VOGLIO UN CUCCIOLO... cosa devo sapere?, domande e richieste da fare al momento dell'acquisto...

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Mary's Cavalier King
view post Posted on 7/2/2007, 22:35 by: Mary's Cavalier King
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TESTI, LETTERE E TESTIMONIANZE SULL'ARGOMENTO...

Katyzeus (utente del forum)

Buon giorno Mary,
mi chiamo XXXXX, e mi hanno appena regalato (venerdi 2 giugno) un CAVALIER.
Purtroppo, è ammalato. Ora mi spiego meglio....l'acquisto e' stato fatto molto in fretta, io l'ho visto dentro la gabbia, il venditore me l'ha dato in braccio, e mentre io ci giocavo, un mio amico l'ha comprato.Prima di portarlo via, lo hanno visitato, e ci hanno detto che aveva un po' di tosse e tracheite, mi hanno detto che con l'antibiootico x 5 giorni gli sarebbe passato tutto, ed io, già innamorata, ho preso il mio cavalier di 6 mesi (come loro mi hanno detto e documentato) e sono tornata a casa.
Devo certo dire che è un angelo di cane. Prende l'antibiotico, gli faccio l'areosol, prende lo sciroppo, e tutto senza lamentarsi.
Ieri pero', ho voluto portarlo da un veterinario che conosco bene, ed ho scoperto che:
prima di tutto il cane non ha 6 mesi, ma dai denti ne ha al massimo 3 - 3 1/5 (quindi ha i documenti falsi), doveva ancora essere svermitato (povero tato, ha iniziato stamani), la tracheite devo curarla molto bene altrimenti può diventare cronica, ed ora non siamo neppure tanto sicuri che gli abbiano fatto i vaccini che hanno scritto sul suo libretto.
Lo so' che la colpa in parte è nostra, siamo entrati nel primo posto dove vendono animali di razza, solo per vedere se avevano anche il cavalier, e li ci siamo fermati!! Sicuramente (come ha detto anche il mio veterinario), questo cane è importato.
Scusandomi ora per questa intrusione cosi diretta, vorrei chiedere se posso avere da voi dei consigli per quanto riguarda il cucciolo, anche perchè io sono una mamma molto inesperta (non ho mai avuto cani in 30 anni) .

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Perlina74 (utente del forum)

Premetto che non sono nuova all'acquisto di cani avendone sempre avuti,di taglie grandi(a casa dei miei genitori ho un dolcissimo Terranova)e in giardino.
Dopo essermi sposata sentivo troppo la mancanza di un cane tutto mio in casa(non ho più il giardino..)ma non avendo mai avuto cani di piccola taglia non conoscevo molto bene le caratteristiche delle varie razze così ho cominciato a documentarmi..mi sono innamorata del Cavalier che avevo visto in "Sex and the city" e di tutte le caratteristiche di questa razza che leggevo su siti,libri ecc..ma dal vivo non lo avevo mai visto.
Così dopo aver fatto qualche telefonata ad allevamenti vari intorno a Roma che non avevano cuccioli ma che mi hanno gentilmente fornito ulteriori info sul Cavalier,vedo l'annuncio di un negozio di Roma che vende cuccioli e decido di andare "solo a vedere perchè dobbiamo rifletterci bene" insieme a mio marito.
Tra l'altro quel giorno era il "Cavalier's Day",lo avevo letto sul forum e volevo venire anche lì,ma non sapendo se erano ammessi esterni,alla fine sotto la pioggia incessante ci siamo diretti all'Eur nel negozio sopracitato.
Quando arriviamo troviamo una fila di persone in attesa davanti al negozio ancora chiuso per vedere cuccioli vari.

Quando entro vedo 2 gabbie con 7 piccoli Cavalier di tutti i colori esistenti..
a prescindere dallo stupore provato nel vedere cuccioli tenuti in quel modo(era la prima volta che entravo in un negozio che vende animali),siamo stati immediatamente catturati dallo sguardo di un piccolo tricolore...
Siamo rimasti all'interno del negozio tutto il pomeriggio a riflettere con il piccolo in braccio..abbiamo posto tutte le domande possibili e immaginabili al negoziante...tranne una(non sapendo che esistesse questo traffico):QUALE E' LA PROVENIENZA??
Così,per farla breve il piccolo che da quel momento si chiamerà Lapo, è diventato nostro dietro pagamento di € 1.000,firma del contratto con garanzia di 15 gg,microchip,1°vaccino,passaporto e pedegree da ritirare..

Solo giorni dopo quando ritiro il passaporto nel negozio per iscriverlo all'anagrafe canina,vedo che Lapo si chiama Darius in verità e che proviene dall'Ungheria..

Lapo stava benissimo,ma dopo qualche giorno noto che ha l'otite(ne ho esperienza con il terranova)che poi il veterinario definisce parassitaria,la curo e passa.
Subito dopo forte tosse e catarro,il vet gli fa una lastra perchè i polmoni sembravano messi male,analizza le feci per escludere la coccidiosi,terapia antibiotica e passa anche questa..
Subito dopo ancora,infezione intestinale(non vi dico cosa ho provato quando ho visto il sangue..),anche questa curata con antibiotico e scongiurata..
nel frattempo abbiamo ultimato i vaccini(il 2°lo abbiamo fatto proprio nel negozio dove l'ho acquistato perchè c'è il veterinario in sede)e lui NON HA PIU' AVUTO PROBLEMI FORTUNATAMENTE..
Ma dopo aver letto tutto quello che succede a causa di questi negozianti/commercianti e del traffico di cani dall'est,se tornassi indietro MAI e POI MAI tornerei in un negozio per acquistare un cucciolo..
se solo penso che Lapo(ora ha quasi 8 mesi)avrebbe potuto avere qcosa di grave e di incurabile.............

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I CANI DELL’EST
di Valeria Rossi - tratto da "Ti presento il cane"

Molta gente ancora non ha capito cosa si nasconde dietro al traffico di cuccioli dall’Est europeo, ovvero dei cuccioli commercializzati dalla stragrande maggioranza dei negozi e dei cosiddetti “puppy mills”, ovvero sedicenti allevamenti che si pubblicizzano con frasi come “Dieci (o venti, trenta…) bellissime razze! Spedizioni in tutta Italia, isole comprese!”…come se i cuccioli fossero armadietti per la cucina.
Ma che c’è di sbagliato, in fondo, in questi cuccioletti di provenienza ungherese o rumena, che appaiono tanto carini e che (secondo la vox populi, perché la realtà è un po’ diversa) costano meno di un cane di allevamento?
Forse i cani di allevamento sono un po’ più belli…ma se non si è intenzionati a fare esposizioni, cosa importa se un’orecchia è un po’ più lunga, o se il pelo è un po’ meno soffice?
Altra obiezione “classica”: ma andiamo,il cucciolo è un cucciolo, punto e basta! Cosa sono tutti questi problemi? La cosa più logica da fare quando si decide per l’acquisto è andare a cercare il posto: a) più comodo, b) più economico.
Partiamo allora da quest’ultimo punto, chiarendo subito che i cuccioli dell’Est non sono mai “a buon prezzo” come potrebbe sembrare a prima vista.
Infatti quel (poco) che si risparmia all’atto dell’acquisto verrà vanificato dalle spese veterinarie sostenute per rimettere in sesto un cane quasi sempre malato, spesso gravemente.

Ma è proprio vero che i cuccioli dell’Est sono quasi sempre malati?
Purtroppo sì, è vero. Ed è vero perché sono allevati “a basso costo”.
Ma questo non significa assolutamente che ci si sforza di venire incontro al cliente per fargli spendere meno!
Significa invece che:

a) i cuccioli nascono da genitori scelti a casaccio, senza criteri selettivi, perché i test per verificare la presenza di tare genetiche costano cari. Quindi non si fanno. Nessuno controlla le patologie oculari, la displasia dell’anca e del gomito, le malattie cardiache ereditarie. Se i genitori sono affetti non vengono mai esclusi dalla riproduzione (come avviene in un buon allevamento), ma usati (anzi, sfruttati) a più non posso. E i cuccioli ereditano queste malattie;
b) le fattrici sfornano una cucciolata dopo l’altra, ogni sei mesi, senza alcun tempo di ripresa: non sono accudite amorevolmente dopo il parto, ma messe lì in attesa del prossimo calore, come in una catena di montaggio. Ovviamente questo debilita immensamente le cagne, e da madri debilitate possono nascere solo cuccioli deboli;
c) per le madri si usa cibo a sua volta a basso costo, e quindi di bassa qualità, che debilita ancora di più le cagne. I cuccioli vengono a malapena svezzati – sempre con cibo di bassa qualità – e poi impacchettati e spediti, perché tenerli più a lungo comporterebbe un costo aggiuntivo che i “cagnari” si guardano bene dal sostenere;
d) i cuccioli vengono “impacchettati e spediti” intorno ai 30-35 giorni di età, perché a 40 giorni (età in cui risultano più “appetibili” per il cliente) devono già essere in vetrina. Questo significa che non possono essere vaccinati (la prima vaccinazione non si può effettuare prima dei 50 giorni perché non avrebbe alcun effetto, essendoci ancora in circolo gli anticorpi materni). Inoltre, a questa età, il sistema immunitario del cucciolo non è ancora completamente sviluppato: quindi i cani non hanno letteralmente difese contro gli agenti patogeni, i virus, i batteri che possono incontrare sul loro cammino;
e) i cuccioli, per arrivare in Italia dall’Ungheria o dagli altri Paesi sedi dei canifici, viaggiano per almeno due giorni (debilitati e senza alcuna protezione vaccinale) su camion senza riscaldamento, stivati come galline in gabbiette non igienizzate che hanno visto passare altre migliaia di cuccioli…con i risultati che si possono facilmente intuire.

Perché, allora, i commercianti acquistano i cani dell’Est?
Perché gli allevatori di qualità, che selezionano con cura e amano i loro cuccioli come se fossero loro figli, ben difficilmente vendono ai negozi: infatti gli allevatori di qualità selezionano anche i clienti. Vogliono conoscerli, sapere chi sono, seguirli lungo tutto il cammino della vita del cucciolo. Questo non sarebbe possibile se i cuccioli venissero consegnati a un rivenditore.
In Italia, ovviamente, non ci sono solo allevatori di qualità (magari!)…ed esistono anche allevatori che rivendono ai negozi: ma il loro prezzo non è mai inferiore ai 250-300 euro.
I cani dell’Est costano circa 50 euro…e i conti sono presto fatti.
All’importatore-grossista, così come al rivenditore finale, non importa se qualche cucciolo muore e/o qualcun altro dev’essere sostituito: il risparmio è tale che possono mettere in conto un 50% di decessi senza che questo renda meno remunerativo l’affare…e infatti la percentuale di cuccioli dell’Est che non sopravvive all’importazione si aggira proprio intorno al 50%. Alcuni muoiono durante il viaggio…molti, purtroppo, nelle case dei nuovi proprietari.

Eppure i cuccioli in vetrina sembrano sempre in ottima forma! Come possono essere tutti malati?
Purtroppo possono, eccome.
Solo che, appena sbarcati in negozio, vengono immediatamente riempiti di gammaglobuline (e talvolta anche di eccitanti) per “mascherare” la situazione reale, che si manifesta sempre e solo dopo la vendita.

I cuccioli dell’Est vengono venduti solo in negozio?
No, purtroppo: anche molti sedicenti allevatori sono in realtà degli importatori.
In generale, tutte le strutture che garantiscono la “pronta consegna” di qualsiasi razza di cane sono altamente sospettabili.
Un altro mezzo di diffusione molto noto (e – cosa vergognosa! – addirittura promosso, recentemente, dal Tg5) sono le cosiddette “Fiere del cucciolo”, “Cucciolandie” e affini.

Se un cucciolo muore dopo pochi giorni dall’acquisto, non si dovrebbe avere diritto a un risarcimento?
Certo, la legge lo prevederebbe…ma i negozianti mettono – ovviamente – le mani avanti per tutelarsi.
Ecco alcuni tipici segni di fregatura in arrivo:
a) richiesta di denaro contante e rifiuto di assegni, bancomat, carta di credito;
b) richiesta di firmare una “garanzia” che, se letta attentamente, conterrà sempre assurdità quali la durata di 24-48 ore (pazzesco! Il tempo di incubazione delle più comuni malattie virali è di quindici giorni!), il divieto di far visitare il cucciolo da veterinario diverso da quello suggerito dal negoziante (sembra incredibile, ma abbiamo visto anche questa!) e/o altre postille varie che di fatto sollevano il venditore da qualsiasi responsabilità;
c) la mancata consegna di scontrino fiscale per quanto riguarda il cucciolo: sullo scontrino troverete solo le voci relative al cibo, alle ciotole ecc.

Se un cliente la mette proprio giù dura, il negoziante solitamente sostituisce il cucciolo con un altro (sempre dell’Est, ovviamente!): sappiamo di un caso in cui è morto ANCHE il secondo cucciolo, per di più in una famiglia in cui era presente un bambino…e si può immaginare la sua felicità in tutto questo.
Comunque, in alcuni casi, è ancora possibile intentare una causa ed essere risarciti (anche se si è firmato un contratto-capestro).
Non intendiamo, da queste pagine, dare ulteriori armi ai negozianti disonesti e spiegare loro come difendersi meglio: quindi, se volete saperne di più, scrivete all’indirizzo della redazione o mandate una e-mail a [email protected].
Vi metteremo in contatto con l’avvocato Simona Mosconi, che dopo essere stata a sua volta vittima di questo losco traffico (il suo west highland è vissuto solo dieci giorni) è riuscita a far sequestrare i cuccioli dell’Est venduti da un grande pet-shop di Milano ed è ancora sulla breccia, insieme alla nostra rivista, per proseguire questa battaglia.

Tutti i cani dell’Est europeo sono cuccioli di scarto?
Ovviamente no! Questo traffico riguarda solo i cosiddetti “canifici”, ovvero gli allevamenti “a basso costo” in cui si producono cuccioli badando solo alla quantità e non alla qualità.
In Ungheria, Romania e altri Paesi europei esistono anche ottimi allevamenti, che producono ottimi cuccioli…e NON li vendono ai negozi italiani, così come non lo fanno, per i motivi già visti, i migliori allevatori di casa nostra.
Quando si parla di “cuccioli dell’Est” ci si riferisce sempre e solo ai canifici: è importante (e corretto!) specificare che all’Est non ci sono solo canifici, ma è ancor più importante ricordare che i cuccioli che vengono importati e rivenduti da negozi e fiere sono SOLO ED ESCLUSIVAMENTE cuccioli di scarto.
Se il negoziante vi parla di cuccioli “figli di campioni ungheresi”, nove volte su dieci vi sta truffando! Chiedetegli la dimostrazione pratica di quanto sta affermando…e vedrete che succede.

Perché nessuno fa nulla per fermare questo traffico?
La risposta è davvero molto triste: perché E’ TUTTO LEGALE.
Cagnari, canifici e negozi si pubblicizzano impunemente dalle pagine di quotidiani, riviste e perfino riviste specializzate (per quanto ne sappiamo, “Ti presento il cane” è al momento l’UNICA rivista che rifiuta la pubblicità di importatori e rivenditori di cuccioli dell’Est), perché la legge italiana non si interessa del problema; i media non si interessano del problema; nessuno se ne interessa finché magari non acquista un cucciolo per i suoi bambini e il cucciolo muore.
E’ perfettamente legale importare cuccioli, purché in regola con le vaccinazioni: ma i libretti si falsificano senza problema, basta un veterinario complice.
E’ perfettamente legale (ed è VERGOGNOSO che lo sia) esporre i cuccioli in vetrina, a rotazione, così se uno solo di essi fosse malato è garantito che impesta anche tutti quelli che arriveranno dopo di lui (ma intanto ci sono la gammaglobuline!).
E’ perfettamente legale, sempre con la complicità di un veterinario, “dopare” letteralmente i cuccioli per farli sembrare vispi e allegri: basta che il veterinario dichiari che avevano bisogno della somministrazione di quei tali farmaci.
Purtroppo sì, è proprio così: i veterinari complici non solo esistono, ma sono anche numerosissimi.
E l’Ordine dei Veterinari, invece di cercarli uno ad uno e di radiarli ignominiosamente, si preoccupa di punire chi cerca di offrire un servizio sociale…come sta accadendo alla Mutua veterinaria di Torino, di cui parleremo nel prossimo numero.
Di cani dell’Est ho tentato personalmente di parlare ai media (innumerevoli e-mail, fax e lettere spedite a Maurizio Costanzo, Striscia la Notizia e altri): non ho mai avuto nessuna risposta.
Stessa sorte per molte altre persone che conosco, dall’animalista sfegatato al semplice cinofilo a cui è morto il cucciolo tra le braccia.
Certo, in questo traffico sono implicate troppe realtà: negozi, allevatori, veterinari, lo stesso ENCI (che voltura i pedigree ungheresi senza fiatare, dando ai cani dell’Est – o almeno a quelli sopravissuti - un pedigree italiano e la possibilità di riprodursi)…e ovviamente lo Stato italiano, che permette le importazioni senza sufficienti accertamenti.
Andare a mettere il dito nella piaga rischia di sollevare un vespaio non indifferente…e forse per questo, TUTTO TACE.

Tutti i negozi vendono sempre e solo cani dell’Est?
No, non tutti: anche se purtroppo si tratta della stragrande maggioranza.
Però ci sono anche negozianti-allevatori che vendono i propri cuccioli, talora di ottimo livello.

Come faccio a capire se il negoziante vuole vendermi un cucciolo-truffa?
E’ molto semplice. Basta:
a) chiedere la provenienza esatta del cucciolo e farsela mettere per iscritto.
Ricordiamo che i venditori senza scrupoli cercheranno sempre di far leva sui nostri sentimenti, facendoci sentire addirittura dei disgraziati se facciamo domande precise: ma come? L'amore per il cane non viene prima di ogni altra cosa?
Che ci importa della provenienza, dell'età, del pedigree e di tutte queste sciocchezze?
ATTENZIONE: il gioco è vecchio e sporco...e funziona a meraviglia da anni. Ma è ora di finirla.
Se il venditore accenna a motivazione sentimentali per sviare le nostre domande, rispondiamogli gentilmente che poiché il cucciolo non ci viene regalato, ma dobbiamo pagare per averlo, siamo "costretti" a tutelarci e a chiedere precise garanzie come avviene per qualsiasi compravendita.
Quindi restiamo fermi nelle nostre richieste, e se non vengono accontentate andiamocene senza accettare compromessi.
Di musetti dolci come quello a cui potremmo rinunciare è pieno il mondo: di truffatori, per fortuna, no.
b) richiedere una garanzia sanitaria (sempre scritta!) di almeno venti giorni. Se il cucciolo fosse in buona salute e regolarmente vaccinato, il negoziante non rischierebbe nulla, fornendola.
Se non vuole farlo, è perché ha la coscienza sporca.

Come ci si può tutelare?
Innanzitutto nel modo più semplice: non comprando cuccioli in negozio né alla fiere, e non comprando cuccioli da nessun sedicente “allevamento” che venda cuccioli di oltre dieci razze.
Allevare è un lavoro impegnativo, difficile, che richiede amore e pazienza: è già difficile farlo con una-due razze. Con dieci è impossibile.
Chi alleva troppo alleva sicuramente male: può essere un “cagnaro nostrano” o un importatore, ma in ogni caso non vi darà molte garanzie di salute, bellezza e carattere. Quindi, meglio evitare in ogni caso.
Se volete un cane a basso costo, se non vi interessa farlo riprodurre, se non vi importa nulla di esposizioni o prove di lavoro…i canili sono ZEPPI di cani di ogni età, sesso, forma e colore che aspettano solo una famiglia.
Perché cercare proprio il cane di razza?
La risposta più classica è : “Perché mi piace esteticamente. E poi perché da un cane di razza so esattamente cosa aspettarmi: so quanto sarà grande, che tipo di pelo avrà, che carattere avrà!”.
Be’…con i cani dell’Est questo non è MAI vero. Il vostro cucciolo, da adulto, somiglierà – questo sì – alla razza di cui vi eravate innamorati…ma non sarà un BEL rappresentante di quella razza e soprattutto non avrà mai un carattere corrispondente a quello descritto dallo Standard di razza. Un po’ perché, dove non c’è selezione, non ci sono neppure risultati (né morfologici, né caratteriali): un po’ perché il distacco precoce dalla madre e i traumi subiti da TUTTI i cuccioli dell’Est causano immancabilmente problemi di carattere.
Tra i cani dell’Est ho già incontrato personalmente Labrador, husky e golden mordaci, rottweiler timidissimi, beagle inavvicinabili dai bambini e così via.

Se nessuno comprasse più i cuccioli dell’Est, quei poverini che fine farebbero?
Questa domanda sembra assai più sensata di quanto non sia…perché in realtà non dovremmo preoccuparci di “salvare dei cuccioli”.
Se nessuno comprasse più cani dell’Est, i negozianti smetterebbero di rifornirsi dagli importatori. Se gli importatori non comprassero più cuccioli, gli allevatori smetterebbero di produrli e si dedicherebbero ad altro.
I cuccioli non vengono al mondo da soli: se nessuno potesse più godere del business a loro legato, si smetterebbe semplicemente di far nascere dei poveri infelici.
Per quanto riguarda quelli già presenti, occorrerebbe SUBITO una legge severa sulle importazioni (legge che NESSUNO sta richiedendo con sufficiente forza: neppure le associazioni animaliste): a questo punto dovrebbe partire una bella indagine sui cuccioli già presenti in Italia. Quelli in perfette condizioni potrebbero essere commercializzati…mentre gli verrebbero sequestrati, affidati a canili sanitari e poi dati in adozione (ma gratuitamente, dopo essere stati curati).
Non so se una legge seria ci sarà mai: noi ci proviamo…ma visto come il Governo ha affrontato il problema dei “cani pericolosi”, ho seri dubbi su quello che potrebbe inventare per arginare il traffico dei cani dell’Est.
Quindi, al momento, le uniche cose da fare per contrastare questo traffico sono due:
a) NON COMPRARE cuccioli nati in un canificio:
b) INFORMARE più persone possibile: parenti, amici…e pure nemici, perché troppa gente ancora NON SA. Ed è così che questo traffico prospera: sull’ignoranza del pubblico…e sulla pelle dei cuccioli.

E’ possibile che un negoziante sia in buona fede, e non sappia cosa si nasconde dietro a questo traffico?
Per quella che è la mia personale esperienza, NO. Non è possibile. Semplicemente perché non è possibile che il negoziante consideri “normale” una percentuale di cuccioli malati e/o morti come quella che riguarda i cani dell’Est.
Tutti i commercianti che finora sono stati messi alle strette, anche se al cliente avevano fatto credere di essere degli ignari angioletti, alla fin fine sono risultati perfettamente consapevoli.
E’ dura farglielo ammettere (è stata dura anche per la Guardia di Finanza, nei casi che ha trattato)…ma finora la realtà pare essere sempre e solo questa: negozianti e cagnari sanno benissimo quello che fanno.


ALCUNE CONSEGUENZE DELLA TRATTA DALL'EST

- recrudescenza della diffusione di malattie che erano ormai praticamente SCOMPARSE dal panorama cinofilo italiano, come cimurro e parvovirosi. I cani dell'Est, debilitati e malnutriti, rappresentano un prezioso serbatoio per questi virus che sono tornati ad appestare le nostre città, diffondendosi a macchia l'olio con gravi conseguenze per TUTTI i cani italiani;

- estrema difficoltà di controllo delle malattie genetiche (displasia dell'anca e del gomito, patologie oculari, patologie cardiache ecc).
Quasi tutti i Club di razza si stanno dando un gran daffare per monitorare e selezionare la popolazione canina, escludendo dalla riproduzione i cani portatori di tare: mentre i cani dell'Est sono quasi immancabilmente affetti da tare genetiche, perché su di loro non esiste NESSUN controllo.
Quando arrivano in Italia e l'ENCI - senza alcun controllo - concede loro un pedigree italiano, questi cani vengono quasi immancabilmente messi in riproduzione dai loro proprietari, a cui fa piacere avere una cucciolata (anche perché persistono dicerie infondate come quella secondo cui la cagna "deve" partorire almeno una volta nella vita) e che ovviamente non hanno idea del danno che possono causare alla razza.
La maggior parte delle persone non sa neppure cos'è il controllo delle malattie genetiche: e non capisce che, se è giusto che il mondo sia dei belli e anche dei meno belli...non è giusto che sia anche dei cani malati, almeno quando si avrebbero i mezzi per evitarlo;

- un'infinità di persone letteralmente truffate e di bambini disperati perché il cucciolo tanto sognato gli è morto tra le braccia dopo pochi giorni;

- sensibile danno per l'allevamento italiano di qualità, che pur affrontando spese ed impegni di grande rilevanza rischia di non vendere i propri cuccioli (sani e tipici).
Perché? Ma perché è considerato "troppo caro"!
Commercianti e cagnari, in realtà, riescono a vendere il cucciolo a qualche centinaio di euro in meno: intanto ci stra-guadagnano lo stesso.
Così gli allevatori seri, per stare almeno nelle spese, devono effettivamente vendere i cuccioli a un prezzo più alto di quello che potrebbero tenere se fossero solo loro a coprire la richiesta nazionale.
Infatti, vendendo di più, potrebbero produrre "un po' di più" : certamente non con i ritmi dei canifici, che oltre ai cuccioli stressano anche le cagne facendole coprire ad ogni calore...ma una cucciolata in più all'anno potrebbero pensare di farla.
E producendo di più e avendo un mercato su cui contare potrebbero abbassare leggermente i prezzi.
In questo modo ci sarebbe anche una maggior produzione di qualità su cui contare e tra cui scegliere i migliori riproduttori, per elevare sempre più il livello della nostra cinofilia.
Mentre oggi capita che allevatori serissimi e coscienziosissimi non abbiano prenotazioni , mentre i cuccioli della stessa razza provenienti dall'Est arrivano letteralmente a carrettate, vanno in vetrina e vengono venduti a ritmi vertiginosi.

CONCLUDENDO:

Se possibile, evitate l’acquisto del cucciolo a Natale: ai vostri bambini regalate una foto della razza che avete scelto, con scritto “Buono per l’arrivo di un meraviglioso cucciolo, non appena l’allevatore sarà pronto per consegnarcelo”.
Ma se proprio DOVETE acquistare il cucciolo sotto le feste, se pensate di non poter sopravvivere un mese in più, se siete assolutamente sicuri che questi siano gli UNICI giorni adatti…allora, vi prego, non comprate cani dell’Est. Per nessun motivo al mondo, qualsiasi favola vi raccontino o provino a raccontarvi.
E se invece avete capito le mie parole, e avete creduto a quella che è semplicemente la verità…parlatene anche con i vostri amici, parenti, conoscenti. Fotocopiate queste pagine e fate opera di volantinaggio.
Spargete la voce più che potete. Perché laddove la legge non arriva a tutelare i cuccioli, forse il passaparola più farlo.

------------------------------------------------------------------------------scusate la lungaggine, ma per chi vuole acquistare un cucciolo in negozio è bene che legga!

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LETTERA APERTA n°7
Persona: Simonetta
Messaggio:

Giovedi ho comprato in un negozio di Varese uno spiz di pomerandia era già la terza volta ke lo andavo a vedere e finalmente mettendo insieme tutti i miei risparmi lo ho acquistato 800 euro senza peedigri lo porto a casa con un entusiasmo indescrivibile un piccolino di appena due mesi e mezzo bellissimo un sogno, contatto subito il veterinario per fissare una visita di controllo ci mettiamo d' accordo per il mercoledi le spiego ke il negoziante mi aveva dato delle pastigliette da somministrargli in quanto doveva essere sverminato nonostante avesse gia una vaccinazione, la domenica il piccolo Love inizia a tossire una strana tosse avviso il veterinario ke korre subito invitandomi a conservare un campione di feci diagnosi Cocciliosi bene!!!!iniziamo la cura con l'antibiotico 15-20 giorni la tosse dovrebbe sparire mi dice con un nodo al cuore gli do l'antibiotico la tosse peggiorava di ora in ora il giorno seguente rikiamo il veterinario il piccolo è spento ha inappetenza e dei piccoli tic, si riscontra ke il cane ha la febbre alta molto strano nella cocciliosi trattata con l'antibiotico il sospetto del Cimurro si fa sempre + presente nella testa del mio veterinario Love presentava tutti i sintomi informo subito il venditore del fatto si offre di riprendersi il cane per curarlo con la Tetraciclina mi sono rifiutata il cane peggiorava di ora in ora il veterinario mi propone di andare da un suo collega per far prelevare 2 ml di sangue dalla giugulare per poi spedirla in germania in un laboratorio specializzato nella ricerca del cimurro ciò avviene...il secondo veterinario di Love mi informa ke il negozio era molto conosciuto per i cuccioli malati ke vendeva anche lui ampio sospetto di cimurro era gia la seconda persona ke mi consigliava di riportarlo indietro in quanto le probabilità erano molto limitate decisione drastica lo porto in negozio discutendo con il venditore viene a galla ke Love proviene dai PAESI DELL ESTparla del mio piccolino come merce difettosa chiede un certificato del VIZIO(difetto) di LOVE dopo un accesa disussione stacca l' assegno e ame e al mio convivente ci sbatte fuori con quella freddezza con cui tratta gli animali mi ha risarcito PERCHE' ERA IN COLPA PERCHE' SAPEVA ma non poteva sapere quello sqallido uomo il danno emotivo e psicologico ke mi ha causato a me e al mio piccolo non so dirvi come mi sento ma non avrei mai potuto vederne un altro morire come il precedente adesso è in vetrina e io a casa a piangere la lezione l'ho imparata MAI + CANI IN VETRINA VORREI IMPEDIRE A QUEI PICCOLINI DI SOFFRIRE ma la mia rabbia e angoscia purtoppo si fermeranno in una e-mail da sola non si cambia il mondo, il commercio, la crudeltà, la venalità, l'importazione senza controlli o la coscienza delle persone MA potete fermarvi VOI ke state leggendo NON COMPRATE CUCCIOLI IN NEGOZIO RIVOLGETEVI AL VOSTRO VETERINARIO DI FIDUCIA così evitate due o + cuori infranti è un dolore troppo forte da poter dimenticare in una sola vita vivrà per sempre nei nostri cuori.Grazie

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ELENA (ASSISTENTE IN STUDIO VETERINARIO)

Io ho personalmente assistito più volte a simili tragedie con cani morti dopo tre giorni dall'acquisto , cani con gravi difetti agli arti , gatti con malattie infettive , cuccioli venduti senza che i denti fossero ancora spuntati e non parliamo degli innumerevoli coniglietti nani, furetti criceti, iguane ecc....decoduti a poche ore dall'acquisto.
ho notato che molti dei cuccioli avevano una " garanzia di 48 ore " che perdeva valità nel momento in cui il proprietario si rivolgeva ad altri veterinari e somministrava qualsiasi tipo di sostanza. il 90% dei cuccioli che per miracolo è sopravvissuto ad esempio alla gastroenterite è costretto a mangiare per tutta la vita mangimi altamente assimilabili che hanno notevoli costi come pure in tutti quei casi in cui è stato necessario un intervento chirurgico per correggere difetti gravi che non sempre si risolvono completamente!!!
quindi i conti fateli voi....il mio cane Rex che ho preso al canile è sanissimo e affettuoso ed equilibrato!!!! anche loro ci sono e sono GRATIS!!!!

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Elena (utente del forum)...

L'ignoranza a volte non è una colpa, io in prima persona ho fatto i miei errori e devo dire che se tornassi indietro (nonostante quello che ho imparato e capito nel tempo) probabilmente rifarei tutto.
Biagio arriva da un allevamento multirazza, lo ho comprato perchè aveva dei problemi alle zampe, non aveva pedigree, non erano visibili i genitori, esteticamente non rispecchiava i canoni richiesti dalla razza e non potendo essere usato per la riproduzione e nemmeno venduto ( chi paga per avere un cane malato???) sarebbe stato sicuramente soppresso.
Purtroppo è così, per certi allevamenti privi di scrupolo una bocca da sfamare che non porta incassi è una bocca da sopprimere (regalarlo è controproducente per la loro immagine).
Avrei dovuto non comprarlo con la speranza di non incrementare la richiesta? Guardando i suoi occhioni che si persdono nei vostri e vedendo che ha bisogno di essere aiutato o la sua vita sarà un inferno e nel peggiore dei casi morirà....sareste riuscite a non comprarlo? Io no, e tornando indietro lo rifarei. Forse è un comportamento scorretto, ho fatto il suo bene a descapito del bene collettivo.....ma in amore comanda il cuore e non la ragione.
Posso solo dire che avevo calcolato i rischi, mi sono assunta le mie responsabilità e ne ho subito le conseguenze....e tornando indietro rifarei tutto.

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Katia (utente del forum)

Zeus viene dall'est, è stato comprato in un allevamento multirazza.
Quando è stato preso, io ero all'oscuro di tutti questi traffici.
Il giorno stesso che l'ho portato a casa, ho passato la notte in bianco, sveglia, a sentirlo tossire, stava male, e ho avuto il terrore che il giorno dopo non lo vedesse...potevo riportarlo indietro, tanto loro "te lo cambiano", come fosse un vestito?! ma per mè era già il mio peloso, e ho cercato di curarlo il meglio possibile, e non ti dico quanto mi è costato. Ora, facendo passaparola del posto dove ho comprato Zeus, tutti mi dicono se sono stata pazza a finire lì per l'acquisto, che molti non ci portano neppure i cani a morire....ma allora perchè quel posto è ancora aperto???!!! e come quello molti altri??!!
Quando Zeus è terrorizzato da qualcosa, es. le borsine di plastica, penso subito a come lo hanno trasportato per portarlo in italia, e mi si stringe il cuore.....e penso a quei cuccioli meno fortunati di lui, che se non venduti, che fine fanno?

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Scrivo per raccontare la storia della mia cucciola di Siberian Husky di 4 mesi: SASHA.
Tutto ha inizio con l'acquisto della cagnolina il 07/02/2001 presso un negozio della nostra città, il quale dice di aver acquistato a sua volta il cucciolo presso un allevamento di Reggio Emilia.
Il prezzo concordato per il cane era di Lit. 700.000, ma la proprietaria del negozio ci fece lo sconto di Lit. 50.000 (il costo, cioè, del 3° vaccino che la sera stessa dell'acquisto ci è stato consigliato di far fare al cucciolo).
La sera del 07/02/2001 andiamo a prendere il cane al negozio: vediamo, così la bimba.
Bella, bellissima... il più bel musetto mai visto al mondo. Eravamo felicissimi e molto soddisfatti e quindi acquistiamo tutto l'occorrente per la cucciola - ciotole, guinzaglio, mangime ecc. -. Al momento del pagamento la negoziante ci consegna il pedegree e solo in quel momento ci dice che la nostra cucciola arriva dall'Ungheria, e quindi il suo pedegree è ungherese.
Lì per lì ci siamo rimasti male perché pensavamo che, visto che l'aveva presa a Reggio Emilia, il cane fosse italiano: non aveva alluso mai a cani dell'Est.
In fiducia abbiamo pagato il cucciolo e lei ci ha richiesto soldi in contanti, non assegni.
Abbiamo, quindi, portato il cane a fare la vaccinazione, la sera stessa, presso l'Ambulatorio Veterinario a cui il negozio manda tutti i propri clienti.
In data 10/02/2001 ritorniamo presso gli stessi veterinari poiché il cane presenta: diarrea, catarro, forte raffreddore, e viene curato con antibiotici per 8 giorni.
Il 21/02/2001, ritorniamo all'ambulatorio per il richiamo della vaccinazione, fatta nonostante il cane avesse ancora raffreddore e catarro.
Il 26/02/2001 il cane presenta di nuovo gli stessi sintomi, ma in maniera più forte, è stata diagnosticata una congiuntivite (l'occhio lacrimava e veniva tenuto semichiuso) che abbiamo curato con antibiotici in gocce.
Il giorno 28/02/2001 decidiamo di cambiare Veterinario e ci rechiamo in un altro studio, dove il cane è stato accuratamente visitato (da noi si dice dalla testa ai piedi): diagnosi di LARINGITE ACUTA (la cucciola ha dovuto mangiare per 6 giorni omogeneizzati per bambini), FEBBRE (39.7), DIARREA, CONGIUNTIVITE OCCHIO DESTRO e ci prescrivono di curarlo per 12 giorni con colliri.
Venerdì, 21/03/2001, andiamo alla clinica per una visita di controllo e facciamo gli esami del sangue alla cagnolina: risulta anemica.

Lunedì, 05/03/2001, ulteriore visita di controllo e la diagnosi è di otite che dobbiamo curare con antibiotici ai quali aggiungiamo vitamine.
Martedì, 06/03/2001 la bimba è stata ricoverata per una notte per sindrome virale non ben definita: DIARREA, VOMITO EMORRAGICO e curato con un'iniezione antivomito.
Mercoledì, 07/03/2001, ci restituiscono la cagnolina dopo un'accurata visita.
Il 23/02/2001 facciamo rivisitare la cucciola perché presenta una più pupilla più dilatata dell'altra e di forma irregolare. Su indicazione dei negozianti la facciamo vedere ad uno specialista in oculistica per sospetto glaucoma.
Verso il 04/04/2001, guarita all'occhio, la bimba presenta un tic alle zampe posteriori e all'anteriore destra. In un primo momento pensavamo fosse causato da una caduta, ma gli spasmi diventavano sempre più frequenti. Il 05/04/2001 lo passiamo a chiedere il parere a diversi veterinari in compagnia della proprietaria del negozio, dato che la tenevamo costantemente informata sulle condizioni della cucciola. Tutti i veterinari erano concordi sulla diagnosi: sindrome neurologica da CIMURRO.
Andammo ad avvertire la proprietaria del negozio che secondo il nostro veterinario alla cucciola restava molto poco tempo da vivere, e lei ci fece una proposta - QUANDO IL MIO CANE ERA ANCORA VIVO - dicendoci di aver chiamato un noto e prestigioso allevamento italiano e di aver chiesto il prezzo di un cucciolo senza pedegree. Lei ci avrebbe fatto lo stesso prezzo senza guadagnarci nulla.
La Signora era convinta di farci in tal modo un grosso favore e di darci una grande opportunità: peccato si sia categoricamente rifiutata di risarcirci del cane dandocene un altro gratuitamente o restituendoci i soldi, poiché afferma sia impossibile diagnosticare il cimurro e che assolutamente era impossibile fosse incubato quando lei ce lo ha venduto.
Abbiamo chiaramente rifiutato quella proposta.
La nostra cucciola, lunedì 09/04/2001, alle ore 11,25 si è addormentata per sempre tra le braccia di Erika, piangendo e lamentandosi dal dolore.
Il corpicino della nostra SASHA è stato portato all'Istituto di Anatomia Patologica di Padova dove è stata fatta l'autopsia ed è stata confermata la tesi di morte per CIMURRO.
Colgo l'occasione per ringraziare chi mi ha venduto il cane per avere giocato alla grande con i sentimenti delle persone: per quanto pare per loro è una cosa abituale. Queste parole le dico perché altre persone che hanno acquistato il cucciolo in quel negozio sono rimaste deluse come noi. In teoria i cani venduti da quel negozio sono garantiti per un anno dalla data di acquisto: alcuni cuccioli muoiono dopo pochi giorni, altri entro pochi mesi, altri sono affetti da tare genetiche gravi, ma nessuno di noi riesce a farsi risarcire...

GRAZIE ANCORA DI CUORE,
Marco ed Erika, IN RICORDO DELLA NOSTRA SASHA

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Purtroppo molti negozi, alcuni "sedicenti" allevatori e quasi tutte le "fiere del cucciolo" vendono cuccioli proveniente dai Paesi dell'Est (soprattutto Ungheria e Romania).
I cuccioli dell'Est non vengono mai vaccinati nel loro Paese d'origine, non solo per risparmiare soldi, ma anche perché in quei Paesi non esistono più da tempo malattie come cimurro e parvovirosi.
Infatti, a fianco dei produttori di cuccioli "in catena di montaggio", ci sono moltissimi allevamenti seri che oltre a produrre cani di qualità hanno effettuato un ottimo lavoro dal punto di vista sanitario, debellando le principali malattie virali.
Il fatto è che questi sono appunto "allevatori", e non "produttori indiscriminati" di cuccioli: bisogna assolutamente distinguere.
I cuccioli di import-export, dopo lo svezzamento precoce e il viaggio effettuato in condizioni igienico-sanitarie che potremmo definire solo "immorali", arrivano in Italia debilitati, e con un sistema immunitario che oltre a non essere completamente sviluppato (a causa della giovane età) è già stato già messo a dura prova. Risultato: il primo virus che passa nei dintorni trova la strada aperta e colpisce duro.
La mortalità tra questi cuccioli è altissima, ma solo alcuni di essi muoiono nei capannoni dell'importatore: la maggior parte finisce la sua breve vita tra le braccia del nuovo proprietario, perché le più temibili malattie virali hanno un tempo di incubazione piuttosto lungo (15-20 gg.).
Inutile dire che questi cuccioli, oltre a rappresentare una vera e propria truffa (quando sopravvivono sono immancabilmente atipici e talora con seri problemi caratteriali, perché non viene effettuato alcun tipo di selezione in merito), sono un pericolo per tutti i cani: infatti rappresentano vere e proprie "culture viventi" per virus come quello del cimurro, che era praticamente scomparso in Italia prima che cominciassero le importazioni dall'Est.
Ma perché si importa dall'Est?
Semplice: perché i cuccioli costano una bazzecola.
Il prezzo medio si aggira sulle 100.000 lire (che per quei Paesi sono una cifra interessante), e il ricarico per grossista e dettagliante è così alto che anche se si perde il cinquanta per cento dei cuccioli vale ugualmente la pena di trattarli, almeno dal punto di vista economico.
Da quello umano e morale, meglio non parlarne.
Come difendersi?
Molto semplice: basta NON acquistare cuccioli dell'Est, chiedendo sempre al venditore di mettere per iscritto la provenienza del cane, e rifiutando l'acquisto se vengono nominati questi Paesi.
Non c'è alcun pericolo di perdersi un cane "importante", perché è verissimo che i bravi allevatori dell'Est producono ottimi soggetti, ma è anche vero che non li vendono mai a importatori e/o grossisti, così come non li vendono i bravi allevatori italiani.
In tutto il mondo cinofilo, a qualsiasi latitudine, un buon allevatore vuole conoscere personalmente la persona che riceverà il suo cucciolo, parlargli, spiegarli come deve tenerlo e così via.
Quelli che arrivano "a pacchi" sui TIR sono sempre e solo cuccioli prodotti in "catena di montaggio", di scarso o nullo valore cinotecnico e sempre fortemente a rischio dal punto di vista sanitario: e il cliente che pensa di aver fatto "un affare" acquistandoli a un prezzo inferiore rispetto a quelli praticati dall'allevamento è un povero sciocco.
Per un qualsiasi prodotto X che vale 1000 si deve pagare 1000: sarebbe un vero "affare" pagare 500 per quello stesso prodotto, ma NON per una sottomarca che in realtà vale 100! I cuccioli dell'Est rappresentano le "sottomarche" cinofile: e siccome qualche privato comincia finalmente a capirlo, i negozianti senza scrupoli si sono fatti furbi e non dicono più da dove arriva il cucciolo (vedi lettera di Marco ed Erika). Per questo è indispensabile farsi mettere per iscritto la provenienza del cane.
Concludendo:
a) non è detto che "negozio" significhi automaticamente "truffa": molti negozianti sono persone serissime e possono trovarvi un cucciolo sano e tipico di allevamento italiano (che però pagherete al giusto prezzo di un cucciolo sano e tipico);
b) non è detto che "cane dell'Est" significhi automaticamente "cane brutto e malato", anzi: ci sono allevamenti seri che producono ottimi cani. Questi però non spediscono i cuccioli come pacchi postali e non accetteranno mai di inviarli a un negozio: dovrete andarveli a prendere al loro Paese, come succede in tutti gli allevamenti seri del mondo;
c) è sicuramente detto che "cucciolo dell'Est venduto tramite negozio" (o tramite "fiere del cucciolo" itineranti, o attraverso i sedicenti "allevatori" che pubblicizzano dieci o più razza diverse) significhi automaticamente "cucciolo ad alto rischio": questo è un dato di fatto.
Rifiutare l'acquisto di questi cani significa risparmiarsi i problemi che potete leggere nella lettera, ma anche contribuire a fermare una "tratta" di animali che possiamo definire soltanto vergognosa.


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COME POTETE VEDERE LA STORIA E' SEMPRE QUELLA....

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CavalierManya (utente del forum)

Scusa Pallino se intervengo, io non credo che tu non riesca a capire le ragioni che spingono tutti noi a mettere in guardia chiunque decida di acquistare un "compagno per la vita"...non so se l'hai già letto, ma anch'io, come te e come tanti altri sono caduta in inganno pensando che forse a me sarebbe andata bene, ed in effetti è stato così, perchè, tranne per qualche piccolo problema, se piccolo si può chiamare, io con il mio Ciccio sono stata fortunata..."Bene!!! L'ho salvato...una bella pacca sulla spalla" ... In realtà non è così...Io ho fatto guadagnare soldi a qualcuno che non ha scrupoli per la vita e questo non mi fa onore!!!
Oggi il mio cucciolone ha quasi un anno e ti giuro che se non ci fosse non so che farei, lo amo moltissimo e così anche mio figlio e mio marito, però, spesse volte, mi soffermo a guardarlo e non posso far altro che pensare a quante sofferenze ha dovuto sopportare questo povero piccolo e quanti altri come lui non ce l'hanno fatta...Una mia carissima amica, per esempio, ha acquistato un carlino presso un negozio che esponeva l'insegna "Vendita cuccioli italiani di razza con pedigree", l'ha portato a casa e stava benone, ma la mattina seguente...tosse, sangue nelle feci, raffreddore e cattiva respirazione...Quando il veterinario l'ha visto, si è messo le mani nei capelli, perchè il piccolo, oltre al fatto che aveva appena 20 giorni e dico 20, aveva una brutta polmonite...Conclusione, è morto 3 giorni dopo e ti assicuro che il dispiacere che la mia amica e soprattutto suo figlio hanno provato è stato immenso, tanto che, quando il proprietario del negozio gli ha offerto un altro cucciolo in cambio (come si fa per un paio di mutande), lei non ne ha più voluto sapere, ha dovuto mettersi un avvocato per riprendersi tutti i soldi, cosa che è stata fatta a causa dell'alto rischio di chiudere il negozio...Ora, sarà pur vero che una, dieci, venti o più persone non possono fermare questa orrenda barbarie, ma, come tu sai, esiste un detto "l'unione fa la forza"...magari ci vorrà del tempo, ma se tutti ci coalizziamo per una stessa causa e c'è da dire che questa è una "giusta causa", chissà...forse un domani...Hai ragione, quando dici che siamo solo una goccia in mezzo al mare, ma ha ragione anche Katya nel dire che tante gocce insieme formano il mare!!! Non lo pensi anche tu Pallino???
Perdona lo sfogo e l'intromissione, ma mi sono sentita di dire queste cose forse perchè io, avendo agito d'istinto e non con ragione (per l'acquisto del mio cane) ancora oggi mi sento in colpa...

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Denunce e controlli in un negozio di animali di Milano. «Importati
dall'Est senza cure»

MILANO - Trenta cuccioli di razza morti in pochi mesi. Tutti venduti da uno dei negozi per animali più noti di Milano, a duecento metri dal Duomo. Prezzo: da 750 a 900 euro. E a quanti protestavano e chiedevano spiegazioni, il proprietario del negozio offriva un altro cane. Stessa razza, stessa età. Gratis. Quasi in garanzia. Ma non è bastato per bloccare l'ira di chi aveva perso un cucciolo: sono state presentate una trentina di denunce alla Compagnia pronto impiego della Guardia di Finanza di Milano. Simona Mosconi oltre che una cliente - il suo cucciolo Gulli, un terrier di due mesi, le era spirato tra le braccia - è anche avvocato. Ed ha raccolto un dossier con le dichiarazioni di tutte le persone che avevano subìto la perdita del cagnolino appena acquistato, nonostante cure costose e continue. Dossier inviato alla magistratura e che ha fatto scattare un'inchiesta. Le autopsie sugli animali hanno confermato che le cause dei decessi erano da attribuirsi a malattie virali (cimurro, parvovirosi, gastroenterite e polmonite atipica). In tre casi inoltre venivano accertati sintomi di rogna. Dagli accertamenti è anche emerso che tutti gli animali venduti dal negozio provenivano da un grosso allevamento in provincia di Reggio Emilia. E ieri in contemporanea gli uomini della Finanza si sono presentati sia nella «boutique» di Milano che nell'allevamento. Nel capoluogo lombardo, assieme ai militari, due veterinari hanno controllato i cani esposti in
vetrina: alcuni di loro non si presentavano in buono stato e sono stati fatti dei prelievi per accertare le loro condizioni. Due le ipotesi di reato: maltrattamento di animali e truffa. Sembra che nel negozio vi fosse anche un numero di cuccioli superiore ai «carichi» previsti. A Reggio Emilia invece il controllo si è protratto sino a tarda sera.
Allarmate le prime dichiarazioni dei due veterinari, Paolo Zucchi e Maria Grazia Tagliaferri, incaricati di esaminare anche le condizioni dei cagnolini: «Le fattrici sono sistemate in scatoloni di plastica all'interno di locali con finestre chiuse senza un minimo ricambio d'aria. Il caldo è opprimente e non esistono canaline di scolo dei liquami. Abbiamo fatto prelievi per analisi su 15 cuccioli deperiti, debilitati e disidratati con varie patologie cutanee».
Le verifiche sulla provenienza degli esemplari malati hanno accertato che in gran parte erano stati importati dai paesi dell'Est, dove il prezzo varia da un minimo di 20 a un massimo di 80 euro, e poi venduti al negozio di Milano. Significativa la testimonianza del veterinario Mauro Cervia: «Negli ultimi mesi ho visitato una decina di cani affetti da malattie virali, come il cimurro o la gastroenterite, che erano stati acquistati presso quel negozio. Solo uno si è salvato, un cucciolotto di
bulldog di tre mesi. E' penoso vedere un cucciolo che ha le crisi epilettiche causate dal cimurro. E pensare che sarebbe bastata una profilassi seria per salvarlo».

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TESTIMONIANZE SUI CANIFICI E
SUL TRAFFICO DEI CANI DELL'EST

Tutto inizia quando ho deciso di adottare un cane di razza chihuahua, io ho già uno yorkshire di 13 anni, ma volevo prenderne un altro. Una mia amica mi indica il nome di un negoziante di Roma dove lei stessa pochi mesi prima aveva acquistato un cucciolo sempre di questa razza. Prendiamo accordi con la titolare del negozio già dai primi di Agosto, la quale ci dice che avrebbe fatto arrivare i cuccioli, da lei selezionati, nei primi di Settembre.
Il 13 Settembre vado nel negozio della Signora a vedere i cuccioli che sono arrivati; i cuccioli si trovavano in una gabbietta, tipo quella per i conigli, tutti insieme, avevano un unica ciotola di cibo e un abbeveratoio comune.
Le feci le facevano direttamente sulla carta di giornale, posta alla base della gabbietta, e quando io ero presente la Signora ha solamente arrotolato la carta senza eliminarla. Vedo il cane un po' stanco e chiedo chiarimenti, la negoziante mi risponde che i cani avevano viaggiato in aereo (ma cambia spesso versione).
All'inizio la cifra che mi propone è di 1100.00 euro, poi ci accordiamo per il prezzo di 850.00 euro, le lascio un acconto di 100 euro e lei mi rilasca un biglietto da visita con scritto il tipo di cucciolo scelto e la cifra da saldare al momento del ritiro.
Il cucciolo viene ritirato da mio fratello il 23 Settembre, la signora prepara un foglio in cui oltre ad alcuni consigli su come allevare il cane c'è scritto che il cane doveva essere visitato entro le 24 ore dal momento del ritiro da un veterinario di nostra fiducia e che lei da quel momento declinava ogni responsabilità.
Nel foglio c'era anche scritto che il cucciolo era stato "trattato per la coccidiosi" con il farmaco Appertex, e ci rilascia un libretto di vaccinazioni. Abbiamo fatto visitare il cane nel pomeriggio stesso e il veterinario affermava di trovare il cane in salute ma che le 24 ore erano insufficienti come garanzia e che non si poteva dire se nel momento della visita avesse malattie in incubazione.
Il nostro piccolo cucciolo, è arrivato a casa e ha trovato tanto amore e ci ha ricambiato con un affetto travolgente, avevamo preparato per lui la cuccetta, i giochi, il mangiare e nei 3 giorni e mezzo che ha vissuto con noi il cane è stato felice e si è subito ambientato alla nuova situazione.
Nella serata di Domenica 25 Settembre il cane comincia a presentare sintomi di vomito e diarrea, il Lunedì viene portato immediatamente dal nostro veterinario il quale fa una prima diagnosi di gastroenterite e subito vengono praticate le prime cure , una flebo e un antibiotico della durata di tre giorni, il martedì dall'esame delle feci stabilisce che vi sono i coccidi e probabilmente una gastroenterite emorragica virale, conosciuta come Parvovirosi. Il cucciolo nella serata di martedì si aggrava e siamo costretti a ricoverarlo in una clinica veterinaria con la diagnosi di parvovirosi,dopo due giorni di terapie, in cui abbiamo fatto l'impossibile per garantirgli le migliori cure mediche e viene costantemente curato sia dai medici della clinica che dal nostro veterinario.
Il cane è deceduto nella notte di giovedì per arresto cardiaco.
Nei giorni che hanno preceduto il decesso, abbiamo provato a contattare la negoziante per avere dei chiarimenti; il nostro veterinario infatti non si spiegava come mai il cucciolo fosse stato trattato per la coccidiosi, visto che non si fanno azioni preventive, e voleva conoscere il nome dell'allevatore e il luogo dal quale proveniva il cane, per sapere se c'erano stati altri casi come questo e come erano stati curati.
A queste domanda la negoziante rispondeva che non era tenuta a dare il nome dell'allevatore e che il cane era stato trattato per la coccidiosi in maniera preventiva e che lo faceva per tutti i cuccioli, che il cane godeva di buona salute nel momento della vendita (ma non c’è stato mai rilasciato un certificato veterinario che lo attestasse) e mi forniva il nome del suo veterinario, che a detta sua aveva visitato i cani.
Interpello il Veterinario il quale afferma che secondo lui il cane al momento della visita stava bene, che aveva praticato la vaccinazione contro la parvovirosi e che il libretto delle vaccinazioni non era timbrato perchè c'era un accordo amichevole tra lui e la negoziante per non farla pagare molto.
Tutte questi avvenimenti e la non disponibilità a chiarire la situazione da parte della negoziante , mi hanno fatto pensare che ci fosse qualcosa di poco chiaro e probabilmente "illecito" (forse questi cani provengono da importazioni dall’est europeo); a tutt'ora non conosco la provenienza del cucciolo, non mi è stato fornito alcun pedigree , la negoziante dichiara di avermi venduto un cane sano e non si assume la responsabilità di aver venduto un cane sicuramente con una malattia mortale in incubazione.
Raccontandovi questa storia voglio far aprire gli occhi e sensibilizzare tutte le persone che si apprestano ad adottare un cucciolo e che li amano davvero, di fare attenzione a negozianti poco chiari e privi di scrupoli per questi esseri che non possono difendersi e per evitare il dolore, che abbiamo provato noi, di perdere in questo modo atroce il nostro piccolino. La nostra famiglia ha subito un enorme stress fisico e mentale per la tragica morte di Max ( così si chiama il nostro piccolo). Sia io che mio padre siamo affetti da patologie croniche (artrite reumatoide e tumore alla vescica) ma stiamo facendo ogni cosa perché in questa vicenda si faccia chiarezza e perché le persone implicate paghino davanti alla giustizia per i loro crimini.
Chiunque leggesse questa storia e ha vissuto, o sta vivendo una situazione analoga la prego di mettersi in contatto con me; è importante lottare e non rimanere all’ombra del nostro dolore, ma rendere giustizia ai nostri piccoli amici e far si che questi delinquenti la finiscano di fare questo commercio ignobile a scapito di queste piccole vite.
Maria Paola


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TRAFFICO DI CUCCIOLI DALL’EST: BLITZ DELLA POLIZIA LOCALE E DELLE GUARDIE ZOOFILE, DENUNCE E SEQUESTRI

Truffa, frode in esercizio del commercio, ricettazione, esercizio abusivo della professione medica, maltrattamento di animali: questi i gravissimi reati contestati a due titolari di negozi di animali a Milano che sono stati perquisiti nel fine settimana dalla Polizia locale di Milano e dalle Guardie zoofile dell’Enpa nell’ambito di un’operazione di controllo sul traffico di cani importati illegalmente dall’Est europeo.
Sulla base della querela di un cittadino, che aveva acquistato un cucciolo di razza Maltese morto poche ore dopo l’acquisto, gli agenti del Comando della Zona 4 della Polizia Locale hanno richiesto l’appoggio delle Guardie zoofile dell’Enpa per un controllo presso due negozi al fine di verificare la legittima provenienza degli animali e l’esistenza delle necessarie autorizzazioni.
Nel primo esercizio gli agenti hanno scoperto che l’annesso ambulatorio veterinario, che avrebbe dovuto essere chiuso perchè la sua presenza in un esercizio commerciale è incompatibile con la recente normativa, era perfettamente funzionante e nella piena disponibilità del titolare del negozio, che aveva quindi accesso a farmaci ad uso umano e veterinario, sostanze tossiche e addirittura stupefacenti.
I documenti relativi all’importazione del cucciolo di Maltese, di apparente provenienza ungherese, mostravano chiari segni di falsificazione e pertanto sono stati sequestrati. Stessa sorte per un cane - la cui provenienza è piuttosto dubbia - totalmente sprovvisto di certificati. Al titolare sono poi state contestate altre violazioni al regolamento tutela animali del Comune di Milano.
Ben più grave è risultata la situazione nel secondo negozio di Milano, in Piazza Santo Stefano, dove non soltanto si rilevava la presenza di una decina di cuccioli di provenienza sospetta, sprovvisti della documentazione di legge o corredati da certificati falsificati, ma anche di un cucciolo in gravissime condizioni di salute, che è stato immediatamente trasferito nella clinica veterinaria dell’Enpa e lì sottoposto ad eutanasia per le condizioni preagoniche in cui versava. Gli animali e la documentazione sono stati posti sotto sequestro ed il titolare è stato denunciato per truffa, ricettazione, frode, esercizio abusivo della professione veterinaria (sono state rinvenute confezioni di vaccino utilizzate) e maltrattamento di animali.
Il titolare del negozio è peraltro attualmente sotto processo presso il Tribunale di Milano proprio per i reati di truffa e frode in commercio per i quali era stato denunciato nel 2003 dopo aver venduto diversi cuccioli provenienti dall’estero che erano morti dopo pochi giorni. I documenti sequestrati hanno poi consentito alle Guardie zoofile di collegare i negozianti milanesi denunciati ad alcuni personaggi già rinviati a giudizio e tuttora indagati per i reati connessi al traffico di cuccioli dall’Est dalla Procura della Repubblica di Bologna, a seguito di una indagine svolta dal Comando provinciale di Bologna della Guardia di Finanza con il quale le Guardie stanno da tempo collaborando su questa indagine.
L’Enpa invita quindi tutti i cittadini che avessero acquistato animali con problemi di salute da questi negozi a mettersi in contatto con la sezione al più presto. La Protezione Animali ringrazia per la preziosa e fattiva collaborazione la Polizia Locale ed in particolare il Comando della Zona 4 di via Oglio che ha mostrato un encomiabile impegno, sensibilità e professionalità nel condurre l’intervento. (22 gennaio)



alcune testimonianze!!!

Il mio sogno è sempre stato avere un carlino.2 anni fa sono venuta a convivere con il mio ragazzo e l'anno scorso l'ho convinto a prenderlo. non eravamo ,purtroppo, a conoscenza di quello che si cela dietro al traffico illegale di cani.infatti continuo a darmi dell'ignorante e della stupida ma ormai è tardi.
ci siamo recati da un allevatore dal quale avevamo già comprato un cucciolo di labrador del quale siamo rimasti molto contenti.sanissimo e un esemplare molto bello.
quindi siamo andati a fiducia. arrivati là anche se lui non ne ha e non ne accoppia ci ha detto che nel giro di pochi giorni si sarebbe informato e mi avrebbe chiamata.
il giorno dopo telefona e mi dice che tra 2 giorni se lo voglio è disponibile un cucciolo di carlino nero di 2 mesi
io ero talmente contenta che non ho esitato a dire di sì
dopo 2 giorni vado a prendere Ciki, questo era il nome che avevo dato al mio cucciolino. già da vedere non era uno spettacolo: il nasino completamente pieno di muco e un pancino gonfio che non nascondeva la presenza di vermi.
gliel'ho fatto notare e per il raffreddore ha detto che in un paio di settimane sarebbe guarito e per i vermi che era già stato sverminato. era il 10 di febbraio quindi sapendo che sono cani molto delicati non ci ho dato peso.
gli ho parlato del pedigree e , io ignorante anche in questo campo , sono stata presa in giro. mi ha detto che per il pedigree bisognava pagare molti soldi e che erano cani che per avere il pedigree i genitori dovevano aver partecipato almeno una volta ad una mostra.
lo so sono stata proprio una stupida ma io non ne sapevo niente. mi ha dato il libretto sanitario (che era fotocopiato !) dicendomi che dopo 15 giorni avrei dovuto fare il richiamo del vaccino.ho pagato Ciki 560 euro.
arrivata a casa Ciki non sembrava stare bene tossiva ed aveva paura.
aveva paura delle persone.era timoroso.
nel pomeriggio l'ho portato dal veterinario.il responso: dovevo sverminarlo, sottoporlo ad una cura antibiotica e di aereosol perchè aveva una tracheite e tutti i linfonodi molto gonfi e la cosa più brutta il cucciolo era ipotermico. il veterinario mi disse che avevo 15 giorni di tempo per decidere se tenere il cane o riportarglielo.non pensai neanche a questa soluzione che forse però sarebbe stata la migliore.
ho iniziato a curare il cucciolo che continuava ad essere molto timoroso e impaurito.non ho mai visto miglioramenti.continuava a tossire e stava un pò meglio solo quando gli facevo l'aereosol. nonostante l'avessi risverminato più volte il pancino era sempre gonfio.però ha sempre mangiato.
solo dopo quasi 3 settimane Ciki aveva preso completa fiducia verso di me e mi era sempre appiccicato.non voleva mai stare solo. è stato il cane più affettuoso che abbai mai visto....
il 22 di marzo ho visto che aveva qualcosa di grave...l'ho portato di corsa dal veterinario che mi disse che aveva avuto un prolasso dell'intestino e che era una cosa rarissima nel cucciolo. da lì non è più stato bene. era affettuoso ma non aveva voglia di giocare mangiava poco e dormiva sempre.
sabato 27 marzo ha iniziato a stare ancora peggio.tremava e sembrava avesse male alla pancia.non aveva mangiato niente ma aveva il pancino gonfissimo.
portato dal veterinario aveva la febbre gli fece una lastra alla pancia per vedere se vi erano corpi estranei ma non c'era nulla.
mi disse di tenerlo a digiuno di tenerlo al caldo e di provargli la febbre di tanto in tanto.verso sera la temperatura si era abbassata ma continuava a respirare in modo strano dai dolori addominali che aveva.
domenica 28 la temperatura era stabile poi tutto in un momento ha iniziato ad abbassarsi.era arrivata a 37. ho chiamato subito il veterinario che mi disse che stava collassando. lo portammo subito in ambulatorio.Ciki portato a casa era 8 etti. in un mese era arrivato ad 1 kilo.era magrissimo.voleva metterlo sotto flebo ma non ci riusciva perchè le vene erano troppo sottili e fragili.poi ricordo tutto sfuocato.....mi ricordo che piangevo e Ciki ogni tanto perdeva conoscenza.stava morendo ma ho sperato fino all'ultimo.poi decisero di operarlo perchè era l'ultima speranza.
Ciki alle 11 di quella mattina mi lasciò.
la cosa più brutta è che anche dopo averlo aperto il veterinario non capì cosa aveva.non c'erano corpi estranei e non c'era torsione allo stomaco.era tutto a posto...
così la vita breve e piena di sofferenze di Ciki finì.non aveva neanche 4 mesi...ho sofferto e soffro tutt'ora...sono cose che non si dimenticano....nessun animale dovrebbe soffrire!!! non ho mai saputo con certezza che fosse un cucciolo proveniente dall'est ma dopo questa esperienza mi sono informata (era ora) e ho scoperto delle cose atroci. sono quasi certa che Ciki fosse uno di quei cuccioli che arrivano da là.
l'unica cosa che mi rende felice è che Ciki almeno per un mese e mezzo abbia scoperto cos'era l'amore e che si sia sentito coccolato e voluto bene.anche se per poco è stato felice!
ciao mio piccolo angelo!!

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Gentili Signori,
desidero raccontare ciò che è successo a me e alla mia famiglia poco più di un mese fa, in modo che tutti possano venirne a conoscenza. A fine agosto acquistammo un cucciolo di coker, in un negozio al centro di Napoli, nei pressi della stazione centrale. Apparentemente, il cane stava bene, anzi ora che ci penso, forse un pò troppo cicciottello, ma dopo qualche giorno il cucciolo ha cominciato a star male, con diarrea e vomito e ha immediatamente iniziato a dimagrire, anzi il dimagrimento ha preceduto questi sintomi, come se stesse sgonfiandosi.
Le cure del medico veterinario, tempestive e il ricovero non hanno purtroppo dato esito positivo: Leo, questo è il nome che gli avevamo dato, è morto dopo pochi giorni. In casa nostra è piombata la tristezza e la malinconia per Leo che non c' era più, i miei figli hanno sofferto molto e io con loro.
Il cucciolo lo abbiamo pagato 300,00 euro, ma al di là della truffa di questa gente senza scrupoli, e non è nuova di questi episodi, cosa che abbiamo saputo in seguito, ciò ha creato nella mia famiglia un disagio e uno stress emotivo notevoli.
Mi rivolgo a tutte le persone che magari pensano di acquistare, un cucciolo in negozio, e specialmente in quel negozio, per carità non lo fate! Non cadete nel mio stesso errore, meglio rivolgervi ad un allevatore o se potete prendeteli da un canile.
Si deve far in modo, che venga fermato assolutamente, il commercio di questi poveri animali. Spero che la mia lettera venga pubblicata, vi ringrazio e vi saluto cordialmente.

Nella

Ciao Leo, nei pochi giorni che sei stato con noi, ci hai fatto tanta compagnia e ti abbiamo voluto un gran bene, ti ricorderemo sempre!!!



Vorrei apportare la mia testimonianza riguardo ai cuccioli provenienti dall'Est europeo.
Il mio fidanzato, dopo molte insistenze per avere un cucciolo per farmi compagnia, mi ha regalato un carlino, il mio adoratissimo Charly, e me l'ha portato a casa il 1 di giugno.
All'inizio tutti contenti, il cucciolo sembrava sano e felice...
Dopo quattro giorni, lo porto a controllare da un veterinario per la dissenteria maleodorante che accusa, il quale, guardando il passaporto ungherese del cane, attestante la sua nascita al 7 di febbraio, vaccinazioni contro rabbia (Nome vaccino Rabitsin-r) il 30 aprile e Nobivac Parvol (spero sia corretto) il 10 maggio, decide al 4 giugno di vaccinarlo utilizzando l'Eurican.
Charly, sotto stress per il viaggio e per un'errata scelta del veterinario a cui, ingenuamente e per poca esperienza mi sono affidata, è stato male: la dissenteria continuava, vomitava perchè mi aveva dato contro l'infestazione dei vermi il Lendue che già di per sè è difficilmente diluibile e poco tollerato.
Mi sono anche presa dell'incosciente dallo studio veterinario che mi ha fatto il riconoscimento del microchip per la Asl: siccome tra virgolette avevo rischiato di compromettere la salute del cane prima dei canonici otto giorni di garanzia, non mi sarei più potuta rivalere sulla negoziante.
Certo, io mi preoccupo della salute del mio cane, mi affido al veterinario e mi sento ancora dire la parola garanzia, come se il mio cane e la sua salute fossero un oggetto!
Cambiato veterinario, subito la dottoressa ha notato che per la dissenteria e il vomito si stava disidratando, gli ha fatto una flebo e, con la somministrazione dello Stomorgyl 2, il Drontal cucciolo si è rimesso.
C'è da dire che la negoziante, poco onestamente, ci diceva prima del suo arrivo che il cucciolo veniva importato dalla Svizzera, poi ci ha detto all'ultimo che se lo volevamo Italiano, avremmo pagato di più, allora ci siamo orientati sul cucciolo importato.
Pagati i 600 Euro, mi sono ritrovata in mano il Pet Passport Ungherese e già lì mi sono chiesta come mai all'ultimo, avessero optato per quella scelta.
Fatto sta che dopo la dissenteria, curata, è arrivata la bronchite, curata con il Vibravet pasta e sparita dopo una settimana.
Sembrava tutto a posto, c'è da dire che il bello deve arrivare.
Ogni giorno un problema, ogni giorno un medicinale, la negoziante mi aveva quasi vietato da qui a tre mesi di fargli un bagnetto, perchè i cuccioli in periodo di vaccinazione, e soprattutto per i problemi che aveva patito Charly, non erano da toccare per almeno tre mesi.
Avessi forse fatto di testa mia per questa volta, non avrei fatto male: il cucciolo adesso è in cura perchè ha la rogna demodettica: aveva all'atto del ritiro una pustolina sulla fronte, la negoziante mi aveva detto che forse era un graffio procuratosi giocando con i fratellini...
La seconda veterinaria aveva già sospettato qualcosa, anzi mi aveva consigliato di fargli un bagnetto anti-micotico, ma ero troppo spaventata dalla fragilità del cucciolo per farglielo fare subito, vedendo anche quanti problemi aveva già avuto.
Morale della favola, oggi 10 luglio il mio Charly non ha vissuto un giorno senza che non gli dovessi somministrare qualche farmaco.
Tutt'ora sta facendo da almeno due settimane bagnetti alternati con Imaverol e Demotick più gli antibiotici che gli somministro oralmente Rilexine 75 e Nizoral 200 mg compresse.
Avevo infatti notato intorno al 20 giugno una accentuata perdita di pelo ma sapevo che i carlini, già di per sè, ne perdono molto. La perdita si presentava però a chiazze lungo le due fiancate. Da lì la diagnosi.
Ora il manto è quasi del tutto guarito; la testa e il muso, colpiti successivamente e più delicati sono ancora screpolati, con crosticine e qualche pustola e rossore intorno alle oribite, vicino alla bocca e alla fronte, e ciò provoca un cattivo odore, nonostante non abbia mai fatto mancare igiene al mio cane.
Questi problemi sono sicuramente imputabili alla cattiva igiene e alle sicuramente rimproverevoli condizioni di trattamento a cui questi cani vengono sottoposti.
Devo ringraziare che in tutto questo tempo, a Charly non è mancata la vivacità e la voglia di farcela che dall'inizio lo ha contraddistinto. Non ho un pedigree in mano, non ho la sicurezza che ad oggi il mio cane stia bene ma ho la certezza che la sua determinazione e l'amore che ogni giorno gli diamo, sia la medicina migliore.


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Siamo venuti in possesso di una serie impressionante di testimonianze relative a un singolo dopo-fiera del cucciolo: si tratta di quella tenuta al Palataurus di Lecco il 6 e 7 novembre 2004.
Il materiale è stato raccolto dalla Lega del Cane di Lecco. Ecco i casi e la scansioni di alcuni articoli usciti sui giornali nei giorni successivi:

TESTIMONIANZA 1
Il cane Tino è stato acquistato il 7 Novembre 2004 e il 17 novembre era già morto.
Famiglia con due figli, una bimba di 8 anni e un ragazzo di 14. Appena hanno visto i cucciolo si sono innamorati. Tino è stato subito un membro della famiglia: hanno comprato la bilancia per misurare il cibo, la cuccia, le ciotole. Si sono spartiti i compiti per curare il cagnolino: la mamma avrebbe preparato la pappa e portato il cane a fare le passeggiate, la bimba doveva provvedere a tenergli sempre l'acqua fresca, il ragazzo avrebbe pulito se sporcava. Tino si è ammalato dopo pochi giorni, e anche in questo caso la famiglia si è divisa i compiti: il ragazzo puliva il naso del cucciolo, la mamma si occupava delle flebo. L'hanno assistito giorno e notte, ma la diagnosi era serissima: gastroenterite e cimurro. Tino è morto.
Avvisato, il venditore ha sostenuto che il cucciolo si era ammalato perché al Palataurus faceva troppo freddo (!): ha detto che non gli era mai successo prima e ha sostituito il cucciolo Il giorno 25 consegna il secondo, subito portato dal veterinario per una visita di controllo. Il giorno dopo ha iniziato a sporcare sangue. La veterinaria ha detto che non ce l’avrebbe fatta. Il negoziante viene richiamato dal marito, furibondo...e gli viene detto che il negozio era stato ceduto ad un’altra
persona e non era responsabile.
La bambina ha detto che rinuncerebbe a tutti i regali di natale per riavere il suo
cucciolo. Ha vissuto malissimo la malattia del cagnolino: non ha mangiato la
sera, non voleva andare a scuola quando il cane era malato, quando ha visto
che era "tornato" (non le avevano detto che Tino era morto, hanno provato a portarle il secondo cucciolo fingendo che fosse lo stesso) ha pianto di gioia liberando la tensione accumulata...ma è durato poco.
Lei si faceva sensi di colpa pensando che il cane si era ammalato perché lei non lo curava bene. La bambina è ancora disperata.

TESTIMONIANZA 2
Famiglia di amanti degli animali, hanno già cane, gatto, pesci, residente a Colico.
Sono andati alla mostra del cucciolo solo per vedere i cani; hanno detto che i cani
erano in buona condizione, lo spazio espositivo era bello e caldo; si sono fidati del
nome del Palaturus e hanno pensato che l'amministrazione comunale e l'asl avrebbero
fatto gli opportuni controlli prima di rilasciare permesso.
Mai avrebbero pensato che quelli fossero cuccioli dell’est.
Quando hanno saputo che i cani si potevano comprare si sono lasciati conquistare da un cagnolino pagato 450 euro. Il cane stava benissimo, anche se alla famiglia è stato chiesto di andarlo a ritirare dopo le 20.00 perché c'era qualche problema. Il problema erano guardia di finanza e polizia municipale, arrivati a controllare perché c’era stata una denuncia di maltrattamento. Alle 22.00 nel parcheggio del Palatarus erano almeno altre 10-15 persone ad aspettare e la guardia di finanza era lì presente. I cuccioli sono stati consegnati.
Arrivato a casa, il cane ha avuto un po’ di diarrea. Portato dal veterinario, fatto
antibiotico, è peggiorato. Diagnosticato cimurro: dopo una nuova cura sembra stia guarendo.
Ha libretto e passaporto slovacco. Risulta nato il 25 luglio: secondo il libretto sanitario ha fatto la prima vaccinazione per parvovirus, parainflunza, canin
dissenter, adenovirus Type 2, leptospirosi il 3 ottobre, e sempre lo stesso
giorno rabbia (siglata dal veterinario). Sarà vero?
Rispetto alla prima settimana, quando scolava anche terra dal naso ed era dimagrito di mezzo chilo, sta un pochino meglio, ma la prognosi non è ancora stata sciolta.

TESTIMONIANZA 3
Il 6 novenbre, sabalto, hanno visto alla fiera il cucciolo di Cavalier King Charles: il giorno 7 l'hanno ritirato, ricevendo la fattura. Anche questo cucciolo doveva essere ritirato alle 20,30 ma sono riusciti ad averlo più tardi perché c'era la finanza per una denuncia di maltrattamenti.
Quando è arrivata a casa, la padrona si è accorta che il cucciolo aveva un
rigonfiamento pronunciato sotto la pancia. Chiamato il venditore, che si fa
chiamare Massimo, lui ha detto che non era niente, semplicemente un’ernia
ombelicale. Avendo rilasciato fattura si è detto disposto a rimborsare eventuali spese veterinarie. Si è offerto di sostituire il cucciolo, ma la famiglia ha rifiutato perché il cane non è un oggetto che se ha un difetto si cambia.
Il lunedì il cane è stato visitato dal veterinario che ha diagnosticato uno sventramento: gran parte dell’intestino era fuori, la cagnolina era da operare d'urgenza. Lo stesso pomeriggio è stata operata, e in quella occasione si è potuto notare che aveva altre 3 cicatrici: sicuramente era già stata operata in precedenza. (certificata sulla cartella) L’operazione è andata bene, ma la cagna aveva problemi intestinali che si sono risolti
dopo circa 3 –4 gg. Nei giorni seguenti la piccola mangiava, con visita quotidiana dalla veterinaria. La domenica successiva ha iniziato ad avere problemi respiratori, che nonostante le cure hanno portato a una grave polmonite.
La cagnolina era completamente a terra: non mangiava, non giocava, non dormiva. La domenica dopo è morta.
Il venditore si è detto disponibile a sostituire il cane, ma la famiglia non se la sente di prenderne un altro dalla stessa persona. La ragazza ha detto di aver pianto per tutto il tempo che il cane è stato male. Per due settimane si sono sentiti come se la loro vita fosse sospesa, la ragazza ha perso 3 chili.

TESTIMONIANZA 4
La signora ha acquistato un cucciolo di San Bernardo, pagato 600 euro; non è stata rilasciata nessuna fattura. Dopo pochi giorni è stato male, con sintomi respiratori e gastroenterite. Il veterinario l’ha visitato ma era troppo tardi: il cane è morto.
La signora ha accettato un altro cucciolo in sostituzione, ma dice che non sembra un San Bernardo, perché è piccolo e ha un muso strano. Non vuole più cambiarlo perché ormai si è affezionata; per il momento questo secondo cane sembra stare
bene.

TESTIMONIANZA 5
Pincher nano acquistato al Palataurus, ha un'ulcera corneale.

TESTIMONIANZA 6
Cucciolo di Spitz ha sintomi di gastroenterite e problemi respiratori. Sospetto cimurro.
Prognosi riservata, non ancora sciolta.

TESTIMONIANZA 7 da CIVATE
Cucciolo di bulldog con sintomi gastroenterite e problemi respiratori. Sospetto cimurro. Prognosi riservata non ancora sciolta.
Alla fiera la famiglia ha visto i cartelli che dicevano che non si poteva vendere, ma hanno chiesto lo stesso e le stato detto che invece i cuccioli erano in vendita.
Il bulldog inglese è stato pagato 1.200 euro. Per avere il pedigree ci volevano altri 400 euro.
Il cuccioloè stato pagato con un assegno ed è stata rilasciata una ricevuta. L'appuntamento è stato dato su un ponte: i venditori sono arrivati su una macchina con 4 cuccioli.
Il cane ha avuto subito sintomi di diarrea, che si trascinata per qualche giorno: poi è migliorato un pochino. In seguito è cominciata la tosse. La diagnosi è di sospetto cimurro.
Il cane ha un libretto della repubblica ceca e un passaporto. Gli acquirenti hanno firmato una carta che da' 24 ore di garanzia.

TESTIMONIANZA 8 DA LECCO
Anche noi siamo state vittime dell’acquisto di un cucciolo al Palataurus.
Visto il cucciolo domenica mattina, l'abbiamo ritirato alla sera. Dovevamo prenderlo alle 19,30, ma c'erano vigili e guardia di finanza a causa del fax di un'associazione animalista che metteva in
dubbio le condizioni in cui erano tenuti gli animali.
Alle 21.30-22.00, nel parcheggio, ci hanno dato il cucciolo, con ricevuta su carta intestata.
Il libretto è della repubblica ceca, il cane ha una sola vaccinazione, dichiarano che 3 mesi e per un mese è in garanzia.
Per 5 giorni cane è stato bene, poi ha cominciato a non mangiare: portata in clinica a Carugo è stata ricoverata per due giorni e poi ritirata: è stata sotto terapia antibiotica e flebo.
Dopo una settimana si è ripresa. Entro 8 gg dall’acquisto del cane abbiamo mandato una raccomandata a/r dicendo che era stato ricoverato. Non è arrivata nessuna risposta. Abbiamo già speso circa 250 euro di cure veterinarie. La diagnosi è stata di gastroenterite acuta e problemi respiratori. Anche se sta meglio, la cucciola è ancora sotto terapia.







QUANTO SOPRA E' IL RISULTATO DI UNA SINGOLA FIERA DEL CUCCIOLO!
Sotto trovate invece molte altre testimonianze relative a fiere, negozi e canifici diversi


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Edited by Mary's Cavalier King - 14/2/2007, 12:59
 
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3 replies since 6/2/2007, 21:35   8769 views
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