VOGLIO UN CUCCIOLO... cosa devo sapere?, domande e richieste da fare al momento dell'acquisto...

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TOPIC_ICON13  view post Posted on 6/2/2007, 21:35
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Eccolo li... mi guarda dalla vetrina... Non riesco a lasciarlo... non riesco a lasciare li dentro quel piccolo batuffolo che mi guarda spaurito e bisognoso d'amore... Entro... cosa faccio? Mi viene incontro... mi lecca le mani... che occhi dolci! Mamma che teneroooooo!... cerca di farsi prendere in braccio... sembra proprio avermi scelto come padrone... ed è così piccolo ed indifeso!
... ho deciso: lo prendo........

Ecco quello che succederebbe alla maggior parte di noi se ci capitasse di vedere un cucciolo in un negozio o anche in un allevamento plurirazza o di dubbia reputazione... Ecco su cosa fanno gioco questi commercianti senza scrupoli di anime indifese... Chi di noi saprebbe resistere? Chi avrebbe cuore di farlo? Ed è così che diventiamo "complici" inconsapevoli... ed alimentiamo, come mai avremmo voluto fare, questi sporchi ed illeciti traffici...

Si tratta decisamente di una piaga che si sta propagando nel nostro paese: il traffico di cuccioli di importazione... costi zero, guadagno sicuro, coscienza inesistente, stragi inenarrabili, tutti i giorni centinaia di cuccioli non sopravvivono...

Per i pochi (spero) che ancora non siano venuti a conoscenza di cosa sto parlando voglio dire che, "cucciolo di importazione", spesso dai paese dell'est vuol dire:

1) Cuccioli spesso di età inferiore ai 30 giorni spacciati per cuccioli di 2 mesi...

2) Cuccioli tolti dalla mamma troppo presto con inevitabili problemi comportamentali

3) Mamme sfruttate, trattate con ormoni che permettano loro di avere anche 3 cucciolate l'anno, con tutte le conseguenze del caso...

4) Cuccioli sanitariamente scoperti di tutto... anche se accompagnati da libretti sanitari fasulli...

5) Cuccioli che hanno dovuto affrontare viaggi interminabili stipati in un fondo di conteiners, spesso clandestini, obbligati a stare chiusi in gabbie superaffollate per giorni e giorni, immersi nei propri escrementi, senza possibilità di poter bere, ne nutrirsi...

6) Cuccioli che grazie al sudetto "trattamento" sviluppano inevitabilmente tutti problemi di salute, spesso serissimi e che vengono trattati con flebo ed antibiotici da queste persone (e sono gentile), per fargli avere una parvenza di salute ALMENO FINO al momento della vendita, dopodichè......................................... CIAO!
(...a volte garantiscono i primi 10 giorni... e ti credo!Spesso E' dopo che arrivano i problemi seri)

7) Cuccioli (povere anime) che spesso non ce la fanno, non sopravvivono, ed alla meglio sono cuccioli pieni di problemi di salute... perchè non c'è nessun controllo sanitario all'origine, ne dopo!


Nel secondo caso... NON FATEVI TRANQUILLIZZARE DALLA DICITURA "ALLEVAMENTO"... NON è SEMPRE COSì CHIARA LA SITUAZIONE...

MOLTO MEGLIO rivolgersi sempre ad allevatori che si occupano SOLTANTO di CAVALIER KING e non fidarsi dei plurirazza: i cosidetti "cagnari"... DIFFIDARE SOPRATTUTTO DI QUELLI CHE PROMETTONO "ARRIVI IN SETTIMANA"... (arrivi da dove?...se escludiamo lo stampino, come fanno ad avere sempre cuccioli pronti? Meditate gente...)

Ecco un elenco delle notizie di cui bisogna essere a conoscenza prima di decidere di acquistare il nostro cucciolo...

1) Provenienza: i cuccioli devono essere nati in Italia ed essere stati iscritti all'Enci per ricevere, intorno ai 7/8 mesi i documenti che ne attestano la storia anagrafica (pedigree)

2) Genitori visibili: i genitori dei cuccioli devono poter essere visti (almeno la mamma con mammelle da avvenuto allattamento annesse!) e devono avere documenti italiani rilasciati dall' ENCI...

3) Chiedete se ha il pedigree: anche se non porterete MAI il vostro cane in expò e lo prenderete solo per compagnia! Il pedigree va visto come accertamento e garanzia di ciò che vi stanno vendendo... (Attenzione ai pedigree cosidetti "Internazionali" ... quando nel migliore dei casi ci sono, bisogna sperare siano veri)
Nota importante! Insistete sul fatto della provenienza e dell'esistenza del pedigree... Se cercheranno di sconsigliarvi, anzi, di consigliarvi l'acquisto senza perchè è economicamente vantaggioso... DUBITATE!!!!! Perchè c'è qualcosa che non quadra!E' chiaro che l'assenza di documenti scarica da ogni responsabilità chi vi ha venduto il cane! Calcolate che un pedigree costa a noi allevatori meno di 50 euro! Come mai allora così tanto interesse a proporre differenze anche di 5/600 euro? Molto strano!

4) Età: i cuccioli devono avere ALMENO 60 giorni, prima di tale età i cuccioli non avranno avuto il tempo di apprendere dalla mamma il giusto e tipico comportamento della razza e quindi potranno avere in età adulta un comportamento non consono alle caratteristiche che stavate cercando... In piu' ma non di certo meno importante, la legge vieta l'importazione di cuccioli al di sotto dei 3 mesi, quindi quelli che vedete nei negozi, che avranno si e no 40 giorni, (anche se vi diranno che hanno 2 mesi), SONO SICURAMENTE stati importati in modo irregolare!... Inoltre le nuove normative ENCI prevedono la consegna del cucciolo non prima dei 60 giorni...

5) Vaccini: richiedete il libretto sanitario dove devono essere elencate le sverminazioni (almeno due) ed ALMENO la prima vaccinazione... ATTENZIONE CHE CI SIA IL TIMBRO DEL VETERINARIO FIRMATO VICINO ALL'ETICHETTA DEL VACCINO STESSO... e poi ASSICURATEVI che sia stato il veterinario ad inoculare il vaccino al piccolo... (spesso si fa fatica a trovare addirittura questi veterinari fantasma!)

6) Microchip: deve essere stato inserito sottocutaneo all'altezza del collo e non consegnato a mano... perchè il microchip vi dice che quello è QUEL CANE e nessun altro... perchè ogni microchip viene registrato poi all'anagrafe canina...

7) "Garanzia del cucciolo": esigete l'assistenza anche futura di chi vi vende il cane facendovi consegnare un certificato rilasciato dal veterinario che ne attesta la salute. MA NON LA SALUTE AL MOMENTO DELLA CONSEGNA!!!
Troppo spesso i cuccioli vengono imbottiti di antibiotici, tanto quanto basta a fargli superare i 10/15 giorni dalla consegna, in modo che in caso di problemi, il venditore POSSA RITENERSI estraneo ai problemi del cucciolo.

SARà INOLTRE OPPORTUNO FARE DUE COSE:

1) Controllare e DITELO anche al venditore che farete fare una coprocultura al cucciolo per controllare la presenza di parassiti, soprattutto dei coccidi (pericolosi) e la ricerca degli anticorpi per controllare la validità dei vaccini...

2) DITE anche che, grazie alle nuove regole apposte dall' ENCI, vi riserverete di fare un controllo del DNA del vostro cucciolo qualora vi siano problemi che vi facciano sorgere dubbi riguardo la veridicità delle notizie che vi sono state fornite.

CHIEDETE CERTEZZE... PRETENDETE CHIAREZZA... NON ABBIATE PAURA DI CHIEDERE... SE POSSIBILE PRIMA DI ACQUISTARE, FATE UNA PAUSA DI RIFLESSIONE..... PRENDETE TEMPO PER RIFLETTERE... E PASSATE PAROLA! Perchè se ognuno di noi riuscisse ad informare 3 persone che a loro volta informino altre 3 persone.... CE LA POSSIAMO FARE! DICIAMO BASTA... DICIAMOLO CON FORZA! SALVIAMO QUESTE PICCOLE VITE!..... :itsok:

ULTIMA COSA: Fare queste domande anche agli allevatori che sembrano quelli piu' "sicuri" non sarà male, anzi il consiglio è di non dare mai nulla per scontato e di valutare piu' allevamenti, prima di sceglierne uno...

NB: Ci tengo a specificare che questo forum è pieno di carissimi amici che hanno amorevolmente adottato un cucciolo dell'est, e che non ci sono per noi cani di serie A o di serie B...
Quindi nessuna discriminizzazione nei confronti dei cani... perchè noi li amiamo tutti indistintamente...



Le loro storie ed esperienze sono gentilmente raccontate nei post successivi...

Edited by Mary's Cavalier King - 28/2/2007, 20:38
 
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view post Posted on 7/2/2007, 22:35
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TESTI, LETTERE E TESTIMONIANZE SULL'ARGOMENTO...

Katyzeus (utente del forum)

Buon giorno Mary,
mi chiamo XXXXX, e mi hanno appena regalato (venerdi 2 giugno) un CAVALIER.
Purtroppo, è ammalato. Ora mi spiego meglio....l'acquisto e' stato fatto molto in fretta, io l'ho visto dentro la gabbia, il venditore me l'ha dato in braccio, e mentre io ci giocavo, un mio amico l'ha comprato.Prima di portarlo via, lo hanno visitato, e ci hanno detto che aveva un po' di tosse e tracheite, mi hanno detto che con l'antibiootico x 5 giorni gli sarebbe passato tutto, ed io, già innamorata, ho preso il mio cavalier di 6 mesi (come loro mi hanno detto e documentato) e sono tornata a casa.
Devo certo dire che è un angelo di cane. Prende l'antibiotico, gli faccio l'areosol, prende lo sciroppo, e tutto senza lamentarsi.
Ieri pero', ho voluto portarlo da un veterinario che conosco bene, ed ho scoperto che:
prima di tutto il cane non ha 6 mesi, ma dai denti ne ha al massimo 3 - 3 1/5 (quindi ha i documenti falsi), doveva ancora essere svermitato (povero tato, ha iniziato stamani), la tracheite devo curarla molto bene altrimenti può diventare cronica, ed ora non siamo neppure tanto sicuri che gli abbiano fatto i vaccini che hanno scritto sul suo libretto.
Lo so' che la colpa in parte è nostra, siamo entrati nel primo posto dove vendono animali di razza, solo per vedere se avevano anche il cavalier, e li ci siamo fermati!! Sicuramente (come ha detto anche il mio veterinario), questo cane è importato.
Scusandomi ora per questa intrusione cosi diretta, vorrei chiedere se posso avere da voi dei consigli per quanto riguarda il cucciolo, anche perchè io sono una mamma molto inesperta (non ho mai avuto cani in 30 anni) .

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Perlina74 (utente del forum)

Premetto che non sono nuova all'acquisto di cani avendone sempre avuti,di taglie grandi(a casa dei miei genitori ho un dolcissimo Terranova)e in giardino.
Dopo essermi sposata sentivo troppo la mancanza di un cane tutto mio in casa(non ho più il giardino..)ma non avendo mai avuto cani di piccola taglia non conoscevo molto bene le caratteristiche delle varie razze così ho cominciato a documentarmi..mi sono innamorata del Cavalier che avevo visto in "Sex and the city" e di tutte le caratteristiche di questa razza che leggevo su siti,libri ecc..ma dal vivo non lo avevo mai visto.
Così dopo aver fatto qualche telefonata ad allevamenti vari intorno a Roma che non avevano cuccioli ma che mi hanno gentilmente fornito ulteriori info sul Cavalier,vedo l'annuncio di un negozio di Roma che vende cuccioli e decido di andare "solo a vedere perchè dobbiamo rifletterci bene" insieme a mio marito.
Tra l'altro quel giorno era il "Cavalier's Day",lo avevo letto sul forum e volevo venire anche lì,ma non sapendo se erano ammessi esterni,alla fine sotto la pioggia incessante ci siamo diretti all'Eur nel negozio sopracitato.
Quando arriviamo troviamo una fila di persone in attesa davanti al negozio ancora chiuso per vedere cuccioli vari.

Quando entro vedo 2 gabbie con 7 piccoli Cavalier di tutti i colori esistenti..
a prescindere dallo stupore provato nel vedere cuccioli tenuti in quel modo(era la prima volta che entravo in un negozio che vende animali),siamo stati immediatamente catturati dallo sguardo di un piccolo tricolore...
Siamo rimasti all'interno del negozio tutto il pomeriggio a riflettere con il piccolo in braccio..abbiamo posto tutte le domande possibili e immaginabili al negoziante...tranne una(non sapendo che esistesse questo traffico):QUALE E' LA PROVENIENZA??
Così,per farla breve il piccolo che da quel momento si chiamerà Lapo, è diventato nostro dietro pagamento di € 1.000,firma del contratto con garanzia di 15 gg,microchip,1°vaccino,passaporto e pedegree da ritirare..

Solo giorni dopo quando ritiro il passaporto nel negozio per iscriverlo all'anagrafe canina,vedo che Lapo si chiama Darius in verità e che proviene dall'Ungheria..

Lapo stava benissimo,ma dopo qualche giorno noto che ha l'otite(ne ho esperienza con il terranova)che poi il veterinario definisce parassitaria,la curo e passa.
Subito dopo forte tosse e catarro,il vet gli fa una lastra perchè i polmoni sembravano messi male,analizza le feci per escludere la coccidiosi,terapia antibiotica e passa anche questa..
Subito dopo ancora,infezione intestinale(non vi dico cosa ho provato quando ho visto il sangue..),anche questa curata con antibiotico e scongiurata..
nel frattempo abbiamo ultimato i vaccini(il 2°lo abbiamo fatto proprio nel negozio dove l'ho acquistato perchè c'è il veterinario in sede)e lui NON HA PIU' AVUTO PROBLEMI FORTUNATAMENTE..
Ma dopo aver letto tutto quello che succede a causa di questi negozianti/commercianti e del traffico di cani dall'est,se tornassi indietro MAI e POI MAI tornerei in un negozio per acquistare un cucciolo..
se solo penso che Lapo(ora ha quasi 8 mesi)avrebbe potuto avere qcosa di grave e di incurabile.............

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I CANI DELL’EST
di Valeria Rossi - tratto da "Ti presento il cane"

Molta gente ancora non ha capito cosa si nasconde dietro al traffico di cuccioli dall’Est europeo, ovvero dei cuccioli commercializzati dalla stragrande maggioranza dei negozi e dei cosiddetti “puppy mills”, ovvero sedicenti allevamenti che si pubblicizzano con frasi come “Dieci (o venti, trenta…) bellissime razze! Spedizioni in tutta Italia, isole comprese!”…come se i cuccioli fossero armadietti per la cucina.
Ma che c’è di sbagliato, in fondo, in questi cuccioletti di provenienza ungherese o rumena, che appaiono tanto carini e che (secondo la vox populi, perché la realtà è un po’ diversa) costano meno di un cane di allevamento?
Forse i cani di allevamento sono un po’ più belli…ma se non si è intenzionati a fare esposizioni, cosa importa se un’orecchia è un po’ più lunga, o se il pelo è un po’ meno soffice?
Altra obiezione “classica”: ma andiamo,il cucciolo è un cucciolo, punto e basta! Cosa sono tutti questi problemi? La cosa più logica da fare quando si decide per l’acquisto è andare a cercare il posto: a) più comodo, b) più economico.
Partiamo allora da quest’ultimo punto, chiarendo subito che i cuccioli dell’Est non sono mai “a buon prezzo” come potrebbe sembrare a prima vista.
Infatti quel (poco) che si risparmia all’atto dell’acquisto verrà vanificato dalle spese veterinarie sostenute per rimettere in sesto un cane quasi sempre malato, spesso gravemente.

Ma è proprio vero che i cuccioli dell’Est sono quasi sempre malati?
Purtroppo sì, è vero. Ed è vero perché sono allevati “a basso costo”.
Ma questo non significa assolutamente che ci si sforza di venire incontro al cliente per fargli spendere meno!
Significa invece che:

a) i cuccioli nascono da genitori scelti a casaccio, senza criteri selettivi, perché i test per verificare la presenza di tare genetiche costano cari. Quindi non si fanno. Nessuno controlla le patologie oculari, la displasia dell’anca e del gomito, le malattie cardiache ereditarie. Se i genitori sono affetti non vengono mai esclusi dalla riproduzione (come avviene in un buon allevamento), ma usati (anzi, sfruttati) a più non posso. E i cuccioli ereditano queste malattie;
b) le fattrici sfornano una cucciolata dopo l’altra, ogni sei mesi, senza alcun tempo di ripresa: non sono accudite amorevolmente dopo il parto, ma messe lì in attesa del prossimo calore, come in una catena di montaggio. Ovviamente questo debilita immensamente le cagne, e da madri debilitate possono nascere solo cuccioli deboli;
c) per le madri si usa cibo a sua volta a basso costo, e quindi di bassa qualità, che debilita ancora di più le cagne. I cuccioli vengono a malapena svezzati – sempre con cibo di bassa qualità – e poi impacchettati e spediti, perché tenerli più a lungo comporterebbe un costo aggiuntivo che i “cagnari” si guardano bene dal sostenere;
d) i cuccioli vengono “impacchettati e spediti” intorno ai 30-35 giorni di età, perché a 40 giorni (età in cui risultano più “appetibili” per il cliente) devono già essere in vetrina. Questo significa che non possono essere vaccinati (la prima vaccinazione non si può effettuare prima dei 50 giorni perché non avrebbe alcun effetto, essendoci ancora in circolo gli anticorpi materni). Inoltre, a questa età, il sistema immunitario del cucciolo non è ancora completamente sviluppato: quindi i cani non hanno letteralmente difese contro gli agenti patogeni, i virus, i batteri che possono incontrare sul loro cammino;
e) i cuccioli, per arrivare in Italia dall’Ungheria o dagli altri Paesi sedi dei canifici, viaggiano per almeno due giorni (debilitati e senza alcuna protezione vaccinale) su camion senza riscaldamento, stivati come galline in gabbiette non igienizzate che hanno visto passare altre migliaia di cuccioli…con i risultati che si possono facilmente intuire.

Perché, allora, i commercianti acquistano i cani dell’Est?
Perché gli allevatori di qualità, che selezionano con cura e amano i loro cuccioli come se fossero loro figli, ben difficilmente vendono ai negozi: infatti gli allevatori di qualità selezionano anche i clienti. Vogliono conoscerli, sapere chi sono, seguirli lungo tutto il cammino della vita del cucciolo. Questo non sarebbe possibile se i cuccioli venissero consegnati a un rivenditore.
In Italia, ovviamente, non ci sono solo allevatori di qualità (magari!)…ed esistono anche allevatori che rivendono ai negozi: ma il loro prezzo non è mai inferiore ai 250-300 euro.
I cani dell’Est costano circa 50 euro…e i conti sono presto fatti.
All’importatore-grossista, così come al rivenditore finale, non importa se qualche cucciolo muore e/o qualcun altro dev’essere sostituito: il risparmio è tale che possono mettere in conto un 50% di decessi senza che questo renda meno remunerativo l’affare…e infatti la percentuale di cuccioli dell’Est che non sopravvive all’importazione si aggira proprio intorno al 50%. Alcuni muoiono durante il viaggio…molti, purtroppo, nelle case dei nuovi proprietari.

Eppure i cuccioli in vetrina sembrano sempre in ottima forma! Come possono essere tutti malati?
Purtroppo possono, eccome.
Solo che, appena sbarcati in negozio, vengono immediatamente riempiti di gammaglobuline (e talvolta anche di eccitanti) per “mascherare” la situazione reale, che si manifesta sempre e solo dopo la vendita.

I cuccioli dell’Est vengono venduti solo in negozio?
No, purtroppo: anche molti sedicenti allevatori sono in realtà degli importatori.
In generale, tutte le strutture che garantiscono la “pronta consegna” di qualsiasi razza di cane sono altamente sospettabili.
Un altro mezzo di diffusione molto noto (e – cosa vergognosa! – addirittura promosso, recentemente, dal Tg5) sono le cosiddette “Fiere del cucciolo”, “Cucciolandie” e affini.

Se un cucciolo muore dopo pochi giorni dall’acquisto, non si dovrebbe avere diritto a un risarcimento?
Certo, la legge lo prevederebbe…ma i negozianti mettono – ovviamente – le mani avanti per tutelarsi.
Ecco alcuni tipici segni di fregatura in arrivo:
a) richiesta di denaro contante e rifiuto di assegni, bancomat, carta di credito;
b) richiesta di firmare una “garanzia” che, se letta attentamente, conterrà sempre assurdità quali la durata di 24-48 ore (pazzesco! Il tempo di incubazione delle più comuni malattie virali è di quindici giorni!), il divieto di far visitare il cucciolo da veterinario diverso da quello suggerito dal negoziante (sembra incredibile, ma abbiamo visto anche questa!) e/o altre postille varie che di fatto sollevano il venditore da qualsiasi responsabilità;
c) la mancata consegna di scontrino fiscale per quanto riguarda il cucciolo: sullo scontrino troverete solo le voci relative al cibo, alle ciotole ecc.

Se un cliente la mette proprio giù dura, il negoziante solitamente sostituisce il cucciolo con un altro (sempre dell’Est, ovviamente!): sappiamo di un caso in cui è morto ANCHE il secondo cucciolo, per di più in una famiglia in cui era presente un bambino…e si può immaginare la sua felicità in tutto questo.
Comunque, in alcuni casi, è ancora possibile intentare una causa ed essere risarciti (anche se si è firmato un contratto-capestro).
Non intendiamo, da queste pagine, dare ulteriori armi ai negozianti disonesti e spiegare loro come difendersi meglio: quindi, se volete saperne di più, scrivete all’indirizzo della redazione o mandate una e-mail a [email protected].
Vi metteremo in contatto con l’avvocato Simona Mosconi, che dopo essere stata a sua volta vittima di questo losco traffico (il suo west highland è vissuto solo dieci giorni) è riuscita a far sequestrare i cuccioli dell’Est venduti da un grande pet-shop di Milano ed è ancora sulla breccia, insieme alla nostra rivista, per proseguire questa battaglia.

Tutti i cani dell’Est europeo sono cuccioli di scarto?
Ovviamente no! Questo traffico riguarda solo i cosiddetti “canifici”, ovvero gli allevamenti “a basso costo” in cui si producono cuccioli badando solo alla quantità e non alla qualità.
In Ungheria, Romania e altri Paesi europei esistono anche ottimi allevamenti, che producono ottimi cuccioli…e NON li vendono ai negozi italiani, così come non lo fanno, per i motivi già visti, i migliori allevatori di casa nostra.
Quando si parla di “cuccioli dell’Est” ci si riferisce sempre e solo ai canifici: è importante (e corretto!) specificare che all’Est non ci sono solo canifici, ma è ancor più importante ricordare che i cuccioli che vengono importati e rivenduti da negozi e fiere sono SOLO ED ESCLUSIVAMENTE cuccioli di scarto.
Se il negoziante vi parla di cuccioli “figli di campioni ungheresi”, nove volte su dieci vi sta truffando! Chiedetegli la dimostrazione pratica di quanto sta affermando…e vedrete che succede.

Perché nessuno fa nulla per fermare questo traffico?
La risposta è davvero molto triste: perché E’ TUTTO LEGALE.
Cagnari, canifici e negozi si pubblicizzano impunemente dalle pagine di quotidiani, riviste e perfino riviste specializzate (per quanto ne sappiamo, “Ti presento il cane” è al momento l’UNICA rivista che rifiuta la pubblicità di importatori e rivenditori di cuccioli dell’Est), perché la legge italiana non si interessa del problema; i media non si interessano del problema; nessuno se ne interessa finché magari non acquista un cucciolo per i suoi bambini e il cucciolo muore.
E’ perfettamente legale importare cuccioli, purché in regola con le vaccinazioni: ma i libretti si falsificano senza problema, basta un veterinario complice.
E’ perfettamente legale (ed è VERGOGNOSO che lo sia) esporre i cuccioli in vetrina, a rotazione, così se uno solo di essi fosse malato è garantito che impesta anche tutti quelli che arriveranno dopo di lui (ma intanto ci sono la gammaglobuline!).
E’ perfettamente legale, sempre con la complicità di un veterinario, “dopare” letteralmente i cuccioli per farli sembrare vispi e allegri: basta che il veterinario dichiari che avevano bisogno della somministrazione di quei tali farmaci.
Purtroppo sì, è proprio così: i veterinari complici non solo esistono, ma sono anche numerosissimi.
E l’Ordine dei Veterinari, invece di cercarli uno ad uno e di radiarli ignominiosamente, si preoccupa di punire chi cerca di offrire un servizio sociale…come sta accadendo alla Mutua veterinaria di Torino, di cui parleremo nel prossimo numero.
Di cani dell’Est ho tentato personalmente di parlare ai media (innumerevoli e-mail, fax e lettere spedite a Maurizio Costanzo, Striscia la Notizia e altri): non ho mai avuto nessuna risposta.
Stessa sorte per molte altre persone che conosco, dall’animalista sfegatato al semplice cinofilo a cui è morto il cucciolo tra le braccia.
Certo, in questo traffico sono implicate troppe realtà: negozi, allevatori, veterinari, lo stesso ENCI (che voltura i pedigree ungheresi senza fiatare, dando ai cani dell’Est – o almeno a quelli sopravissuti - un pedigree italiano e la possibilità di riprodursi)…e ovviamente lo Stato italiano, che permette le importazioni senza sufficienti accertamenti.
Andare a mettere il dito nella piaga rischia di sollevare un vespaio non indifferente…e forse per questo, TUTTO TACE.

Tutti i negozi vendono sempre e solo cani dell’Est?
No, non tutti: anche se purtroppo si tratta della stragrande maggioranza.
Però ci sono anche negozianti-allevatori che vendono i propri cuccioli, talora di ottimo livello.

Come faccio a capire se il negoziante vuole vendermi un cucciolo-truffa?
E’ molto semplice. Basta:
a) chiedere la provenienza esatta del cucciolo e farsela mettere per iscritto.
Ricordiamo che i venditori senza scrupoli cercheranno sempre di far leva sui nostri sentimenti, facendoci sentire addirittura dei disgraziati se facciamo domande precise: ma come? L'amore per il cane non viene prima di ogni altra cosa?
Che ci importa della provenienza, dell'età, del pedigree e di tutte queste sciocchezze?
ATTENZIONE: il gioco è vecchio e sporco...e funziona a meraviglia da anni. Ma è ora di finirla.
Se il venditore accenna a motivazione sentimentali per sviare le nostre domande, rispondiamogli gentilmente che poiché il cucciolo non ci viene regalato, ma dobbiamo pagare per averlo, siamo "costretti" a tutelarci e a chiedere precise garanzie come avviene per qualsiasi compravendita.
Quindi restiamo fermi nelle nostre richieste, e se non vengono accontentate andiamocene senza accettare compromessi.
Di musetti dolci come quello a cui potremmo rinunciare è pieno il mondo: di truffatori, per fortuna, no.
b) richiedere una garanzia sanitaria (sempre scritta!) di almeno venti giorni. Se il cucciolo fosse in buona salute e regolarmente vaccinato, il negoziante non rischierebbe nulla, fornendola.
Se non vuole farlo, è perché ha la coscienza sporca.

Come ci si può tutelare?
Innanzitutto nel modo più semplice: non comprando cuccioli in negozio né alla fiere, e non comprando cuccioli da nessun sedicente “allevamento” che venda cuccioli di oltre dieci razze.
Allevare è un lavoro impegnativo, difficile, che richiede amore e pazienza: è già difficile farlo con una-due razze. Con dieci è impossibile.
Chi alleva troppo alleva sicuramente male: può essere un “cagnaro nostrano” o un importatore, ma in ogni caso non vi darà molte garanzie di salute, bellezza e carattere. Quindi, meglio evitare in ogni caso.
Se volete un cane a basso costo, se non vi interessa farlo riprodurre, se non vi importa nulla di esposizioni o prove di lavoro…i canili sono ZEPPI di cani di ogni età, sesso, forma e colore che aspettano solo una famiglia.
Perché cercare proprio il cane di razza?
La risposta più classica è : “Perché mi piace esteticamente. E poi perché da un cane di razza so esattamente cosa aspettarmi: so quanto sarà grande, che tipo di pelo avrà, che carattere avrà!”.
Be’…con i cani dell’Est questo non è MAI vero. Il vostro cucciolo, da adulto, somiglierà – questo sì – alla razza di cui vi eravate innamorati…ma non sarà un BEL rappresentante di quella razza e soprattutto non avrà mai un carattere corrispondente a quello descritto dallo Standard di razza. Un po’ perché, dove non c’è selezione, non ci sono neppure risultati (né morfologici, né caratteriali): un po’ perché il distacco precoce dalla madre e i traumi subiti da TUTTI i cuccioli dell’Est causano immancabilmente problemi di carattere.
Tra i cani dell’Est ho già incontrato personalmente Labrador, husky e golden mordaci, rottweiler timidissimi, beagle inavvicinabili dai bambini e così via.

Se nessuno comprasse più i cuccioli dell’Est, quei poverini che fine farebbero?
Questa domanda sembra assai più sensata di quanto non sia…perché in realtà non dovremmo preoccuparci di “salvare dei cuccioli”.
Se nessuno comprasse più cani dell’Est, i negozianti smetterebbero di rifornirsi dagli importatori. Se gli importatori non comprassero più cuccioli, gli allevatori smetterebbero di produrli e si dedicherebbero ad altro.
I cuccioli non vengono al mondo da soli: se nessuno potesse più godere del business a loro legato, si smetterebbe semplicemente di far nascere dei poveri infelici.
Per quanto riguarda quelli già presenti, occorrerebbe SUBITO una legge severa sulle importazioni (legge che NESSUNO sta richiedendo con sufficiente forza: neppure le associazioni animaliste): a questo punto dovrebbe partire una bella indagine sui cuccioli già presenti in Italia. Quelli in perfette condizioni potrebbero essere commercializzati…mentre gli verrebbero sequestrati, affidati a canili sanitari e poi dati in adozione (ma gratuitamente, dopo essere stati curati).
Non so se una legge seria ci sarà mai: noi ci proviamo…ma visto come il Governo ha affrontato il problema dei “cani pericolosi”, ho seri dubbi su quello che potrebbe inventare per arginare il traffico dei cani dell’Est.
Quindi, al momento, le uniche cose da fare per contrastare questo traffico sono due:
a) NON COMPRARE cuccioli nati in un canificio:
b) INFORMARE più persone possibile: parenti, amici…e pure nemici, perché troppa gente ancora NON SA. Ed è così che questo traffico prospera: sull’ignoranza del pubblico…e sulla pelle dei cuccioli.

E’ possibile che un negoziante sia in buona fede, e non sappia cosa si nasconde dietro a questo traffico?
Per quella che è la mia personale esperienza, NO. Non è possibile. Semplicemente perché non è possibile che il negoziante consideri “normale” una percentuale di cuccioli malati e/o morti come quella che riguarda i cani dell’Est.
Tutti i commercianti che finora sono stati messi alle strette, anche se al cliente avevano fatto credere di essere degli ignari angioletti, alla fin fine sono risultati perfettamente consapevoli.
E’ dura farglielo ammettere (è stata dura anche per la Guardia di Finanza, nei casi che ha trattato)…ma finora la realtà pare essere sempre e solo questa: negozianti e cagnari sanno benissimo quello che fanno.


ALCUNE CONSEGUENZE DELLA TRATTA DALL'EST

- recrudescenza della diffusione di malattie che erano ormai praticamente SCOMPARSE dal panorama cinofilo italiano, come cimurro e parvovirosi. I cani dell'Est, debilitati e malnutriti, rappresentano un prezioso serbatoio per questi virus che sono tornati ad appestare le nostre città, diffondendosi a macchia l'olio con gravi conseguenze per TUTTI i cani italiani;

- estrema difficoltà di controllo delle malattie genetiche (displasia dell'anca e del gomito, patologie oculari, patologie cardiache ecc).
Quasi tutti i Club di razza si stanno dando un gran daffare per monitorare e selezionare la popolazione canina, escludendo dalla riproduzione i cani portatori di tare: mentre i cani dell'Est sono quasi immancabilmente affetti da tare genetiche, perché su di loro non esiste NESSUN controllo.
Quando arrivano in Italia e l'ENCI - senza alcun controllo - concede loro un pedigree italiano, questi cani vengono quasi immancabilmente messi in riproduzione dai loro proprietari, a cui fa piacere avere una cucciolata (anche perché persistono dicerie infondate come quella secondo cui la cagna "deve" partorire almeno una volta nella vita) e che ovviamente non hanno idea del danno che possono causare alla razza.
La maggior parte delle persone non sa neppure cos'è il controllo delle malattie genetiche: e non capisce che, se è giusto che il mondo sia dei belli e anche dei meno belli...non è giusto che sia anche dei cani malati, almeno quando si avrebbero i mezzi per evitarlo;

- un'infinità di persone letteralmente truffate e di bambini disperati perché il cucciolo tanto sognato gli è morto tra le braccia dopo pochi giorni;

- sensibile danno per l'allevamento italiano di qualità, che pur affrontando spese ed impegni di grande rilevanza rischia di non vendere i propri cuccioli (sani e tipici).
Perché? Ma perché è considerato "troppo caro"!
Commercianti e cagnari, in realtà, riescono a vendere il cucciolo a qualche centinaio di euro in meno: intanto ci stra-guadagnano lo stesso.
Così gli allevatori seri, per stare almeno nelle spese, devono effettivamente vendere i cuccioli a un prezzo più alto di quello che potrebbero tenere se fossero solo loro a coprire la richiesta nazionale.
Infatti, vendendo di più, potrebbero produrre "un po' di più" : certamente non con i ritmi dei canifici, che oltre ai cuccioli stressano anche le cagne facendole coprire ad ogni calore...ma una cucciolata in più all'anno potrebbero pensare di farla.
E producendo di più e avendo un mercato su cui contare potrebbero abbassare leggermente i prezzi.
In questo modo ci sarebbe anche una maggior produzione di qualità su cui contare e tra cui scegliere i migliori riproduttori, per elevare sempre più il livello della nostra cinofilia.
Mentre oggi capita che allevatori serissimi e coscienziosissimi non abbiano prenotazioni , mentre i cuccioli della stessa razza provenienti dall'Est arrivano letteralmente a carrettate, vanno in vetrina e vengono venduti a ritmi vertiginosi.

CONCLUDENDO:

Se possibile, evitate l’acquisto del cucciolo a Natale: ai vostri bambini regalate una foto della razza che avete scelto, con scritto “Buono per l’arrivo di un meraviglioso cucciolo, non appena l’allevatore sarà pronto per consegnarcelo”.
Ma se proprio DOVETE acquistare il cucciolo sotto le feste, se pensate di non poter sopravvivere un mese in più, se siete assolutamente sicuri che questi siano gli UNICI giorni adatti…allora, vi prego, non comprate cani dell’Est. Per nessun motivo al mondo, qualsiasi favola vi raccontino o provino a raccontarvi.
E se invece avete capito le mie parole, e avete creduto a quella che è semplicemente la verità…parlatene anche con i vostri amici, parenti, conoscenti. Fotocopiate queste pagine e fate opera di volantinaggio.
Spargete la voce più che potete. Perché laddove la legge non arriva a tutelare i cuccioli, forse il passaparola più farlo.

------------------------------------------------------------------------------scusate la lungaggine, ma per chi vuole acquistare un cucciolo in negozio è bene che legga!

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LETTERA APERTA n°7
Persona: Simonetta
Messaggio:

Giovedi ho comprato in un negozio di Varese uno spiz di pomerandia era già la terza volta ke lo andavo a vedere e finalmente mettendo insieme tutti i miei risparmi lo ho acquistato 800 euro senza peedigri lo porto a casa con un entusiasmo indescrivibile un piccolino di appena due mesi e mezzo bellissimo un sogno, contatto subito il veterinario per fissare una visita di controllo ci mettiamo d' accordo per il mercoledi le spiego ke il negoziante mi aveva dato delle pastigliette da somministrargli in quanto doveva essere sverminato nonostante avesse gia una vaccinazione, la domenica il piccolo Love inizia a tossire una strana tosse avviso il veterinario ke korre subito invitandomi a conservare un campione di feci diagnosi Cocciliosi bene!!!!iniziamo la cura con l'antibiotico 15-20 giorni la tosse dovrebbe sparire mi dice con un nodo al cuore gli do l'antibiotico la tosse peggiorava di ora in ora il giorno seguente rikiamo il veterinario il piccolo è spento ha inappetenza e dei piccoli tic, si riscontra ke il cane ha la febbre alta molto strano nella cocciliosi trattata con l'antibiotico il sospetto del Cimurro si fa sempre + presente nella testa del mio veterinario Love presentava tutti i sintomi informo subito il venditore del fatto si offre di riprendersi il cane per curarlo con la Tetraciclina mi sono rifiutata il cane peggiorava di ora in ora il veterinario mi propone di andare da un suo collega per far prelevare 2 ml di sangue dalla giugulare per poi spedirla in germania in un laboratorio specializzato nella ricerca del cimurro ciò avviene...il secondo veterinario di Love mi informa ke il negozio era molto conosciuto per i cuccioli malati ke vendeva anche lui ampio sospetto di cimurro era gia la seconda persona ke mi consigliava di riportarlo indietro in quanto le probabilità erano molto limitate decisione drastica lo porto in negozio discutendo con il venditore viene a galla ke Love proviene dai PAESI DELL ESTparla del mio piccolino come merce difettosa chiede un certificato del VIZIO(difetto) di LOVE dopo un accesa disussione stacca l' assegno e ame e al mio convivente ci sbatte fuori con quella freddezza con cui tratta gli animali mi ha risarcito PERCHE' ERA IN COLPA PERCHE' SAPEVA ma non poteva sapere quello sqallido uomo il danno emotivo e psicologico ke mi ha causato a me e al mio piccolo non so dirvi come mi sento ma non avrei mai potuto vederne un altro morire come il precedente adesso è in vetrina e io a casa a piangere la lezione l'ho imparata MAI + CANI IN VETRINA VORREI IMPEDIRE A QUEI PICCOLINI DI SOFFRIRE ma la mia rabbia e angoscia purtoppo si fermeranno in una e-mail da sola non si cambia il mondo, il commercio, la crudeltà, la venalità, l'importazione senza controlli o la coscienza delle persone MA potete fermarvi VOI ke state leggendo NON COMPRATE CUCCIOLI IN NEGOZIO RIVOLGETEVI AL VOSTRO VETERINARIO DI FIDUCIA così evitate due o + cuori infranti è un dolore troppo forte da poter dimenticare in una sola vita vivrà per sempre nei nostri cuori.Grazie

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ELENA (ASSISTENTE IN STUDIO VETERINARIO)

Io ho personalmente assistito più volte a simili tragedie con cani morti dopo tre giorni dall'acquisto , cani con gravi difetti agli arti , gatti con malattie infettive , cuccioli venduti senza che i denti fossero ancora spuntati e non parliamo degli innumerevoli coniglietti nani, furetti criceti, iguane ecc....decoduti a poche ore dall'acquisto.
ho notato che molti dei cuccioli avevano una " garanzia di 48 ore " che perdeva valità nel momento in cui il proprietario si rivolgeva ad altri veterinari e somministrava qualsiasi tipo di sostanza. il 90% dei cuccioli che per miracolo è sopravvissuto ad esempio alla gastroenterite è costretto a mangiare per tutta la vita mangimi altamente assimilabili che hanno notevoli costi come pure in tutti quei casi in cui è stato necessario un intervento chirurgico per correggere difetti gravi che non sempre si risolvono completamente!!!
quindi i conti fateli voi....il mio cane Rex che ho preso al canile è sanissimo e affettuoso ed equilibrato!!!! anche loro ci sono e sono GRATIS!!!!

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Elena (utente del forum)...

L'ignoranza a volte non è una colpa, io in prima persona ho fatto i miei errori e devo dire che se tornassi indietro (nonostante quello che ho imparato e capito nel tempo) probabilmente rifarei tutto.
Biagio arriva da un allevamento multirazza, lo ho comprato perchè aveva dei problemi alle zampe, non aveva pedigree, non erano visibili i genitori, esteticamente non rispecchiava i canoni richiesti dalla razza e non potendo essere usato per la riproduzione e nemmeno venduto ( chi paga per avere un cane malato???) sarebbe stato sicuramente soppresso.
Purtroppo è così, per certi allevamenti privi di scrupolo una bocca da sfamare che non porta incassi è una bocca da sopprimere (regalarlo è controproducente per la loro immagine).
Avrei dovuto non comprarlo con la speranza di non incrementare la richiesta? Guardando i suoi occhioni che si persdono nei vostri e vedendo che ha bisogno di essere aiutato o la sua vita sarà un inferno e nel peggiore dei casi morirà....sareste riuscite a non comprarlo? Io no, e tornando indietro lo rifarei. Forse è un comportamento scorretto, ho fatto il suo bene a descapito del bene collettivo.....ma in amore comanda il cuore e non la ragione.
Posso solo dire che avevo calcolato i rischi, mi sono assunta le mie responsabilità e ne ho subito le conseguenze....e tornando indietro rifarei tutto.

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Katia (utente del forum)

Zeus viene dall'est, è stato comprato in un allevamento multirazza.
Quando è stato preso, io ero all'oscuro di tutti questi traffici.
Il giorno stesso che l'ho portato a casa, ho passato la notte in bianco, sveglia, a sentirlo tossire, stava male, e ho avuto il terrore che il giorno dopo non lo vedesse...potevo riportarlo indietro, tanto loro "te lo cambiano", come fosse un vestito?! ma per mè era già il mio peloso, e ho cercato di curarlo il meglio possibile, e non ti dico quanto mi è costato. Ora, facendo passaparola del posto dove ho comprato Zeus, tutti mi dicono se sono stata pazza a finire lì per l'acquisto, che molti non ci portano neppure i cani a morire....ma allora perchè quel posto è ancora aperto???!!! e come quello molti altri??!!
Quando Zeus è terrorizzato da qualcosa, es. le borsine di plastica, penso subito a come lo hanno trasportato per portarlo in italia, e mi si stringe il cuore.....e penso a quei cuccioli meno fortunati di lui, che se non venduti, che fine fanno?

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Scrivo per raccontare la storia della mia cucciola di Siberian Husky di 4 mesi: SASHA.
Tutto ha inizio con l'acquisto della cagnolina il 07/02/2001 presso un negozio della nostra città, il quale dice di aver acquistato a sua volta il cucciolo presso un allevamento di Reggio Emilia.
Il prezzo concordato per il cane era di Lit. 700.000, ma la proprietaria del negozio ci fece lo sconto di Lit. 50.000 (il costo, cioè, del 3° vaccino che la sera stessa dell'acquisto ci è stato consigliato di far fare al cucciolo).
La sera del 07/02/2001 andiamo a prendere il cane al negozio: vediamo, così la bimba.
Bella, bellissima... il più bel musetto mai visto al mondo. Eravamo felicissimi e molto soddisfatti e quindi acquistiamo tutto l'occorrente per la cucciola - ciotole, guinzaglio, mangime ecc. -. Al momento del pagamento la negoziante ci consegna il pedegree e solo in quel momento ci dice che la nostra cucciola arriva dall'Ungheria, e quindi il suo pedegree è ungherese.
Lì per lì ci siamo rimasti male perché pensavamo che, visto che l'aveva presa a Reggio Emilia, il cane fosse italiano: non aveva alluso mai a cani dell'Est.
In fiducia abbiamo pagato il cucciolo e lei ci ha richiesto soldi in contanti, non assegni.
Abbiamo, quindi, portato il cane a fare la vaccinazione, la sera stessa, presso l'Ambulatorio Veterinario a cui il negozio manda tutti i propri clienti.
In data 10/02/2001 ritorniamo presso gli stessi veterinari poiché il cane presenta: diarrea, catarro, forte raffreddore, e viene curato con antibiotici per 8 giorni.
Il 21/02/2001, ritorniamo all'ambulatorio per il richiamo della vaccinazione, fatta nonostante il cane avesse ancora raffreddore e catarro.
Il 26/02/2001 il cane presenta di nuovo gli stessi sintomi, ma in maniera più forte, è stata diagnosticata una congiuntivite (l'occhio lacrimava e veniva tenuto semichiuso) che abbiamo curato con antibiotici in gocce.
Il giorno 28/02/2001 decidiamo di cambiare Veterinario e ci rechiamo in un altro studio, dove il cane è stato accuratamente visitato (da noi si dice dalla testa ai piedi): diagnosi di LARINGITE ACUTA (la cucciola ha dovuto mangiare per 6 giorni omogeneizzati per bambini), FEBBRE (39.7), DIARREA, CONGIUNTIVITE OCCHIO DESTRO e ci prescrivono di curarlo per 12 giorni con colliri.
Venerdì, 21/03/2001, andiamo alla clinica per una visita di controllo e facciamo gli esami del sangue alla cagnolina: risulta anemica.

Lunedì, 05/03/2001, ulteriore visita di controllo e la diagnosi è di otite che dobbiamo curare con antibiotici ai quali aggiungiamo vitamine.
Martedì, 06/03/2001 la bimba è stata ricoverata per una notte per sindrome virale non ben definita: DIARREA, VOMITO EMORRAGICO e curato con un'iniezione antivomito.
Mercoledì, 07/03/2001, ci restituiscono la cagnolina dopo un'accurata visita.
Il 23/02/2001 facciamo rivisitare la cucciola perché presenta una più pupilla più dilatata dell'altra e di forma irregolare. Su indicazione dei negozianti la facciamo vedere ad uno specialista in oculistica per sospetto glaucoma.
Verso il 04/04/2001, guarita all'occhio, la bimba presenta un tic alle zampe posteriori e all'anteriore destra. In un primo momento pensavamo fosse causato da una caduta, ma gli spasmi diventavano sempre più frequenti. Il 05/04/2001 lo passiamo a chiedere il parere a diversi veterinari in compagnia della proprietaria del negozio, dato che la tenevamo costantemente informata sulle condizioni della cucciola. Tutti i veterinari erano concordi sulla diagnosi: sindrome neurologica da CIMURRO.
Andammo ad avvertire la proprietaria del negozio che secondo il nostro veterinario alla cucciola restava molto poco tempo da vivere, e lei ci fece una proposta - QUANDO IL MIO CANE ERA ANCORA VIVO - dicendoci di aver chiamato un noto e prestigioso allevamento italiano e di aver chiesto il prezzo di un cucciolo senza pedegree. Lei ci avrebbe fatto lo stesso prezzo senza guadagnarci nulla.
La Signora era convinta di farci in tal modo un grosso favore e di darci una grande opportunità: peccato si sia categoricamente rifiutata di risarcirci del cane dandocene un altro gratuitamente o restituendoci i soldi, poiché afferma sia impossibile diagnosticare il cimurro e che assolutamente era impossibile fosse incubato quando lei ce lo ha venduto.
Abbiamo chiaramente rifiutato quella proposta.
La nostra cucciola, lunedì 09/04/2001, alle ore 11,25 si è addormentata per sempre tra le braccia di Erika, piangendo e lamentandosi dal dolore.
Il corpicino della nostra SASHA è stato portato all'Istituto di Anatomia Patologica di Padova dove è stata fatta l'autopsia ed è stata confermata la tesi di morte per CIMURRO.
Colgo l'occasione per ringraziare chi mi ha venduto il cane per avere giocato alla grande con i sentimenti delle persone: per quanto pare per loro è una cosa abituale. Queste parole le dico perché altre persone che hanno acquistato il cucciolo in quel negozio sono rimaste deluse come noi. In teoria i cani venduti da quel negozio sono garantiti per un anno dalla data di acquisto: alcuni cuccioli muoiono dopo pochi giorni, altri entro pochi mesi, altri sono affetti da tare genetiche gravi, ma nessuno di noi riesce a farsi risarcire...

GRAZIE ANCORA DI CUORE,
Marco ed Erika, IN RICORDO DELLA NOSTRA SASHA

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Purtroppo molti negozi, alcuni "sedicenti" allevatori e quasi tutte le "fiere del cucciolo" vendono cuccioli proveniente dai Paesi dell'Est (soprattutto Ungheria e Romania).
I cuccioli dell'Est non vengono mai vaccinati nel loro Paese d'origine, non solo per risparmiare soldi, ma anche perché in quei Paesi non esistono più da tempo malattie come cimurro e parvovirosi.
Infatti, a fianco dei produttori di cuccioli "in catena di montaggio", ci sono moltissimi allevamenti seri che oltre a produrre cani di qualità hanno effettuato un ottimo lavoro dal punto di vista sanitario, debellando le principali malattie virali.
Il fatto è che questi sono appunto "allevatori", e non "produttori indiscriminati" di cuccioli: bisogna assolutamente distinguere.
I cuccioli di import-export, dopo lo svezzamento precoce e il viaggio effettuato in condizioni igienico-sanitarie che potremmo definire solo "immorali", arrivano in Italia debilitati, e con un sistema immunitario che oltre a non essere completamente sviluppato (a causa della giovane età) è già stato già messo a dura prova. Risultato: il primo virus che passa nei dintorni trova la strada aperta e colpisce duro.
La mortalità tra questi cuccioli è altissima, ma solo alcuni di essi muoiono nei capannoni dell'importatore: la maggior parte finisce la sua breve vita tra le braccia del nuovo proprietario, perché le più temibili malattie virali hanno un tempo di incubazione piuttosto lungo (15-20 gg.).
Inutile dire che questi cuccioli, oltre a rappresentare una vera e propria truffa (quando sopravvivono sono immancabilmente atipici e talora con seri problemi caratteriali, perché non viene effettuato alcun tipo di selezione in merito), sono un pericolo per tutti i cani: infatti rappresentano vere e proprie "culture viventi" per virus come quello del cimurro, che era praticamente scomparso in Italia prima che cominciassero le importazioni dall'Est.
Ma perché si importa dall'Est?
Semplice: perché i cuccioli costano una bazzecola.
Il prezzo medio si aggira sulle 100.000 lire (che per quei Paesi sono una cifra interessante), e il ricarico per grossista e dettagliante è così alto che anche se si perde il cinquanta per cento dei cuccioli vale ugualmente la pena di trattarli, almeno dal punto di vista economico.
Da quello umano e morale, meglio non parlarne.
Come difendersi?
Molto semplice: basta NON acquistare cuccioli dell'Est, chiedendo sempre al venditore di mettere per iscritto la provenienza del cane, e rifiutando l'acquisto se vengono nominati questi Paesi.
Non c'è alcun pericolo di perdersi un cane "importante", perché è verissimo che i bravi allevatori dell'Est producono ottimi soggetti, ma è anche vero che non li vendono mai a importatori e/o grossisti, così come non li vendono i bravi allevatori italiani.
In tutto il mondo cinofilo, a qualsiasi latitudine, un buon allevatore vuole conoscere personalmente la persona che riceverà il suo cucciolo, parlargli, spiegarli come deve tenerlo e così via.
Quelli che arrivano "a pacchi" sui TIR sono sempre e solo cuccioli prodotti in "catena di montaggio", di scarso o nullo valore cinotecnico e sempre fortemente a rischio dal punto di vista sanitario: e il cliente che pensa di aver fatto "un affare" acquistandoli a un prezzo inferiore rispetto a quelli praticati dall'allevamento è un povero sciocco.
Per un qualsiasi prodotto X che vale 1000 si deve pagare 1000: sarebbe un vero "affare" pagare 500 per quello stesso prodotto, ma NON per una sottomarca che in realtà vale 100! I cuccioli dell'Est rappresentano le "sottomarche" cinofile: e siccome qualche privato comincia finalmente a capirlo, i negozianti senza scrupoli si sono fatti furbi e non dicono più da dove arriva il cucciolo (vedi lettera di Marco ed Erika). Per questo è indispensabile farsi mettere per iscritto la provenienza del cane.
Concludendo:
a) non è detto che "negozio" significhi automaticamente "truffa": molti negozianti sono persone serissime e possono trovarvi un cucciolo sano e tipico di allevamento italiano (che però pagherete al giusto prezzo di un cucciolo sano e tipico);
b) non è detto che "cane dell'Est" significhi automaticamente "cane brutto e malato", anzi: ci sono allevamenti seri che producono ottimi cani. Questi però non spediscono i cuccioli come pacchi postali e non accetteranno mai di inviarli a un negozio: dovrete andarveli a prendere al loro Paese, come succede in tutti gli allevamenti seri del mondo;
c) è sicuramente detto che "cucciolo dell'Est venduto tramite negozio" (o tramite "fiere del cucciolo" itineranti, o attraverso i sedicenti "allevatori" che pubblicizzano dieci o più razza diverse) significhi automaticamente "cucciolo ad alto rischio": questo è un dato di fatto.
Rifiutare l'acquisto di questi cani significa risparmiarsi i problemi che potete leggere nella lettera, ma anche contribuire a fermare una "tratta" di animali che possiamo definire soltanto vergognosa.


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COME POTETE VEDERE LA STORIA E' SEMPRE QUELLA....

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CavalierManya (utente del forum)

Scusa Pallino se intervengo, io non credo che tu non riesca a capire le ragioni che spingono tutti noi a mettere in guardia chiunque decida di acquistare un "compagno per la vita"...non so se l'hai già letto, ma anch'io, come te e come tanti altri sono caduta in inganno pensando che forse a me sarebbe andata bene, ed in effetti è stato così, perchè, tranne per qualche piccolo problema, se piccolo si può chiamare, io con il mio Ciccio sono stata fortunata..."Bene!!! L'ho salvato...una bella pacca sulla spalla" ... In realtà non è così...Io ho fatto guadagnare soldi a qualcuno che non ha scrupoli per la vita e questo non mi fa onore!!!
Oggi il mio cucciolone ha quasi un anno e ti giuro che se non ci fosse non so che farei, lo amo moltissimo e così anche mio figlio e mio marito, però, spesse volte, mi soffermo a guardarlo e non posso far altro che pensare a quante sofferenze ha dovuto sopportare questo povero piccolo e quanti altri come lui non ce l'hanno fatta...Una mia carissima amica, per esempio, ha acquistato un carlino presso un negozio che esponeva l'insegna "Vendita cuccioli italiani di razza con pedigree", l'ha portato a casa e stava benone, ma la mattina seguente...tosse, sangue nelle feci, raffreddore e cattiva respirazione...Quando il veterinario l'ha visto, si è messo le mani nei capelli, perchè il piccolo, oltre al fatto che aveva appena 20 giorni e dico 20, aveva una brutta polmonite...Conclusione, è morto 3 giorni dopo e ti assicuro che il dispiacere che la mia amica e soprattutto suo figlio hanno provato è stato immenso, tanto che, quando il proprietario del negozio gli ha offerto un altro cucciolo in cambio (come si fa per un paio di mutande), lei non ne ha più voluto sapere, ha dovuto mettersi un avvocato per riprendersi tutti i soldi, cosa che è stata fatta a causa dell'alto rischio di chiudere il negozio...Ora, sarà pur vero che una, dieci, venti o più persone non possono fermare questa orrenda barbarie, ma, come tu sai, esiste un detto "l'unione fa la forza"...magari ci vorrà del tempo, ma se tutti ci coalizziamo per una stessa causa e c'è da dire che questa è una "giusta causa", chissà...forse un domani...Hai ragione, quando dici che siamo solo una goccia in mezzo al mare, ma ha ragione anche Katya nel dire che tante gocce insieme formano il mare!!! Non lo pensi anche tu Pallino???
Perdona lo sfogo e l'intromissione, ma mi sono sentita di dire queste cose forse perchè io, avendo agito d'istinto e non con ragione (per l'acquisto del mio cane) ancora oggi mi sento in colpa...

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Denunce e controlli in un negozio di animali di Milano. «Importati
dall'Est senza cure»

MILANO - Trenta cuccioli di razza morti in pochi mesi. Tutti venduti da uno dei negozi per animali più noti di Milano, a duecento metri dal Duomo. Prezzo: da 750 a 900 euro. E a quanti protestavano e chiedevano spiegazioni, il proprietario del negozio offriva un altro cane. Stessa razza, stessa età. Gratis. Quasi in garanzia. Ma non è bastato per bloccare l'ira di chi aveva perso un cucciolo: sono state presentate una trentina di denunce alla Compagnia pronto impiego della Guardia di Finanza di Milano. Simona Mosconi oltre che una cliente - il suo cucciolo Gulli, un terrier di due mesi, le era spirato tra le braccia - è anche avvocato. Ed ha raccolto un dossier con le dichiarazioni di tutte le persone che avevano subìto la perdita del cagnolino appena acquistato, nonostante cure costose e continue. Dossier inviato alla magistratura e che ha fatto scattare un'inchiesta. Le autopsie sugli animali hanno confermato che le cause dei decessi erano da attribuirsi a malattie virali (cimurro, parvovirosi, gastroenterite e polmonite atipica). In tre casi inoltre venivano accertati sintomi di rogna. Dagli accertamenti è anche emerso che tutti gli animali venduti dal negozio provenivano da un grosso allevamento in provincia di Reggio Emilia. E ieri in contemporanea gli uomini della Finanza si sono presentati sia nella «boutique» di Milano che nell'allevamento. Nel capoluogo lombardo, assieme ai militari, due veterinari hanno controllato i cani esposti in
vetrina: alcuni di loro non si presentavano in buono stato e sono stati fatti dei prelievi per accertare le loro condizioni. Due le ipotesi di reato: maltrattamento di animali e truffa. Sembra che nel negozio vi fosse anche un numero di cuccioli superiore ai «carichi» previsti. A Reggio Emilia invece il controllo si è protratto sino a tarda sera.
Allarmate le prime dichiarazioni dei due veterinari, Paolo Zucchi e Maria Grazia Tagliaferri, incaricati di esaminare anche le condizioni dei cagnolini: «Le fattrici sono sistemate in scatoloni di plastica all'interno di locali con finestre chiuse senza un minimo ricambio d'aria. Il caldo è opprimente e non esistono canaline di scolo dei liquami. Abbiamo fatto prelievi per analisi su 15 cuccioli deperiti, debilitati e disidratati con varie patologie cutanee».
Le verifiche sulla provenienza degli esemplari malati hanno accertato che in gran parte erano stati importati dai paesi dell'Est, dove il prezzo varia da un minimo di 20 a un massimo di 80 euro, e poi venduti al negozio di Milano. Significativa la testimonianza del veterinario Mauro Cervia: «Negli ultimi mesi ho visitato una decina di cani affetti da malattie virali, come il cimurro o la gastroenterite, che erano stati acquistati presso quel negozio. Solo uno si è salvato, un cucciolotto di
bulldog di tre mesi. E' penoso vedere un cucciolo che ha le crisi epilettiche causate dal cimurro. E pensare che sarebbe bastata una profilassi seria per salvarlo».

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TESTIMONIANZE SUI CANIFICI E
SUL TRAFFICO DEI CANI DELL'EST

Tutto inizia quando ho deciso di adottare un cane di razza chihuahua, io ho già uno yorkshire di 13 anni, ma volevo prenderne un altro. Una mia amica mi indica il nome di un negoziante di Roma dove lei stessa pochi mesi prima aveva acquistato un cucciolo sempre di questa razza. Prendiamo accordi con la titolare del negozio già dai primi di Agosto, la quale ci dice che avrebbe fatto arrivare i cuccioli, da lei selezionati, nei primi di Settembre.
Il 13 Settembre vado nel negozio della Signora a vedere i cuccioli che sono arrivati; i cuccioli si trovavano in una gabbietta, tipo quella per i conigli, tutti insieme, avevano un unica ciotola di cibo e un abbeveratoio comune.
Le feci le facevano direttamente sulla carta di giornale, posta alla base della gabbietta, e quando io ero presente la Signora ha solamente arrotolato la carta senza eliminarla. Vedo il cane un po' stanco e chiedo chiarimenti, la negoziante mi risponde che i cani avevano viaggiato in aereo (ma cambia spesso versione).
All'inizio la cifra che mi propone è di 1100.00 euro, poi ci accordiamo per il prezzo di 850.00 euro, le lascio un acconto di 100 euro e lei mi rilasca un biglietto da visita con scritto il tipo di cucciolo scelto e la cifra da saldare al momento del ritiro.
Il cucciolo viene ritirato da mio fratello il 23 Settembre, la signora prepara un foglio in cui oltre ad alcuni consigli su come allevare il cane c'è scritto che il cane doveva essere visitato entro le 24 ore dal momento del ritiro da un veterinario di nostra fiducia e che lei da quel momento declinava ogni responsabilità.
Nel foglio c'era anche scritto che il cucciolo era stato "trattato per la coccidiosi" con il farmaco Appertex, e ci rilascia un libretto di vaccinazioni. Abbiamo fatto visitare il cane nel pomeriggio stesso e il veterinario affermava di trovare il cane in salute ma che le 24 ore erano insufficienti come garanzia e che non si poteva dire se nel momento della visita avesse malattie in incubazione.
Il nostro piccolo cucciolo, è arrivato a casa e ha trovato tanto amore e ci ha ricambiato con un affetto travolgente, avevamo preparato per lui la cuccetta, i giochi, il mangiare e nei 3 giorni e mezzo che ha vissuto con noi il cane è stato felice e si è subito ambientato alla nuova situazione.
Nella serata di Domenica 25 Settembre il cane comincia a presentare sintomi di vomito e diarrea, il Lunedì viene portato immediatamente dal nostro veterinario il quale fa una prima diagnosi di gastroenterite e subito vengono praticate le prime cure , una flebo e un antibiotico della durata di tre giorni, il martedì dall'esame delle feci stabilisce che vi sono i coccidi e probabilmente una gastroenterite emorragica virale, conosciuta come Parvovirosi. Il cucciolo nella serata di martedì si aggrava e siamo costretti a ricoverarlo in una clinica veterinaria con la diagnosi di parvovirosi,dopo due giorni di terapie, in cui abbiamo fatto l'impossibile per garantirgli le migliori cure mediche e viene costantemente curato sia dai medici della clinica che dal nostro veterinario.
Il cane è deceduto nella notte di giovedì per arresto cardiaco.
Nei giorni che hanno preceduto il decesso, abbiamo provato a contattare la negoziante per avere dei chiarimenti; il nostro veterinario infatti non si spiegava come mai il cucciolo fosse stato trattato per la coccidiosi, visto che non si fanno azioni preventive, e voleva conoscere il nome dell'allevatore e il luogo dal quale proveniva il cane, per sapere se c'erano stati altri casi come questo e come erano stati curati.
A queste domanda la negoziante rispondeva che non era tenuta a dare il nome dell'allevatore e che il cane era stato trattato per la coccidiosi in maniera preventiva e che lo faceva per tutti i cuccioli, che il cane godeva di buona salute nel momento della vendita (ma non c’è stato mai rilasciato un certificato veterinario che lo attestasse) e mi forniva il nome del suo veterinario, che a detta sua aveva visitato i cani.
Interpello il Veterinario il quale afferma che secondo lui il cane al momento della visita stava bene, che aveva praticato la vaccinazione contro la parvovirosi e che il libretto delle vaccinazioni non era timbrato perchè c'era un accordo amichevole tra lui e la negoziante per non farla pagare molto.
Tutte questi avvenimenti e la non disponibilità a chiarire la situazione da parte della negoziante , mi hanno fatto pensare che ci fosse qualcosa di poco chiaro e probabilmente "illecito" (forse questi cani provengono da importazioni dall’est europeo); a tutt'ora non conosco la provenienza del cucciolo, non mi è stato fornito alcun pedigree , la negoziante dichiara di avermi venduto un cane sano e non si assume la responsabilità di aver venduto un cane sicuramente con una malattia mortale in incubazione.
Raccontandovi questa storia voglio far aprire gli occhi e sensibilizzare tutte le persone che si apprestano ad adottare un cucciolo e che li amano davvero, di fare attenzione a negozianti poco chiari e privi di scrupoli per questi esseri che non possono difendersi e per evitare il dolore, che abbiamo provato noi, di perdere in questo modo atroce il nostro piccolino. La nostra famiglia ha subito un enorme stress fisico e mentale per la tragica morte di Max ( così si chiama il nostro piccolo). Sia io che mio padre siamo affetti da patologie croniche (artrite reumatoide e tumore alla vescica) ma stiamo facendo ogni cosa perché in questa vicenda si faccia chiarezza e perché le persone implicate paghino davanti alla giustizia per i loro crimini.
Chiunque leggesse questa storia e ha vissuto, o sta vivendo una situazione analoga la prego di mettersi in contatto con me; è importante lottare e non rimanere all’ombra del nostro dolore, ma rendere giustizia ai nostri piccoli amici e far si che questi delinquenti la finiscano di fare questo commercio ignobile a scapito di queste piccole vite.
Maria Paola


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TRAFFICO DI CUCCIOLI DALL’EST: BLITZ DELLA POLIZIA LOCALE E DELLE GUARDIE ZOOFILE, DENUNCE E SEQUESTRI

Truffa, frode in esercizio del commercio, ricettazione, esercizio abusivo della professione medica, maltrattamento di animali: questi i gravissimi reati contestati a due titolari di negozi di animali a Milano che sono stati perquisiti nel fine settimana dalla Polizia locale di Milano e dalle Guardie zoofile dell’Enpa nell’ambito di un’operazione di controllo sul traffico di cani importati illegalmente dall’Est europeo.
Sulla base della querela di un cittadino, che aveva acquistato un cucciolo di razza Maltese morto poche ore dopo l’acquisto, gli agenti del Comando della Zona 4 della Polizia Locale hanno richiesto l’appoggio delle Guardie zoofile dell’Enpa per un controllo presso due negozi al fine di verificare la legittima provenienza degli animali e l’esistenza delle necessarie autorizzazioni.
Nel primo esercizio gli agenti hanno scoperto che l’annesso ambulatorio veterinario, che avrebbe dovuto essere chiuso perchè la sua presenza in un esercizio commerciale è incompatibile con la recente normativa, era perfettamente funzionante e nella piena disponibilità del titolare del negozio, che aveva quindi accesso a farmaci ad uso umano e veterinario, sostanze tossiche e addirittura stupefacenti.
I documenti relativi all’importazione del cucciolo di Maltese, di apparente provenienza ungherese, mostravano chiari segni di falsificazione e pertanto sono stati sequestrati. Stessa sorte per un cane - la cui provenienza è piuttosto dubbia - totalmente sprovvisto di certificati. Al titolare sono poi state contestate altre violazioni al regolamento tutela animali del Comune di Milano.
Ben più grave è risultata la situazione nel secondo negozio di Milano, in Piazza Santo Stefano, dove non soltanto si rilevava la presenza di una decina di cuccioli di provenienza sospetta, sprovvisti della documentazione di legge o corredati da certificati falsificati, ma anche di un cucciolo in gravissime condizioni di salute, che è stato immediatamente trasferito nella clinica veterinaria dell’Enpa e lì sottoposto ad eutanasia per le condizioni preagoniche in cui versava. Gli animali e la documentazione sono stati posti sotto sequestro ed il titolare è stato denunciato per truffa, ricettazione, frode, esercizio abusivo della professione veterinaria (sono state rinvenute confezioni di vaccino utilizzate) e maltrattamento di animali.
Il titolare del negozio è peraltro attualmente sotto processo presso il Tribunale di Milano proprio per i reati di truffa e frode in commercio per i quali era stato denunciato nel 2003 dopo aver venduto diversi cuccioli provenienti dall’estero che erano morti dopo pochi giorni. I documenti sequestrati hanno poi consentito alle Guardie zoofile di collegare i negozianti milanesi denunciati ad alcuni personaggi già rinviati a giudizio e tuttora indagati per i reati connessi al traffico di cuccioli dall’Est dalla Procura della Repubblica di Bologna, a seguito di una indagine svolta dal Comando provinciale di Bologna della Guardia di Finanza con il quale le Guardie stanno da tempo collaborando su questa indagine.
L’Enpa invita quindi tutti i cittadini che avessero acquistato animali con problemi di salute da questi negozi a mettersi in contatto con la sezione al più presto. La Protezione Animali ringrazia per la preziosa e fattiva collaborazione la Polizia Locale ed in particolare il Comando della Zona 4 di via Oglio che ha mostrato un encomiabile impegno, sensibilità e professionalità nel condurre l’intervento. (22 gennaio)



alcune testimonianze!!!

Il mio sogno è sempre stato avere un carlino.2 anni fa sono venuta a convivere con il mio ragazzo e l'anno scorso l'ho convinto a prenderlo. non eravamo ,purtroppo, a conoscenza di quello che si cela dietro al traffico illegale di cani.infatti continuo a darmi dell'ignorante e della stupida ma ormai è tardi.
ci siamo recati da un allevatore dal quale avevamo già comprato un cucciolo di labrador del quale siamo rimasti molto contenti.sanissimo e un esemplare molto bello.
quindi siamo andati a fiducia. arrivati là anche se lui non ne ha e non ne accoppia ci ha detto che nel giro di pochi giorni si sarebbe informato e mi avrebbe chiamata.
il giorno dopo telefona e mi dice che tra 2 giorni se lo voglio è disponibile un cucciolo di carlino nero di 2 mesi
io ero talmente contenta che non ho esitato a dire di sì
dopo 2 giorni vado a prendere Ciki, questo era il nome che avevo dato al mio cucciolino. già da vedere non era uno spettacolo: il nasino completamente pieno di muco e un pancino gonfio che non nascondeva la presenza di vermi.
gliel'ho fatto notare e per il raffreddore ha detto che in un paio di settimane sarebbe guarito e per i vermi che era già stato sverminato. era il 10 di febbraio quindi sapendo che sono cani molto delicati non ci ho dato peso.
gli ho parlato del pedigree e , io ignorante anche in questo campo , sono stata presa in giro. mi ha detto che per il pedigree bisognava pagare molti soldi e che erano cani che per avere il pedigree i genitori dovevano aver partecipato almeno una volta ad una mostra.
lo so sono stata proprio una stupida ma io non ne sapevo niente. mi ha dato il libretto sanitario (che era fotocopiato !) dicendomi che dopo 15 giorni avrei dovuto fare il richiamo del vaccino.ho pagato Ciki 560 euro.
arrivata a casa Ciki non sembrava stare bene tossiva ed aveva paura.
aveva paura delle persone.era timoroso.
nel pomeriggio l'ho portato dal veterinario.il responso: dovevo sverminarlo, sottoporlo ad una cura antibiotica e di aereosol perchè aveva una tracheite e tutti i linfonodi molto gonfi e la cosa più brutta il cucciolo era ipotermico. il veterinario mi disse che avevo 15 giorni di tempo per decidere se tenere il cane o riportarglielo.non pensai neanche a questa soluzione che forse però sarebbe stata la migliore.
ho iniziato a curare il cucciolo che continuava ad essere molto timoroso e impaurito.non ho mai visto miglioramenti.continuava a tossire e stava un pò meglio solo quando gli facevo l'aereosol. nonostante l'avessi risverminato più volte il pancino era sempre gonfio.però ha sempre mangiato.
solo dopo quasi 3 settimane Ciki aveva preso completa fiducia verso di me e mi era sempre appiccicato.non voleva mai stare solo. è stato il cane più affettuoso che abbai mai visto....
il 22 di marzo ho visto che aveva qualcosa di grave...l'ho portato di corsa dal veterinario che mi disse che aveva avuto un prolasso dell'intestino e che era una cosa rarissima nel cucciolo. da lì non è più stato bene. era affettuoso ma non aveva voglia di giocare mangiava poco e dormiva sempre.
sabato 27 marzo ha iniziato a stare ancora peggio.tremava e sembrava avesse male alla pancia.non aveva mangiato niente ma aveva il pancino gonfissimo.
portato dal veterinario aveva la febbre gli fece una lastra alla pancia per vedere se vi erano corpi estranei ma non c'era nulla.
mi disse di tenerlo a digiuno di tenerlo al caldo e di provargli la febbre di tanto in tanto.verso sera la temperatura si era abbassata ma continuava a respirare in modo strano dai dolori addominali che aveva.
domenica 28 la temperatura era stabile poi tutto in un momento ha iniziato ad abbassarsi.era arrivata a 37. ho chiamato subito il veterinario che mi disse che stava collassando. lo portammo subito in ambulatorio.Ciki portato a casa era 8 etti. in un mese era arrivato ad 1 kilo.era magrissimo.voleva metterlo sotto flebo ma non ci riusciva perchè le vene erano troppo sottili e fragili.poi ricordo tutto sfuocato.....mi ricordo che piangevo e Ciki ogni tanto perdeva conoscenza.stava morendo ma ho sperato fino all'ultimo.poi decisero di operarlo perchè era l'ultima speranza.
Ciki alle 11 di quella mattina mi lasciò.
la cosa più brutta è che anche dopo averlo aperto il veterinario non capì cosa aveva.non c'erano corpi estranei e non c'era torsione allo stomaco.era tutto a posto...
così la vita breve e piena di sofferenze di Ciki finì.non aveva neanche 4 mesi...ho sofferto e soffro tutt'ora...sono cose che non si dimenticano....nessun animale dovrebbe soffrire!!! non ho mai saputo con certezza che fosse un cucciolo proveniente dall'est ma dopo questa esperienza mi sono informata (era ora) e ho scoperto delle cose atroci. sono quasi certa che Ciki fosse uno di quei cuccioli che arrivano da là.
l'unica cosa che mi rende felice è che Ciki almeno per un mese e mezzo abbia scoperto cos'era l'amore e che si sia sentito coccolato e voluto bene.anche se per poco è stato felice!
ciao mio piccolo angelo!!

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Gentili Signori,
desidero raccontare ciò che è successo a me e alla mia famiglia poco più di un mese fa, in modo che tutti possano venirne a conoscenza. A fine agosto acquistammo un cucciolo di coker, in un negozio al centro di Napoli, nei pressi della stazione centrale. Apparentemente, il cane stava bene, anzi ora che ci penso, forse un pò troppo cicciottello, ma dopo qualche giorno il cucciolo ha cominciato a star male, con diarrea e vomito e ha immediatamente iniziato a dimagrire, anzi il dimagrimento ha preceduto questi sintomi, come se stesse sgonfiandosi.
Le cure del medico veterinario, tempestive e il ricovero non hanno purtroppo dato esito positivo: Leo, questo è il nome che gli avevamo dato, è morto dopo pochi giorni. In casa nostra è piombata la tristezza e la malinconia per Leo che non c' era più, i miei figli hanno sofferto molto e io con loro.
Il cucciolo lo abbiamo pagato 300,00 euro, ma al di là della truffa di questa gente senza scrupoli, e non è nuova di questi episodi, cosa che abbiamo saputo in seguito, ciò ha creato nella mia famiglia un disagio e uno stress emotivo notevoli.
Mi rivolgo a tutte le persone che magari pensano di acquistare, un cucciolo in negozio, e specialmente in quel negozio, per carità non lo fate! Non cadete nel mio stesso errore, meglio rivolgervi ad un allevatore o se potete prendeteli da un canile.
Si deve far in modo, che venga fermato assolutamente, il commercio di questi poveri animali. Spero che la mia lettera venga pubblicata, vi ringrazio e vi saluto cordialmente.

Nella

Ciao Leo, nei pochi giorni che sei stato con noi, ci hai fatto tanta compagnia e ti abbiamo voluto un gran bene, ti ricorderemo sempre!!!



Vorrei apportare la mia testimonianza riguardo ai cuccioli provenienti dall'Est europeo.
Il mio fidanzato, dopo molte insistenze per avere un cucciolo per farmi compagnia, mi ha regalato un carlino, il mio adoratissimo Charly, e me l'ha portato a casa il 1 di giugno.
All'inizio tutti contenti, il cucciolo sembrava sano e felice...
Dopo quattro giorni, lo porto a controllare da un veterinario per la dissenteria maleodorante che accusa, il quale, guardando il passaporto ungherese del cane, attestante la sua nascita al 7 di febbraio, vaccinazioni contro rabbia (Nome vaccino Rabitsin-r) il 30 aprile e Nobivac Parvol (spero sia corretto) il 10 maggio, decide al 4 giugno di vaccinarlo utilizzando l'Eurican.
Charly, sotto stress per il viaggio e per un'errata scelta del veterinario a cui, ingenuamente e per poca esperienza mi sono affidata, è stato male: la dissenteria continuava, vomitava perchè mi aveva dato contro l'infestazione dei vermi il Lendue che già di per sè è difficilmente diluibile e poco tollerato.
Mi sono anche presa dell'incosciente dallo studio veterinario che mi ha fatto il riconoscimento del microchip per la Asl: siccome tra virgolette avevo rischiato di compromettere la salute del cane prima dei canonici otto giorni di garanzia, non mi sarei più potuta rivalere sulla negoziante.
Certo, io mi preoccupo della salute del mio cane, mi affido al veterinario e mi sento ancora dire la parola garanzia, come se il mio cane e la sua salute fossero un oggetto!
Cambiato veterinario, subito la dottoressa ha notato che per la dissenteria e il vomito si stava disidratando, gli ha fatto una flebo e, con la somministrazione dello Stomorgyl 2, il Drontal cucciolo si è rimesso.
C'è da dire che la negoziante, poco onestamente, ci diceva prima del suo arrivo che il cucciolo veniva importato dalla Svizzera, poi ci ha detto all'ultimo che se lo volevamo Italiano, avremmo pagato di più, allora ci siamo orientati sul cucciolo importato.
Pagati i 600 Euro, mi sono ritrovata in mano il Pet Passport Ungherese e già lì mi sono chiesta come mai all'ultimo, avessero optato per quella scelta.
Fatto sta che dopo la dissenteria, curata, è arrivata la bronchite, curata con il Vibravet pasta e sparita dopo una settimana.
Sembrava tutto a posto, c'è da dire che il bello deve arrivare.
Ogni giorno un problema, ogni giorno un medicinale, la negoziante mi aveva quasi vietato da qui a tre mesi di fargli un bagnetto, perchè i cuccioli in periodo di vaccinazione, e soprattutto per i problemi che aveva patito Charly, non erano da toccare per almeno tre mesi.
Avessi forse fatto di testa mia per questa volta, non avrei fatto male: il cucciolo adesso è in cura perchè ha la rogna demodettica: aveva all'atto del ritiro una pustolina sulla fronte, la negoziante mi aveva detto che forse era un graffio procuratosi giocando con i fratellini...
La seconda veterinaria aveva già sospettato qualcosa, anzi mi aveva consigliato di fargli un bagnetto anti-micotico, ma ero troppo spaventata dalla fragilità del cucciolo per farglielo fare subito, vedendo anche quanti problemi aveva già avuto.
Morale della favola, oggi 10 luglio il mio Charly non ha vissuto un giorno senza che non gli dovessi somministrare qualche farmaco.
Tutt'ora sta facendo da almeno due settimane bagnetti alternati con Imaverol e Demotick più gli antibiotici che gli somministro oralmente Rilexine 75 e Nizoral 200 mg compresse.
Avevo infatti notato intorno al 20 giugno una accentuata perdita di pelo ma sapevo che i carlini, già di per sè, ne perdono molto. La perdita si presentava però a chiazze lungo le due fiancate. Da lì la diagnosi.
Ora il manto è quasi del tutto guarito; la testa e il muso, colpiti successivamente e più delicati sono ancora screpolati, con crosticine e qualche pustola e rossore intorno alle oribite, vicino alla bocca e alla fronte, e ciò provoca un cattivo odore, nonostante non abbia mai fatto mancare igiene al mio cane.
Questi problemi sono sicuramente imputabili alla cattiva igiene e alle sicuramente rimproverevoli condizioni di trattamento a cui questi cani vengono sottoposti.
Devo ringraziare che in tutto questo tempo, a Charly non è mancata la vivacità e la voglia di farcela che dall'inizio lo ha contraddistinto. Non ho un pedigree in mano, non ho la sicurezza che ad oggi il mio cane stia bene ma ho la certezza che la sua determinazione e l'amore che ogni giorno gli diamo, sia la medicina migliore.


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Siamo venuti in possesso di una serie impressionante di testimonianze relative a un singolo dopo-fiera del cucciolo: si tratta di quella tenuta al Palataurus di Lecco il 6 e 7 novembre 2004.
Il materiale è stato raccolto dalla Lega del Cane di Lecco. Ecco i casi e la scansioni di alcuni articoli usciti sui giornali nei giorni successivi:

TESTIMONIANZA 1
Il cane Tino è stato acquistato il 7 Novembre 2004 e il 17 novembre era già morto.
Famiglia con due figli, una bimba di 8 anni e un ragazzo di 14. Appena hanno visto i cucciolo si sono innamorati. Tino è stato subito un membro della famiglia: hanno comprato la bilancia per misurare il cibo, la cuccia, le ciotole. Si sono spartiti i compiti per curare il cagnolino: la mamma avrebbe preparato la pappa e portato il cane a fare le passeggiate, la bimba doveva provvedere a tenergli sempre l'acqua fresca, il ragazzo avrebbe pulito se sporcava. Tino si è ammalato dopo pochi giorni, e anche in questo caso la famiglia si è divisa i compiti: il ragazzo puliva il naso del cucciolo, la mamma si occupava delle flebo. L'hanno assistito giorno e notte, ma la diagnosi era serissima: gastroenterite e cimurro. Tino è morto.
Avvisato, il venditore ha sostenuto che il cucciolo si era ammalato perché al Palataurus faceva troppo freddo (!): ha detto che non gli era mai successo prima e ha sostituito il cucciolo Il giorno 25 consegna il secondo, subito portato dal veterinario per una visita di controllo. Il giorno dopo ha iniziato a sporcare sangue. La veterinaria ha detto che non ce l’avrebbe fatta. Il negoziante viene richiamato dal marito, furibondo...e gli viene detto che il negozio era stato ceduto ad un’altra
persona e non era responsabile.
La bambina ha detto che rinuncerebbe a tutti i regali di natale per riavere il suo
cucciolo. Ha vissuto malissimo la malattia del cagnolino: non ha mangiato la
sera, non voleva andare a scuola quando il cane era malato, quando ha visto
che era "tornato" (non le avevano detto che Tino era morto, hanno provato a portarle il secondo cucciolo fingendo che fosse lo stesso) ha pianto di gioia liberando la tensione accumulata...ma è durato poco.
Lei si faceva sensi di colpa pensando che il cane si era ammalato perché lei non lo curava bene. La bambina è ancora disperata.

TESTIMONIANZA 2
Famiglia di amanti degli animali, hanno già cane, gatto, pesci, residente a Colico.
Sono andati alla mostra del cucciolo solo per vedere i cani; hanno detto che i cani
erano in buona condizione, lo spazio espositivo era bello e caldo; si sono fidati del
nome del Palaturus e hanno pensato che l'amministrazione comunale e l'asl avrebbero
fatto gli opportuni controlli prima di rilasciare permesso.
Mai avrebbero pensato che quelli fossero cuccioli dell’est.
Quando hanno saputo che i cani si potevano comprare si sono lasciati conquistare da un cagnolino pagato 450 euro. Il cane stava benissimo, anche se alla famiglia è stato chiesto di andarlo a ritirare dopo le 20.00 perché c'era qualche problema. Il problema erano guardia di finanza e polizia municipale, arrivati a controllare perché c’era stata una denuncia di maltrattamento. Alle 22.00 nel parcheggio del Palatarus erano almeno altre 10-15 persone ad aspettare e la guardia di finanza era lì presente. I cuccioli sono stati consegnati.
Arrivato a casa, il cane ha avuto un po’ di diarrea. Portato dal veterinario, fatto
antibiotico, è peggiorato. Diagnosticato cimurro: dopo una nuova cura sembra stia guarendo.
Ha libretto e passaporto slovacco. Risulta nato il 25 luglio: secondo il libretto sanitario ha fatto la prima vaccinazione per parvovirus, parainflunza, canin
dissenter, adenovirus Type 2, leptospirosi il 3 ottobre, e sempre lo stesso
giorno rabbia (siglata dal veterinario). Sarà vero?
Rispetto alla prima settimana, quando scolava anche terra dal naso ed era dimagrito di mezzo chilo, sta un pochino meglio, ma la prognosi non è ancora stata sciolta.

TESTIMONIANZA 3
Il 6 novenbre, sabalto, hanno visto alla fiera il cucciolo di Cavalier King Charles: il giorno 7 l'hanno ritirato, ricevendo la fattura. Anche questo cucciolo doveva essere ritirato alle 20,30 ma sono riusciti ad averlo più tardi perché c'era la finanza per una denuncia di maltrattamenti.
Quando è arrivata a casa, la padrona si è accorta che il cucciolo aveva un
rigonfiamento pronunciato sotto la pancia. Chiamato il venditore, che si fa
chiamare Massimo, lui ha detto che non era niente, semplicemente un’ernia
ombelicale. Avendo rilasciato fattura si è detto disposto a rimborsare eventuali spese veterinarie. Si è offerto di sostituire il cucciolo, ma la famiglia ha rifiutato perché il cane non è un oggetto che se ha un difetto si cambia.
Il lunedì il cane è stato visitato dal veterinario che ha diagnosticato uno sventramento: gran parte dell’intestino era fuori, la cagnolina era da operare d'urgenza. Lo stesso pomeriggio è stata operata, e in quella occasione si è potuto notare che aveva altre 3 cicatrici: sicuramente era già stata operata in precedenza. (certificata sulla cartella) L’operazione è andata bene, ma la cagna aveva problemi intestinali che si sono risolti
dopo circa 3 –4 gg. Nei giorni seguenti la piccola mangiava, con visita quotidiana dalla veterinaria. La domenica successiva ha iniziato ad avere problemi respiratori, che nonostante le cure hanno portato a una grave polmonite.
La cagnolina era completamente a terra: non mangiava, non giocava, non dormiva. La domenica dopo è morta.
Il venditore si è detto disponibile a sostituire il cane, ma la famiglia non se la sente di prenderne un altro dalla stessa persona. La ragazza ha detto di aver pianto per tutto il tempo che il cane è stato male. Per due settimane si sono sentiti come se la loro vita fosse sospesa, la ragazza ha perso 3 chili.

TESTIMONIANZA 4
La signora ha acquistato un cucciolo di San Bernardo, pagato 600 euro; non è stata rilasciata nessuna fattura. Dopo pochi giorni è stato male, con sintomi respiratori e gastroenterite. Il veterinario l’ha visitato ma era troppo tardi: il cane è morto.
La signora ha accettato un altro cucciolo in sostituzione, ma dice che non sembra un San Bernardo, perché è piccolo e ha un muso strano. Non vuole più cambiarlo perché ormai si è affezionata; per il momento questo secondo cane sembra stare
bene.

TESTIMONIANZA 5
Pincher nano acquistato al Palataurus, ha un'ulcera corneale.

TESTIMONIANZA 6
Cucciolo di Spitz ha sintomi di gastroenterite e problemi respiratori. Sospetto cimurro.
Prognosi riservata, non ancora sciolta.

TESTIMONIANZA 7 da CIVATE
Cucciolo di bulldog con sintomi gastroenterite e problemi respiratori. Sospetto cimurro. Prognosi riservata non ancora sciolta.
Alla fiera la famiglia ha visto i cartelli che dicevano che non si poteva vendere, ma hanno chiesto lo stesso e le stato detto che invece i cuccioli erano in vendita.
Il bulldog inglese è stato pagato 1.200 euro. Per avere il pedigree ci volevano altri 400 euro.
Il cuccioloè stato pagato con un assegno ed è stata rilasciata una ricevuta. L'appuntamento è stato dato su un ponte: i venditori sono arrivati su una macchina con 4 cuccioli.
Il cane ha avuto subito sintomi di diarrea, che si trascinata per qualche giorno: poi è migliorato un pochino. In seguito è cominciata la tosse. La diagnosi è di sospetto cimurro.
Il cane ha un libretto della repubblica ceca e un passaporto. Gli acquirenti hanno firmato una carta che da' 24 ore di garanzia.

TESTIMONIANZA 8 DA LECCO
Anche noi siamo state vittime dell’acquisto di un cucciolo al Palataurus.
Visto il cucciolo domenica mattina, l'abbiamo ritirato alla sera. Dovevamo prenderlo alle 19,30, ma c'erano vigili e guardia di finanza a causa del fax di un'associazione animalista che metteva in
dubbio le condizioni in cui erano tenuti gli animali.
Alle 21.30-22.00, nel parcheggio, ci hanno dato il cucciolo, con ricevuta su carta intestata.
Il libretto è della repubblica ceca, il cane ha una sola vaccinazione, dichiarano che 3 mesi e per un mese è in garanzia.
Per 5 giorni cane è stato bene, poi ha cominciato a non mangiare: portata in clinica a Carugo è stata ricoverata per due giorni e poi ritirata: è stata sotto terapia antibiotica e flebo.
Dopo una settimana si è ripresa. Entro 8 gg dall’acquisto del cane abbiamo mandato una raccomandata a/r dicendo che era stato ricoverato. Non è arrivata nessuna risposta. Abbiamo già speso circa 250 euro di cure veterinarie. La diagnosi è stata di gastroenterite acuta e problemi respiratori. Anche se sta meglio, la cucciola è ancora sotto terapia.







QUANTO SOPRA E' IL RISULTATO DI UNA SINGOLA FIERA DEL CUCCIOLO!
Sotto trovate invece molte altre testimonianze relative a fiere, negozi e canifici diversi


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Edited by Mary's Cavalier King - 14/2/2007, 12:59
 
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view post Posted on 13/2/2007, 21:00
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Buon giorno, visto che ho avuto a che fare con questo negozio di import export di cuccioli dall'est
volevo segnalarvi che ho comprato una cucciola di bernese un anno fa ed appena portata a casa ha accusato sintomi di polmonite. Dopo il trattamento antibiotico di circa 10 giorni è guarita, ma le è comparsa la rogna sarcoptica; trattata anche questa è finalmente guarita.
Mi sono recato nel negozio dove avevo acquistato il cucciolo e dopo un'accesa discussione mi sono
fatto almeno rimborsare le spese mediche e farmacologiche.
Devo aggiungere che ho chiesto il pedegree che dopo un anno è arrivato, la mia cucciola è polacca. Aggiungo che la mia cucciola non è secondo lo standard, è piccola e di ossatura esile...però le vogliamo un bene terribile.



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Salve a tutti,
mi chiamo Elisa, e sono un'amante dei cani...di tutti.
Purtroppo 3 settimane fa, io e il mio fidanzato abbiamo acquistato presso un negoziante di fiducia un cucciolo di chihuahua, aime proveniente dall'est, per essere più esatti da Budapest.
dopo due giorni il cane ha iniziato a sentirsi male, accusando dei forti dolori addominali: dopo ripetute visite e analisi delle feci da un veterinario, abbiamo scoperto che il cucciolo aveva contratto la coccidiosi e in più risultava essere sottopeso.
Il cane, il giorno seguente dopo atroci sofferenze è morto in clinica.
La diagnosi: coccidiosi acuta e anemia al fegato, ma tra una settimana avremo i risultati dell'autopsia, i quali, e lo spero di cuore, ci aiuteranno ad incastrare quel venditore che, anche messo davanti al fatto, continua a dichiararsi ignaro della malattia che ci ha portato via la nostra piccola Lily.
Questa è una storia brutta ma vera. Noi ci siamo rivolti al Codacons, e speriamo di ottenere giustizia, anche se sarà amara, perchè la piccola Lily non è più con noi.


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In data 27 febbraio 2004 , il sottoscritto ha acquistato presso (nome) un cucciolo femmina di razza Labrador Retriever assicurata dal venditore di essere di nazionalità italiana, vaccinata e con pedegree italiano, la cui età era di circa 4 mesi, pagando 450 euro (nel prezzo inclusi un collarino e una confezione di mangime da tre kg).
Il sottoscritto era stato assicurato che avrebbe ricevuto, alla fine della settimana in questione, il libretto sanitario del cucciolo, onde appurarne la salute e verificare l’effettuazione delle vaccinazioni.
Il giorno 1 marzo 2004 il sottoscritto, insieme alla fidanzata, ha portato a controllo il cucciolo presso il Centro Veterinario(nome), che per poter fare la sverminazione aveva bisogno del libretto sanitario che ancora non avevamo ricevuto.
Il cane si presentava con addome gonfio, problemi intestinali, diarrea con un inizio di forte tosse, diagnosticato come coccidiosi.
Il veterinario, in attesa del libretto, ha prescritto una dose giornaliera di Bactrim, ma senza risoluzione dei sintomi accusati.
Vista la situazione e con il peggioramento delle condizioni generali del cane, con ancora più insistenza abbiamo richiesto il libretto sanitario e il suddetto negoziante ci forniva un primo libretto sanitario in lingua ungherese appartenente però ad un altro cane di un'altra razza (Golden Retriever).
(foto1-2)
Il primo libretto sanitario consegnato...non aveva neppure la RAZZA giusta!


Chiaramente insoddisfatto della situazione, ho preteso il reale libretto sanitario del cane e solo a questo punto il negoziante mi ha comunicato le origini ungheresi del cane.
Allora per risalire al libretto originario, il venditore si è messo in contatto con l’importatore, sig. (nome), il quale per oltre due settimane non ha consegnato il libretto presso il negozio.
Il cane intanto continuava a peggiorare: nonostante le cure sotto le indicazioni del dott. (nome), presentava, oltre alla tosse sempre più insistente e alla diarrea irrisolta, un’estesa forma di dermatite sulle zampe, a livello dei gomiti, nell’interno coscia e sulle orecchie.
Il veterinario prescriveva la seguente cura il giorno 17/3/04: Neguvon polvere, Vetaraxoid compresse, e Impetex crema. Il giorno 18/3/04 prescriveva: Alginor gocce per bambini, Bisolvon sciroppo. Il giorno 19/3/04 il cane effettuava analisi del sangue con il risultato di transaminasi elevate. Il giorno 22/3/04 il veterinario prescriveva, visto il sangue nelle feci e tosse sempre più insistente: Bentelan e Konakion compresse.
Il sottoscritto quindi si è recato, sempre insieme alla fidanzata, presso il negozio dell’importatore in Italia del cane, il sig.YYY, titolare del pet shop XXXX, ubicato in via XX – Napoli, nel quale il titolare era momentaneamente assente.
Il collega che lo sostituiva, alla richiesta del libretto originale del cane, prima si rifiutava di parlare con il sottoscritto, poi insistendo, mi presentava un libretto del cane Labrador che però si rifiutava di consegnarlo poiché aveva personalmente fatto vaccinare l’animale (sostenendo di averlo fatto di tasca propria).
In seguito affermava che per avere il libretto, sarei dovuto andare presso il loro veterinario a via..., per farlo vaccinare, contraddicendo quanto aveva poco prima detto.
In seguito, dopo le mie lamentele, mi ha consegnato un foglio di carta di blocco note (foto 3) che recava il nome dei supposti vaccini effettuati (Canigen CE/L e Canigen Ceppi/L entrambi della Virbac) e del vermifugo somministrato (Nemex Pasta).

Splendido esempio di "libretto sanitario" scritto a mano su foglietto vagante!



Il giorno seguente mi sono recato, sempre insieme alla mia fidanzata, di nuovo presso il negozio del sig. YYY
Con noi c’era anche il sig. (nome venditore) e mio padre.
Finalmente abbiamo incontrato il sig. YYY, titolare del suddetto negozio che al termine di una lunga discussione, ancora non forniva il libretto originale, che in ogni caso non era quello che ci aveva mostrato il giorno prima il suo collega.
Ci dice altresì che il libretto non l’aveva ancora ritirato da un altro negozio di animali, l’Ambulatorio Veterinario della dott.sa (nome).
Intanto, il sig. YYY prendeva i dati del proprietario del cane per poter cosi segnalare il nome presso l’ASL di competenza per l’applicazione del microchip a norma di legge.
Il sig. YYY garantiva di telefonare al proprietario del cane per fissare un appuntamento per effettuare la registrazione all’anagrafe canina, ma tale telefonata non è mai arrivata.
Altresì il sig. (venditore) prendeva nota degli estremi della mia fidanzata affermando che avrebbe sistemato lui la questione e che il pedegree, con il solo sovrapprezzo di 90 euro, sarebbe arrivato direttamente a domicilio nell’arco di tre mesi.
Dopo un’altra settimana d’attesa nella quale ho ottenuto solo una copia via fax da parte del sig. YYY del libretto del cane; mi sono recato di persona presso questo centro veterinario a ritirare l’agognato libretto che era naturalmente differente rispetto ai primi due presentatici in precedenza.
Questo altro libretto, che abbiamo preso come presunto originale, è sempre scritto in lingua ungherese.
In prima pagina reca la dicitura della razza “Labrador”, mentre la data di nascita dell’animale è cancellata con il correttore bianchetto, ma si riesce a leggere “2003.12.10” (foto 4).

Il libretto "definitivo" consegnato ai proprietari del Labrador: un libretto che potrebbe essere di chiunque! La data di nascita, tra l'altro, è palesemente contraffatta.



All’interno si dichiara l’avvenuta vaccinazione per le seguenti patologie: Parvovirosi (del 20/1/2004), Leptospirosi (del 07/02/2004) effettuate in Ungheria e Canigen CE/L Virbac effettuata il 22/2/2004 dalla dott.sa (nome).
Ottenuto un libretto ritenuto “originale” (in base al quale si dichiarava l’avvenuta vaccinazione delle patologie di cui sopra) il dott. (nome) (in data 12/3/2004) eseguiva il richiamo della parvovirosi, registrando il tutto su un nuovo libretto sanitario in italiano.
Viste le condizioni del cane che purtroppo peggioravano di giorno in giorno, il 29/3/2004 il sottoscritto si recava presso un altro ambulatorio veterinario, la Cli.Vet. (nome).
Il dottore ha subito evidenziato la gravità della patologia del cane, identificata come sospetto cimurro.
Ha prescritto (all.to n.10) Rilexine 300 compresse, Bronchenolo sciroppo, Deltacortene compresse, Bimixin compresse.
Oltre a questo ha prescritto una cura a base di aerosol (all.to n.10), con Clenil A, Mucosolvan e Gentalyn.
Vista la condizione pessima del cane e nel dubbio che le vaccinazioni siano state davvero eseguite sul soggetto, il dottore ha consigliato di rieffettuare di nuovo il ciclo di vaccinazioni.
Con questa cura il cane è guarito dalla tosse nel giro di due settimane, ma ha presentato nel contempo un peggioramento della dermatite.
A questo si è aggiunto un cambiamento nella dieta dell’animale, che ha utilizzato quindi da marzo in poi un prodotto dietetico-veterinario per la risoluzione della diarrea cronica, dovuta anche ad una predisposizione del cane alla colite.
Un’analisi più accurata della pelle (con raschiamento del pelo) ha condotto alla diagnosi di rogna rossa pruriginosa, difficilmente curata con tre iniezioni di Ivomec (14/4, 28/4 e 13/5 – vedere all.to 11).
Il cane, stressato da tutte le somministrazioni di medicinali di questi tre mesi, ha accusato un decadimento della condizione generale del pelo che si presentava opaco e debole, nonché rado sulle orecchie, le zampe e le spalle.
Il cane ha dovuto subire un ennesimo trattamento ricostituente (13/5, all.to n.12): Clorexiderm soluzione e (all.to n.13) Redonyl compresse.
In aggiunta a ciò, visto che l’animale ha raggiunto il settimo mese di vita, mi è stato consigliato di eseguire delle lastre di controllo di routine nelle razze di taglia medio-grande per verificare la presenza o meno della displasia dell’anca, patologia congenita a carattere ereditario dovuta ad errata selezione dei genitori e dalle origini non controllate.
La patologia è risolvibile solamente tramite una difficile (e molto costosa) operazione chirurgica, visto che comporta una grave degenerazione articolare progressiva.
Tale degenerazione comporta una progressiva zoppia nell’animale che, al fine di ritardarne la comparsa in maniera evidente, deve mantenersi mediante integratori di glucosammina e condroitinsolfato (Condrostress Supra, vedi all.to n.14).
Quindi in data 15/6/2003, presso il centro (nome), sono state eseguite le radiografie alle anche e al gomito-spalla (per via di una zoppia alla zampa anteriore sinistra comparsa improvvisamente la sera precedente alla visita).
Le lastre (all.to n.15) hanno evidenziato quanto sospettato: il cane è affetto da displasia dell’anca, in maniera vistosa soprattutto a quella destra.
Ad oggi il pedegree promesso non è mai arrivato cosi come la convocazione per il microchip, per questo abbiamo provveduto personalmente in data 18/5/2004 (all.to n.16) a registrare il cane all’anagrafe canina presso l’ASL NA 1 del Parco San Paolo.


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Circa due anni fa ci fu qui ad arezzo una mostra del cucciolo, dove affittarono un grande locale ci misero delle gabbie con dentro dei cuccioli di tutte le razze, quando chiedevi informazioni per l'acquisto, ti veniva fornito un allevamento nei pressi di reggio emilia.
Dopo pochi giorni andai a visitare questo allevamento, era immenso c’erano centinaia di cuccioli tenuti in gabbie tutti insieme anche di razze diversi e si azzuffavano in continuazione, siccome io ero interessato all'acquisto di un chow chow, mi portò a vedere alcuni tenuti in locali completamente senza luce per cui in questa gabbia c’ erano molti chow chow alcuni anche di qualche mese e come mi sono avvicinato mi hanno ringhiato impauriti per cui il proprietario mi ha sconsigliato di prendere uno di quelli perché a suo dire erano aggressivi, tenuti in quelle condizioni io credo che era già un miracolo se erano vivi.
Mi consigliò un'altro cucciolo di chow chow che era in una gabbietta insieme a altri due cuccioli di razze diverse di cui uno ricordo era un carlino, ricordo aveva una pancina gonfia quasi se stava per scoppiare, lo presi subito al prezzo di un milione delle vecchie lire più mi disse che se volevo il certificato dovevo pagare altre 100 mila lire cosa che feci, lungo il tragitto ogni piazzola mi fermavo e poverino aveva una diarrea!
Oggi ha due anni e mezzo, ti elenco quello che sto spendendo per curare questo amore di cucciolo:
l’ho operato perché non scendeva un testicolo; l’ho operato all'occhio credo si chiami empropio o cosa simili, sempre malattie ereditarie; ogni mattina e dico ogni mattina lo medico per le sue dermatite per le sue allergie, per le sue diarree.
Sicuramente è stato fortunato perché io lo adoro e vivo per lui: sono sicuro che se capitava a un'altra persona a quest'ora era già morto. Lei mi chiederà perché mi sono rivolto a lui: perché non sapevo cosa c’era dietro questo mercato e questi mercenari di cagnari, oggi sconsiglio tutti quello che mi chiedono dove l’ho acquistato, gli racconto le sofferenze che patiscono questi cuccioli e le malattie che hanno.
Il carattere…praticamente è un cane che è talmente timido e dolce che non ha la grinta dei veri chow chow anche se io lo adoro ugualmente anzi sicuramente di più dei miei precedenti cani perché so quello che ha sofferto per il viaggio e le altre cose.
Io spero tanto che queste persone possano chiudere immediatamente per il bene degli animali, dopo qualche mese mi ha mandato il certificato, come se con quello che ha fosse possibile portarlo a qualche mostra…ma a lui interessava solo vendere il resto non gli frega nulla.
Questa è la mia triste storia e anche del mio amico Rolly che è stato veramente fortunato sia lui che io perché gli voglio tanto bene. Un caro saluto e grazie per quello che state facendo


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Sono di roma e, come tanti, ho comprato la cagnetta a metà dicembre scorso per fare un regalo a mia figlia.
L'ho comprata in un negozio "storico" di Roma, (nome negozio) e non mi intendo particolarmente di cani, quindi vi racconto come è andata: entriamo nel negozio e mia figlia aveva già individuato quale cucciolo voleva fra le decine esposte, così mi vedo mettere in braccio una cagnetta minuscola e mi sento dire: “E’ una jack russell terrier, ma non ha il pedigree, perché sono cani che ancora non lo hanno, viene dall'irlanda e ha 60 giorni, è chippata, questi sono gli stikers del chip e questo è il libretto delle vaccinazioni, per il mangiare le dia eukanuba puppy allungato con acqua, le preparo una garanzia di otto giorni così se il suo veterinario dice che il cane sta male lei lo riporta, noi lo facciamo controllare al nostro veterinario e, nel caso, gli facciamo fare la quarantena qui nel negozio, grazie...il tutto fa 500 euro”.
Pago, ovviamente, e me ne vado con figlia e cagnetta...
La porto immediatamente dal veterinario che la esamina e la trova
all'apparenza bene...
Dopo tre giorni la piccola inizia ad avere la diarrea, mi preoccupo pensando alla gastroenterite e corro dal veterinario il quale le somministra sulfamidici per cinque giorni e un vermifugo.
Dopo altri due giorni alla poverina inizia una tosse secca che va crescendo di ora in ora, la riporto dal veterinario il quale diagnostica una tracheite e le somministra antibiotico per dieci giorni.
Nel consulto decido di non volere assolutamente usufruire della "garanzia degli otto giorni" in quanto non mi convinceva dal punto di vista della profilassi, cioè se devo far fare una quarantena ad un cane lo debbo tenere in un ambiente sterile, dove è certo che non siano passati cani ammalati e
quindi se il cane presenta sintomi di qualche malattia è sicuro che sia una "sua" incubazione e non il potenziale contatto con altri.
Sono una donna caparbia è ho fatto di tutto perché la cagnetta non morisse, quindi mi sono fidata ed affidata al veterinario e ho seguito le sue istruzioni in maniera pedissequa, sia per quanto riguarda la somministrazione delle medicine che per quanto concerne l'alimentazione.
Dopo quindici giorni la cagnetta si è ristabilita, prima è scomparsa la diarrea, poi la tosse, peccato però che a questo punto la povera bestiolina ha iniziato a perdere il pelo, sono state fatte più volte le analisi per individuare acari della rogna, ma, per fortuna, niente.
Passano altri due mesi, durante i quali ho finito di farle fare tutte le vaccinazioni e nel contempo mi sono messa a caccia per sapere da quale allevamento irlandese provenisse, ma non sono arrivata a nulla, i numeri del chip indicano il paese di origine che è l'Irlanda e una contea che però non
sono riuscita ad individuare, anche le mie ricerche direttamente in Irlanda non hanno approdato a nulla, peraltro il cosiddetto "libretto sanitario" conteneva esclusivamente l'informazione che il cane aveva fatto la vaccinazione contro la parvovirosi, senza indicazioni di nessun altro tipo, quali timbro del veterinario, allevamento e/o padrone precedente, insomma nulla, soltanto dietro al foglietto degli stikers c'era una indicazione scritta "jack russell f rome".
Nel frattempo mi rendo conto che Lilla non ha ancora iniziato a cambiare i denti e lì mi sorge un dubbio legittimo sull'età reale dell'animale...il giorno 14 dicembre 2002 il negozio ha dichiarato che la cagnetta aveva 60 giorni...Lilla ha iniziato a cambiare i denti a metà marzo 2003...voi siete esperti di cani, io no, lascio a voi le considerazioni sull'età reale.
Sempre a voi lascio le considerazione sul fatto che ho effettuato tutte le vaccinazioni praticamente con un mese e mezzo di anticipo.
Adesso Lilla sta bene, è qui accanto a me mentre scrivo, corre salta ed è in tutto e pertutto una jack russell puro sangue, almeno quanto a carattere, perché nel fisico purtroppo ha risentito di quello che ha passato, almeno credo, è rimasta molto minuta, è vero che pesa 4 kg ed è alta circa 28 cm al
garrese (una cosa giusta quindi), ma la struttura ossea è rimasta minuta, non so come spiegarmi meglio, il pelo si sta presentando con alcuni accenni broken, ma lo definirei "misto" sul muso è liscio e sulle macchie tan è broken, per di più, purtroppo, è affetta da enognatismo della mandibola e così il LIR non lo prenderà mai, ma a noi non importa è bellissima e la amiamo così com'è, ci ha riempito la vita di tanta gioia e felicità.
Però quello che ha passato, non io che la curavo notte e giorno, ma lei! non dovrebbe essere permesso in nessun modo.
Ho rintracciato un probabile fratellino di Lilla acquistato nello stesso negozio e nello stesso periodo e i padroni mi hanno confermato che anche lui ha passato, anche in via meno grave, le stesse vicissitudini, inoltre il mio veterinario disse all'epoca, che aveva in cura un altro jack nelle stesse
condizioni e che secondo lui se non erano della stessa cucciolata, forse provenivano dallo stesso negozio.
Ho raccontato questa storia mille volte, sui forum specializzati, parlando con allevatori, parlando con veterinari, parlando con addestratori e ho anche pubblicato le mie proteste su di un sito specializzato, spero che questa sia la volta buona che qualcuno si muova!
Se fossi stata un avvocato io stessa mi sarei mossa, ma non lo sono, faccio l'impiegata e mantengo una figlia, 4 gatti e un cane, tutti amati e curati.
Grazie per l'attenzione che avete posto al mio sproloquio, ma quando parlo di questa cosa ancora oggi mi arrabbio!
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Io ho comprato una decina di anni fa il mio primo boxer qui a macerata presso una specie di terribile allevamento di cani di tutte le razze.
Inutile dire che la mia boxerina veniva dall'est...e' morta prima di due anni di tumore al fegato. E' sempre stata bruttina e strana anche se gli volevamo tutti un gran bene...credo avesse sofferto molto perché quando l'abbiamo portata a casa era magrissima.

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Sono finalmente riuscito ad avere l'indirizzo del cagnaro di Napoli da cui è stato acquistato un cucciolo ammalatosi dopo pochi giorni, ma le persone interessate non vogliono dare il loro nome, non c'è stato niente da fare.
Sai com'è, quelli lì non sono tipi raccomandabili e questa signora (un po' anzianotta e ignorante) ha paura di ritorsioni camorra-style sulla figlia, che è la vittima (pagante) insieme al cane (morente)


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Riassumo in breve:ho comprato il 9-9-2001 una cucciola di bichon poil frisè presso (sedicente allevamento, in realtà importatore-cagnaro).
La piccola è morta due mesi dopo di cimurro.
L'ipotesi del mio veterinario è che la cucciola fosse in realtà più giovane di quanto dichiarato (infatti era la più piccola delle sorelle (ammesso che fossero sorelle) e quindi il ciclo vaccinale fosse del tutto sbagliato.
Il pedegree ungherese mi è stato consegnato prelevandolo da una pila di pedegree posti su uno scaffale.
Mi chiedo come potessero essere certi che fosse il suo dal momento che la piccola non era nemmeno tatuata.
Ho rifiutato la proposta di sostituirla con un'altra a metà prezzo (l'avevo pagata un milione e mezzo di vecchie lire), ma non sono riuscita in alcun modo a dimostrare la malafede del venditore, che vende anche via internet (c'è un sito che fa pure le "offerte del mese" per chi voglia cuccioli in saldo!!!!).
Mi è rimasto solo il dolore per la morte della mia piccola e il rimorso per essere stata tanto credulona.
Il luogo però si presenta molto bene e l'annessa clinica veterinaria tende ad accreditare un'immagine di serietà.
Per inciso anche il proprietario è un veterinario, che non fa certo onore alla professione.
Posso anche segnalare un negozio della mia città, Bergamo, che vende cuccioli di svariate razze giurando che si tratta di cuccioli provenienti dal suo allevamento.
Si chiama (nome negozio)
Già numerosi cuccioli sono morti, altri hanno ricevuto pedegree che non corrispondevano all'età del cane (ad esempio un golden retriever preso all'apparente età di almeno 3 mesi risultava dal pedegree essere nato 2 mesi dopo, cioè sarebbe stato preso all'età di 30 giorni, cosa che la padrona nega assolutamente.
Ad altri il pedegree non è mai arrivato, alcuni cuccioli sono stati gravemente ammalati.
Quasi tutti hanno problemi comportamentali.
Qui forse si potrebbe invocare la truffa, visto che la dichiarazione della proprietaria di avere gli allevamenti non corrisponde a verità.
Questa è la situazione per tutti o quasi i negozi di animali di Bergamo.
Qui vicino a noi c'è anche la (altro indirizzo), il posto più vicino ad un lager che io abbia mai visitato.
Nemmeno uno sprovveduto potrebbe fare a meno di accorgersi che lì i cani stanno malissimo.
Allora compensano questa mancanza di immagine con i prezzi bassi.
Scusate la prolissità, non so se queste segnalazioni vi saranno utili, ma io spero che nessun cucciolo e nessun padrone debba mai affrontare ancora ciò che abbiamo passato noi.
Grazie per quello che fate per i cani.
Distinti saluti


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Ciao, mi chiamo Costantino, ti voglio raccontare la triste storia del mio cane: ho acquistato un Rott dieci anni fa da (nome), essendo il mio primo cane di quella razza non sapevo bene come controllare il pedigree e verificare eventuali anomalie del cane.
Il cane mi è costato 600 mila lire, una volta a casa dopo qualche tempo vedevo che aveva paura di uscire di casa, aveva paura dei cartelloni dei temporali e dei petardi.
Dopo qualche settimana ho riscontrato un'otite (poi divenuta cronica ed è stato operato alle orecchie), ho telefonato al proprietario lamentandomi di quello che stava accadendo e lui mi rispose che era strano e che gli altri cuccioli da lui venduti erano buoni.
Passano i mesi e mi arriva a casa il Pedigree, io lo porto a far controllare dal veterinario, leggendo il Pedigree risulta che il cane proveniva da madre dei paesi dell'Est, infatti, adesso che ricordo, quando sono andato a vedere la cucciolata, c'era il maschio (bellissimo), la madre non c'era!!!.
Per farla breve, dopo alcuni anni, sono incominciati i guai, displasia all'anca destra, quindi ho dovuto interrompere l'addestramento in quanto il cane dopo un po’ lamentava dolore, all'età di 8 anni, tre operazioni in un anno, via milza, via testicoli, operazione per calcoli all'uretra, circa dopo un anno urina con sangue, quindi soldi per visite e antibiotici e infine incomincia a zoppicare con l'anteriore sinistro, io pensavo che avesse un po’ di artrosi, e invece dieci giorni fa purtroppo, viene riscontrato un carcinoma alla spalla sinistra, (2 o 3 mesi di vita) ieri con le lacrime e il cuore spezzato ho dovuto prendere una brutta decisione di portarlo dal veterinario e non farlo soffrire più.
Questa è la storia di Scion, un Rottweiler che con tutte le sofferenze che ha passato non si è mai permesso di fare del male a nessuno.
Per quelle persone che fanno queste cose, che vendono cani provenienti dai paesi dell'Est, ammalati o comunque non perfetti, dovrebbero mettersi la mano sulla coscienza pensando che fanno e faranno soffrire bambini e adulti che amano gli animali.
Ciao


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Siamo una famiglia che il giorno 23 di dicembre ha acquistato un cucciolo di Cavalier King Charles Spaniel presso il (negozio di Milano).
Appena arrivati a casa il cane era molto vivace, ma gia dal giorno seguente ha iniziato a stare male. Aveva diarrea, successivamente di solo sangue, e vomito e la sera stessa (24 dicembre) l'abbiamo subito portato dal veterinaio, che ha ricontrato: febbre, disidratazione che in aggiunta a già quanto presentava a casa erano tutti i sintomi di una gastroenterite virale.
Per 3 giorni è stato portato mattina e sera a fare delle iniezioni di sostanze idratanti e farmaci. Ora è dal 27 che si trova dal medico sotto osservazione. Previsioni ancora non è possibile farne, l'unica cosa che c'è stata detta è di non farci illusioni.
Abbiamo subito informato il venditore di quanto successo, dopo avergli chiesto ripetutamente se il cucciolo fosse sano, vaccinato, controllato e fosse tutto in regola. La sua unica risposta è stata: "Riportatemelo subito, IL CANE E' IN GARANZIA".
Per noi non è un oggetto che può essere sostituito, chiunque abbia acquistato un cucciolo in questo negozio ce lo faccia sapere perché è altamente probabile che sia infetto e noi non abbiamo intenzione di stare con le mani in mano.


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Scrivo per raccontare la breve storia sfortunata di un cucciolo di cane, Athena.
Poco più di venti giorni fa Anna, una mia amica, andò presso un negozio di animali per acquistare il cagnolino.
Si stupì subito che il cucciolo avesse solo due mesi di vita, ma soprattutto che fosse già stato sverminato e vaccinato. In seguito si scoprì che a fare il tutto fu lo stesso negoziante.
Purtroppo Athena dopo soli due giorni inizia a stare male, sembrerebbe nulla di grave, ma non migliorando nei giorni seguenti, Anna è costretta a contattare un veterinario.
Diagnosi: coccidi, un parassita che deposita uova nell'intestino. Il medico l'avverte che probabilmente il cane aveva questo parassita già al momento dell'acquisto.
Anna quindi chiama il negozio chiedendo che il suo cane possa essere visitato, dal momento che la garanzia di otto giorni sotto cui il cane è coperto non è ancora scaduta. Il negoziante si rifiuta, sminuendo la gravità della malattia.
Passano pochi giorni, la garanzia scade e il cane si aggrava ulteriormente.
Stavolta presenta nuovi sintomi, il respiro è affannoso, starnutisce e tossisce. Un'ulteriore visita dal veterinario chiarisce la situazione: bronchite. Le condizioni di Athena, purtroppo, degenerano ulteriormente, ancora una volta dal veterinario. Quella che si credeva essere una curabile bronchite si trasforma in una delle più gravi malattie che colpiscono i cuccioli: il
cimurro.
Quasi sicuramente causato da un vaccino eseguito da persone inesperte o compiuto troppo presto sull'animale. Il negoziante smentisce tutto e invita Anna a non chiamare più dal momento che la garanzia è scaduta.
La salute di Athena per quanto già grave peggiora ancora, ai precedenti sintomi se ne aggiungono degli altri quali stanchezza, depressione, inoltre non mangia nè beve. Una nuova visita dal veterinario e un'altra pesante malattia scoperta: la parvovirosi, pericolosissima per i cuccioli. Forse provocata da un allontanamento prematuro dal latte della madre, ad ogni modo il periodo di incubazione fa presagire che l'abbia intaccata proprio nel negozio. Ormai le
condizioni del cucciolo sono critiche. I veterinari decidono di ricoverarla nell'ambulatorio, ma è troppo debole per scofiggere le due malattie che attanagliano il suo corpo. Muore dopo un giorno.
Venti giorni di agonie sopportate da un cucciolo. Venti giorni di sofferenza da
parte dei padroni.
Perché tutto questo?
Questo succede perché esistono ancora persone senza scrupoli che si preoccupano più di contare i soldi in cassa che della salute degli animali trattandoli con molta noncuranza come oggetti; persone bieche e ipocrite che pur di raggiungere il loro intento, si fingono veterinari facendo vaccini illegali e ignorando completamente le procedure; persone incapaci di dare affetto a creature che, al contrario, regalano amore incondizionato. In questi casi faccio davvero fatica a capire chi è il vero animale.
Athena è stata una vittima inconsapevole della crudeltà umana, una semplice pedina usata per mettere in atto degli imbrogli nei confronti della gente inesperta e ingenua. Mi auguro fortemente che la sua morte non sia stata vana ma che possa aver aperto gli occhi a qualcuno, in modo da non far cadere altra gente nelle trappole di questi commercianti di animali o per lo meno prevenire altri incidenti.
E' stato solo un attimo, ma durerà per sempre.
Addio Athena.


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Ti scrivo qui la mia piccola testimonianza, una storia come molte altre e forse anche meno triste per il momento...dico per il momento perché solo il mese prossimo avrò delle "certezze" sulla salute di una dei miei Cavalier King Charles Spaniel e sarà di lei che ti parlerò in questa e-mail.
Margot, si chiama così la mia piccola UNGHERESE, é stata acquistata in un allevamento di Verona (di cui non conosco il nome) da una coppia.
La cucciola aveva solo due mesi (se si tiene conto che dall'allevamento di Budapest a quello di Verona i cuccioli non ci arrivano in breve tempo siamo certi che lo svezzamento non era stato completato) ed é stata venduta assieme al suo pedigree internazionale e a una manciata di croccantini di dubbia qualità.
Margot é stata poi regalata a me all'età di 14 mesi, la sua famiglia non poteva più tenerla (possibile che l'arrivo di un bambino possa compromettere la felicità di un piccolo cane?????) e io mi sono improvvisata mamma adottiva di un cane proveniente dall'est con gran parte dei problemi che questo comporta.
Margot soffre di intolleranze alimentari che le procurano gastroenteriti molto forti e questo le ha portato inappetenza e di conseguenza sottopeso....pesava all'epoca 4,5 kg, sono riuscita a farla arrivare ora a 6 kg e finalmente il veterinario potrà sedarla per farle le lastre che ci diranno se soffre di displasia all'anca (sottopeso non avrebbe probabilmente sopportato l'anestesia) e farà anche un ecocardio per vedere se soffre di prolasso della valvola mitralica (disfunzione cardiaca che colpisce moltissimi cani di questa razza provenienti dai paesi dell'est).
Soffre inoltre di problemi alle articolazioni delle zampe posteriori, per il momento le rende solo la camminata un po' buffa ma con l'andare avanti dell'età potrebbe avere problemi di deambulazione.
Mi dispiace non aver maggiori informazioni sulla vita ed i problemi di Margot prima del suo arrivo nella mia casa, rimango in ogni caso a tua disposizione per qualsiasi e a qualsiasi ora.


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Il mio sogno è sempre stato avere un carlino.2 anni fa sono venuta a convivere con il mio ragazzo e l'anno scorso l'ho convinto a prenderlo. non eravamo ,purtroppo, a conoscenza di quello che si cela dietro al traffico illegale di cani.infatti continuo a darmi dell'ignorante e della stupida ma ormai è tardi.
ci siamo recati da un allevatore dal quale avevamo già comprato un cucciolo di labrador del quale siamo rimasti molto contenti.sanissimo e un esemplare molto bello.
quindi siamo andati a fiducia. arrivati là anche se lui non ne ha e non ne accoppia ci ha detto che nel giro di pochi giorni si sarebbe informato e mi avrebbe chiamata.
il giorno dopo telefona e mi dice che tra 2 giorni se lo voglio è disponibile un cucciolo di carlino nero di 2 mesi
io ero talmente contenta che non ho esitato a dire di sì
dopo 2 giorni vado a prendere Ciki, questo era il nome che avevo dato al mio cucciolino. già da vedere non era uno spettacolo: il nasino completamente pieno di muco e un pancino gonfio che non nascondeva la presenza di vermi.
gliel'ho fatto notare e per il raffreddore ha detto che in un paio di settimane sarebbe guarito e per i vermi che era già stato sverminato. era il 10 di febbraio quindi sapendo che sono cani molto delicati non ci ho dato peso.
gli ho parlato del pedigree e , io ignorante anche in questo campo , sono stata presa in giro. mi ha detto che per il pedigree bisognava pagare molti soldi e che erano cani che per avere il pedigree i genitori dovevano aver partecipato almeno una volta ad una mostra.
lo so sono stata proprio una stupida ma io non ne sapevo niente. mi ha dato il libretto sanitario (che era fotocopiato !) dicendomi che dopo 15 giorni avrei dovuto fare il richiamo del vaccino.ho pagato Ciki 560 euro.
arrivata a casa Ciki non sembrava stare bene tossiva ed aveva paura.
aveva paura delle persone.era timoroso.
nel pomeriggio l'ho portato dal veterinario.il responso: dovevo sverminarlo, sottoporlo ad una cura antibiotica e di aereosol perchè aveva una tracheite e tutti i linfonodi molto gonfi e la cosa più brutta il cucciolo era ipotermico. il veterinario mi disse che avevo 15 giorni di tempo per decidere se tenere il cane o riportarglielo.non pensai neanche a questa soluzione che forse però sarebbe stata la migliore.
ho iniziato a curare il cucciolo che continuava ad essere molto timoroso e impaurito.non ho mai visto miglioramenti.continuava a tossire e stava un pò meglio solo quando gli facevo l'aereosol. nonostante l'avessi risverminato più volte il pancino era sempre gonfio.però ha sempre mangiato.
solo dopo quasi 3 settimane Ciki aveva preso completa fiducia verso di me e mi era sempre appiccicato.non voleva mai stare solo. è stato il cane più affettuoso che abbai mai visto....
il 22 di marzo ho visto che aveva qualcosa di grave...l'ho portato di corsa dal veterinario che mi disse che aveva avuto un prolasso dell'intestino e che era una cosa rarissima nel cucciolo. da lì non è più stato bene. era affettuoso ma non aveva voglia di giocare mangiava poco e dormiva sempre.
sabato 27 marzo ha iniziato a stare ancora peggio.tremava e sembrava avesse male alla pancia.non aveva mangiato niente ma aveva il pancino gonfissimo.
portato dal veterinario aveva la febbre gli fece una lastra alla pancia per vedere se vi erano corpi estranei ma non c'era nulla.
mi disse di tenerlo a digiuno di tenerlo al caldo e di provargli la febbre di tanto in tanto.verso sera la temperatura si era abbassata ma continuava a respirare in modo strano dai dolori addominali che aveva.
domenica 28 la temperatura era stabile poi tutto in un momento ha iniziato ad abbassarsi.era arrivata a 37. ho chiamato subito il veterinario che mi disse che stava collassando. lo portammo subito in ambulatorio.Ciki portato a casa era 8 etti. in un mese era arrivato ad 1 kilo.era magrissimo.voleva metterlo sotto flebo ma non ci riusciva perchè le vene erano troppo sottili e fragili.poi ricordo tutto sfuocato.....mi ricordo che piangevo e Ciki ogni tanto perdeva conoscenza.stava morendo ma ho sperato fino all'ultimo.poi decisero di operarlo perchè era l'ultima speranza.
Ciki alle 11 di quella mattina mi lasciò.
la cosa più brutta è che anche dopo averlo aperto il veterinario non capì cosa aveva.non c'erano corpi estranei e non c'era torsione allo stomaco.era tutto a posto...
così la vita breve e piena di sofferenze di Ciki finì.non aveva neanche 4 mesi...ho sofferto e soffro tutt'ora...sono cose che non si dimenticano....nessun animale dovrebbe soffrire!!! non ho mai saputo con certezza che fosse un cucciolo proveniente dall'est ma dopo questa esperienza mi sono informata (era ora) e ho scoperto delle cose atroci. sono quasi certa che Ciki fosse uno di quei cuccioli che arrivano da là.
l'unica cosa che mi rende felice è che Ciki almeno per un mese e mezzo abbia scoperto cos'era l'amore e che si sia sentito coccolato e voluto bene.anche se per poco è stato felice!
ciao mio piccolo angelo!!


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Oggetto: Risarcimento danni a seguito acquisto cane di razza Bassethound
La presente per richiedere i danni morali e materiali conseguenti all’acquisto del cane in oggetto per certificata malattia CIMURRO come da attestato del laboratorio di analisi Veterinarie San Marco di Padova che si allega.
Il 16/11/2003, in occasione della Mostra del Cucciolo nella quale eravate espositori, avevo mostrato interesse nell’acquisto di uno dei due cuccioli maschi di Bassethound da Voi esposti;
Nel periodo intercorrente tra il 16/11 ed il 30/11 ho effettuato numerose telefonate al Sig XXX, Vs. incaricato, (tel. 011/724315 ) onde accertarmi che il cucciolo visionato in precedenza non fosse venduto e consentendomi quindi di poterlo acquistare il 30/11 data nella quale avrei effettuato un apposito viaggio a Torino dietro appuntamento con Voi.
Il 30/11, accompagnata dal Sig. (nome), mi sono recata presso di Voi per acquistare il cane ma lo stesso presentava una tosse persistente che è stata giustificata da Voi come un semplice raffreddore. A dispetto dell’appuntamento concordato, avete insistito per non consegnare il cane onde consentirVi di curare questa malattia da Voi dichiarata lieve. Tale soluzione è stata da me ben accetta in quanto Vi ho dichiarato che avendo due bimbe di 4 ed 8 anni che desiderano da tempo un cane, oltre che per motivi igienici, era preferibile non farLe avvicinare ed affezionare ad un animale malato che poteva morire.
Il 30/11 ho provveduto comunque a saldare l’acquisto del cane con un assegno di importo pari a 450,00 Euro.
Nel periodo intercorrente tra il 30/11 ed il 21/12 ho effettuato numerose telefonate per accertarmi dello stato di salute del cane e ricevendo continue rassicurazioni sia dal Sig. Massimo, sia dalla sua collaboratrice, che il cane era in netto miglioramento. Per questo motivo avete pertanto stabilito di far ritirare il cane il giorno 21/12.
Il 21/12 ho effettuato il secondo viaggio a Torino, per ritirare il cane. Purtroppo anche in quella data il cane presentava la stessa tosse del 30/11 cosa testimoniata peraltro anche dalla postilla da Voi apposta sulla scrittura privata di compravendita dietro nostra insistenza. Ovviamente avete più volte asserito che quella tosse sarebbe sparita di lì a pochi giorni somministrando semplicemente lo sciroppo da Voi consigliato e” cambiando aria” e non dovevo in alcun modo preoccuparmi delle possibili ripercussioni fisiche e morali delle mie due bimbe.
Il 23/12 a causa della persistente tosse, ho sottoposto il cane a visita veterinaria presso la Clinica XXX, sentendomi consigliare con stupore un immediato ricovero per chiari sintomi di cimurro. Lo stesso giorno, in occasione del ricovero, il cane è stato sottoposto a prelievo per esame sierologico dal personale della stessa clinica veterinaria.
All’inizio di gennaio ho preso visione del reperto rilasciato dal Laboratorio privato di Analisi Veterinaria YYY, nel quale si attesta la malattia “CIMURRO CANINO”.
Dal giorno 23/12 alla data odierna sto sottoponendo il cane a continue cure mediche nella speranza di una possibile guarigione.

A seguito di quanto sopra la sottoscritta chiede che vengano da Voi rimborsate tutte le spese di assistenza medica sostenute e da sostenere per le quali Vi rendicontero’ quanto prima l’importo.

Inoltre qualora il cane deceda, oltre i danni materiali consistenti in questo caso nelle spese di trasferta, nell’acquisto del cane, e nelle spese mediche, sarà mia cura quantificare i danni morali derivanti presumibilmente anche dal trauma subito dalle mie due bimbe di 4 e di 8 anni, fatto del quale Vi avevo informato sin dal giorno 30/11.


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Qui a Padova eurocucciolo è venuta gennaio e io ci sono stata. Mi aspettavo di trovare tanti allevatori con i loro cani e le foto delle cucciolate. Invece ho trovato, in un tendone a cui il comune di Padova (e questo è davvoro schifoso) ha dato uno spazio, un serie di recinti bassi, con cuccioli dentro, una specie di segatura per terra e una ciotola d'acqua. I recinti erano bassi perchè i visitatori, benchè ci fosse un cartello con scritto 'vietato toccare i cuccioli' potessero comunque testare la merce. Assistenza ai cuccioli: nessuna.
Informazioni: zero, eccetto la scheda di una qualche enciclopedia sulle diverse razze dei cani. E uno striscione appeso alla parete con pubblicizzato un 'rivenditore' di cani, che disponeva di tutte le
razze.
Alla cassa, e qui viene il bello, un signore e una signora (molto, ma molto probabilmente i proprietari-venditori-contrabbandieri di carne cinofila) che facevano pagare un biglietto di 6 euro. Come dire, se non vendo il cane, almeno mi prendo i soldi (e non pochi) del biglietto. E i due loschi figuri mi hanno lasciato entrare con la mia whippet, avvertendomi che 'i nostri cani potrebbero fare un po' di confusione.' Hanno abbaiato per tutta la visita, che dura la massimo dieci minuti. Di afflusso ce n'è stato un bel po', non c'era ressa perché se la sbrigavano presto. Non mi sembravano molto soddisfatti, una vola usciti.... Due chicche: mi hanno concesso un ridotto perchè
avevo la tessera enci che hanno fatto a finta di controllare, e all'ingresso del tendone c'erano dei butta fuori.... Fate un po' voi.
Uscita dall'eurocucciolo sono andata subito alla sede enci, che però era chiusa. Amici soci enci mi hanno consigliato di risparmiare tempo perché all'Enci non gliene può fregare di meno.
L'euro cucciolo è passato a Vicenza e un'amica mi ha raccontato che la specie di fiera ha suscitato molte proteste da parte dei cittadini che hanno scritto ai giornali locali. E che è comparso persino un articolo sul Gardian su questa faccenda. vorrei dire solo una cosa (le altre le risparmio, potrebbero essere troppo volgari...) non andate a eurocucciolo, sabotate la farsa...per favore.


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VOGLIO SEGNALARE I PROBLEMI CHE HO ATTUALMENTE CON UN CANE COMPRATO
ALLA MOSTRA DEL CUCCIOLO CHE SI TIENE OGNI ANNO AL FORUM DI ASSAGO. IN REALTA' I CANI IN MOSTRA SI POSSONO ACQUISTARE A PREZZI DAI 300 AI 600 EURO SENZA PEDIGREE MA CON VACCINAZIONE E PER QUELLI PROVENIENTI
DALL'ESTERO ANCHE IL MICROCHIP.
IL MIO CAGNOLINO UN BARBONCINO DI DUE MESI E MEZZO DOPO QUALCHE GIORNO PRESENTA TOSSE E ORA INAPPETENZA E VOMITO.
SPERO CHE NON SIA NIENTE DI GRAVE MA NON NE SONO PROPRIO SICURO.
CERTO IL NEGOZIANTE DI TORINO CHE HA EFFETTUATO LA VENDITA DA TUTTE LE GARANZIE SOLO SULLA CARTA PERCHE' PER EVERE IL LIBRETTO
SANITARIO CON LA DATA DELLA VACCINAZIONE ABBIAMO DOVUTO ASPETTARE CHE LA GARANZIA
1 MESE SCADESSE A QUELLA DATA ABBIAMO RICEVUTO DAL VENDITORE IL LIBRETTO SANITARIO PERALTRO MOLTO ANONIMO.
SPERO CHE QUESTA MIA LETTERA SERVA PER EVITARE AD ALTRI L'ACQUISTO PRESSO QUESTI NEGOZIANTI CHE SI SERVONO DI MOSTRE PER
INVOGLIARE ALL'ACQUISTO DI ANIMALI DI CUI NON SANNO DARE NESSUNA GARANZIA.
UN GRAZIE A TUTTI PER EVIDENZIARE QUESTI PROBLEMI E SPERO CHE LA MIA LUNA COSI' SI CHIAMA POSSA GUARIRE

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NORMATIVE SULL' IMPORTAZIONE

IMPORTAZIONE DI CANI:

VIETATO SE HANNO MENO DI 3 MESI e 21 GIORNI DI VITA


Lo ricorda il Ministero della Salute con due note ufficiali del Direttore Marabelli.

- 7 maggio 2005

- E' vietato introdurre in Italia - da Paesi comunitari e da Paesi terzi - cani di età inferiore ai tre mesi. Lo precisa, in una dettagliata nota, la Direzione generale della Sanità veterinaria e degli alimenti del Ministero della Salute.

Il Ministero spiega - anche in seguito a una specifica richiesta formulata dallo stesso dicastero alla Commissione Europea - che a tutt'oggi non è stata predisposta alcuna autorizzazione generale per l'introduzione in Italia, da Paesi terzi, per motivi commerciali, di cani, gatti e furetti di età inferiore ai tre mesi e che quindi tali movimenti devono ritenersi vietati.

E' possibile introdurre in Italia cuccioli di età inferiore ai tre mesi (per motivi non commerciali), ma tale movimentazione deve essere subordinata alla somministrazione del vaccino antirabbia. La Commissione precisa che il vaccino deve essere somministrato nel rispetto delle indicazioni fornite dalle case produttrici e che proprio le case specificano che l'età minima per sottoporre gli animali alla vaccinazione è di tre mesi.

Occorre considerare inoltre che il vaccino è considerato valido ventuno giorni dopo la somministrazione. Insomma, per ragioni diverse, è vietato portare in Italia cani, gatti e furetti di età interiore ai tre mesi e ventuno giorni, sia per motivi commerciali, sia per motivi non commerciali. Si tratta di un principio importantissimo.

Su questo fronte l'Enpa è da tempo impegnata con l'obiettivo di stroncare il traffico di cuccioli - soprattutto di cani di razza - provenienti dai Paesi dell'Est. Tali cuccioli vengono spesso importati da commercianti senza scrupoli e messi in vendita negli esercizi commerciali o nelle fiere. Sull'argomento, il senatoreEttore Bucciero ha presentato di recente una interpellanza. Di seguito si riporta, integralmente, il testo della direttiva del Ministero della Salute e la circolare - che il dicastero cita - relativa all' applicazione del regolamento comunitario sull'introduzione di cani, gatti e furetti.

MINISTERO DELLA SALUTE


DIPARTIMENTO DELLA PREVENZIONE E DELLA COMUNICAZIONE
DIREZIONE GENERALE DELLA SANITA' VETERINARIA E DEGLI ALIMENTI
UFFICIO III

ASSESSORATI ALLA SANITA' DELLE REGIONI E DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

SERVIZI VETERINARI LORO SEDI

ASSESSORATO ALL'AGRICOLTURA DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO
SERVIZIO VETERINARIO

SEDE UFFICI VETERINARI PER GLI ADEMPIMENTI COMUNITARI
LORO SEDI
POSTI DI ISPEZIONE FRONTALIERI
LORO SEDI
E. p.c.
UFFICIO VIII
UFFICIO X
Prot.n. DGVA-III/4508/P-I-4-C-B/10
Allegati (nota della Direzione generale).

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Qualcosa si muove!

L'Associazione "Dalla parte del cane Onlus" e la rivista "Ti presento il cane"
promuovono la creazione di un

COMITATO DI STUDIO
PER LA REDAZIONE DI UNA PROPOSTA DI LEGGE

al fine bloccare il traffico illecito di cuccioli dall'Est europeo e ogni altra forma di sfruttamento commerciale che comporti il maltrattamento di animali

La proposta sarà tesa ad ottenere:
a) il DIVIETO di importazione di cuccioli inferiori ai quattro mesi per scopi commerciali;
b) il DIVIETO di esposizione di cuccioli in fiere, mostre o qualsiasi altro genere di manifestazione pubblica, in quanto questo trattamento contrasta con precise disposizioni della legge 189/04, Titolo IX-Bis - Dei delitti contro il sentimento per gli animali.
All’ Art. 544-ter si legge infatti: - “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche ecologiche è punito con la reclusione da tre mesi a un anno o con la multa da 3.000 a 15.000 euro”.
E’ scientificamente provato che le fiere del cucciolo comportano un trattamento incompatibile con le caratteristiche ecologiche (e soprattutto etologiche) del cane, perché il distacco precoce dalla famiglia d’origine è causa di seri problemi psicofisici. Inoltre, dato l’elevatissimo numero di cuccioli che si ammalano e/o muoiono a causa della cattiva gestione e dei viaggi in pessime condizioni igienico-sanitarie, si configura anche un reato di maltrattamento come all’Art. 544-bis. - (Uccisione di animali). “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi”.
c) una legislazione più severa per quanto riguarda il commercio di cuccioli in negozio, chiedendo espressamente il divieto di esposizione in vetrina;
d) una legislazione più severa sul trasporto di cuccioli da Paesi stranieri, causa prima delle malattie e delle conseguenti morti che si verificano in un numero insostenibile di casi.





Links di alcune testimonianze dal forum:


http://cavalierking.forumfree.net/?t=14226908

http://cavalierking.forumfree.net/?t=10314328&st=30

http://cavalierking.forumfree.net/?t=14108723

(aggiungo man mano che mi mandate i links! Grazie a tutti)
 
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view post Posted on 3/4/2007, 17:52
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Cuccioli malati importati dall’Est

EMILIO NESSI - PANORAMA (APRILE 2007)

traffico di animali Arrivano dai paesi della «nuova Europa» senza
vaccinazioni né documenti. E spesso muoiono in poche settimane.




Arrivano da Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia. Viaggiano
per molte ore, stipati in celle anguste su autocarri o celati nei
bagagliai delle auto. Con poca acqua e niente cibo. Spesso arrivano in Italia
malati e sette su dieci non ce la fanno, dicono investigatori e
veterinari.

L’importazione di cuccioli dall’Est è in costante crescita. Nelle
ultime settimane gli investigatori hanno bloccato lungo l’autostrada di
Tarvisio (tra Austria e Italia) numerosi carichi illegali. Secondo le
stime, ogni anno nel nostro Paese vengono introdotti in modo clandestino
20-25 mila tra cani e gatti (che si aggiungono agli oltre 50 mila che
arrivano legalmente, secondo il ministero della Salute).

I cuccioli, per poter essere messi in vendita, dovrebbero avere il
microchip e il passaporto sanitario con le date delle vaccinazioni; e in
base ai regolamenti Ue non devono avere meno di 3 mesi e 21 giorni (3
mesi è l’età minima per l’antirabbica e 21 giorni il tempo di attivazione
delle barriere protettive): tutte regole non rispettate nelle
importazioni illegali.

«Molti di questi cani non sopravvivono perché colpiti da malattie
virali: l’averli staccati a poche settimane di vita dall’allattamento
materno li priva di difese protettive» avverte Aggiunto Isidor Furlan,
vicequestore del Corpo forestale dello stato.

Il passaggio attraverso il valico di Tarvisio avviene in genere di
notte, quando i controlli sono meno estesi. La consegna avviene di solito
al- l’uscita del casello autostradale o in parcheggi deserti.

A Milano in questi giorni è in corso un processo nei confronti di uno
dei più noti commercianti di cuccioli. Contro di lui e il veterinario
del negozio sono state raccolte dalla Guardia di finanza una cinquantina
di denunce di cittadini che, dopo avere acquistato un cucciolo con
tanto di certificato sanitario, l’hanno visto morire in pochi giorni per
malattie contratte nelle prime settimane di vita

Grazie MassimoB per avermi segnalato l'articolo!


 
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3 replies since 6/2/2007, 21:35   8757 views
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